Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 10
... fato , la necessità e la morte . Alla prima specie appartengono più parti- colarmente i primi sei canti di questa edizione , alla seconda i successivi venti , alla terza gli altri ; e tutti appartengono al luttuoso genere di tutte . Il ...
... fato , la necessità e la morte . Alla prima specie appartengono più parti- colarmente i primi sei canti di questa edizione , alla seconda i successivi venti , alla terza gli altri ; e tutti appartengono al luttuoso genere di tutte . Il ...
Sayfa 11
... fato ; poi si diffidò d ' oltrepassarlo ; poi , scam- biato l'effetto colla causa , sentenziò che il dolore solo era il vero . E come aveva letto il dolore in tutti , e cantato il dolore da per tutto ; spiegò il tutto col do- lore ...
... fato ; poi si diffidò d ' oltrepassarlo ; poi , scam- biato l'effetto colla causa , sentenziò che il dolore solo era il vero . E come aveva letto il dolore in tutti , e cantato il dolore da per tutto ; spiegò il tutto col do- lore ...
Sayfa 35
... fato assai men forte Fu di poch ' alme franche e generose ! Io credo che le piante e i sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggiere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprîr le invitte schiere De ' corpi ch ...
... fato assai men forte Fu di poch ' alme franche e generose ! Io credo che le piante e i sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggiere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprîr le invitte schiere De ' corpi ch ...
Sayfa 37
... fato è diverso , e non consente Ch'io per la Grecia i moribondi lumi Chiuda prostrato in guerra , Così la vereconda Fama del vostro vate appo i futuri Possa , volendo i numi , Tanto durar quanto la vostra duri . II . SOPRA IL MONUMENTO ...
... fato è diverso , e non consente Ch'io per la Grecia i moribondi lumi Chiuda prostrato in guerra , Così la vereconda Fama del vostro vate appo i futuri Possa , volendo i numi , Tanto durar quanto la vostra duri . II . SOPRA IL MONUMENTO ...
Sayfa 41
... fato A viver non dannò fra tanto orrore ; Che non vedesti in braccio L'itala moglie a barbaro soldato ; Non predar , non guastar cittadi e cólti L'asta inimica e il peregrin furore ; Non degl ' itali ingegni Tratte l'opre divine a ...
... fato A viver non dannò fra tanto orrore ; Che non vedesti in braccio L'itala moglie a barbaro soldato ; Non predar , non guastar cittadi e cólti L'asta inimica e il peregrin furore ; Non degl ' itali ingegni Tratte l'opre divine a ...
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Sayfa 86 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 118 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 170 - ... mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, ch'a lor sembrano un punto, e sono immense...
Sayfa 168 - Parlando, apertamente, e di sue cose Fa stima al vero uguale. Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto, Quel che nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio Empie le carte, eccelsi fati e nove Felicità, quali il ciel tutto ignora, Non pur quest'orbe, promettendo in terra A...
Sayfa 129 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 138 - L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, Dolce a veder, non quale La si dipinge la codarda gente, Gode il fanciullo Amore Accompagnar sovente; E sorvolano insiem la via mortale, Primi conforti d'ogni saggio core.
Sayfa 115 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - E de' suoi proprii moti 51 maraviglia il sen. Da te, mio cor, quest'ultimo Spirto, e l'ardor natio, Ogni conforto mio Solo da te mi vien. Mancano, il sento, all'anima Alta, gentile e pura, La sorte, la natura, II mondo e la beltà. Ma se tu vivi, o misero, Se non concedi al fato, Non chiamerò spieiato Chi lo spirar mi da.
Sayfa 116 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Sayfa 119 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.