Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 101
... immagini , che tanto Amai , che sempre infino all'ora estrema Mi fieno , a ricordar , bramate e piante . Or quando al tutto irrigidito e freddo . 1 Questo petto sarà , nè degli aprichi Campi il sereno AL CONTE CARLO PEPOLI . 101.
... immagini , che tanto Amai , che sempre infino all'ora estrema Mi fieno , a ricordar , bramate e piante . Or quando al tutto irrigidito e freddo . 1 Questo petto sarà , nè degli aprichi Campi il sereno AL CONTE CARLO PEPOLI . 101.
Sayfa 104
... immagini La stanca fantasia ; E la tristezza mia Era dolore ancor . Fra poco in me quell'ultimo Dolore anco fu spento , E di più far lamento Valor non mi restò . Giacqui : insensato , attonito , Non dimandai conforto : Quasi perduto e ...
... immagini La stanca fantasia ; E la tristezza mia Era dolore ancor . Fra poco in me quell'ultimo Dolore anco fu spento , E di più far lamento Valor non mi restò . Giacqui : insensato , attonito , Non dimandai conforto : Quasi perduto e ...
Sayfa 105
... Quïete or mi ridesta ? Che virtù nova è questa , Questa che sento in me ? Moti soavi , immagini , Palpiti , error beato , Per sempre a voi negato Questo mio cor non è ? Siete pur voi quell'unica Luce de ' giorni miei ? IL RISORGIMENTO .
... Quïete or mi ridesta ? Che virtù nova è questa , Questa che sento in me ? Moti soavi , immagini , Palpiti , error beato , Per sempre a voi negato Questo mio cor non è ? Siete pur voi quell'unica Luce de ' giorni miei ? IL RISORGIMENTO .
Sayfa 106
... sventura ; Non con la vista impura L'infausta verità . Dalle mie vaghe immagini So ben ch'ella discorda : So che natura è sorda , Che miserar non sa . Che non del ben sollecita Fu , ma dell'esser solo 106 IL RISORGIMENTO .
... sventura ; Non con la vista impura L'infausta verità . Dalle mie vaghe immagini So ben ch'ella discorda : So che natura è sorda , Che miserar non sa . Che non del ben sollecita Fu , ma dell'esser solo 106 IL RISORGIMENTO .
Sayfa 112
... immagini un tempo , e quante fole Creommi nel pensier l'aspetto vostro E delle luci a voi compagne ! allora Che , tacito , seduto in verde zolla , Delle sere io solea passar gran parte Mirando il cielo , ed ascoltando il canto Della ...
... immagini un tempo , e quante fole Creommi nel pensier l'aspetto vostro E delle luci a voi compagne ! allora Che , tacito , seduto in verde zolla , Delle sere io solea passar gran parte Mirando il cielo , ed ascoltando il canto Della ...
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Sayfa 86 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 118 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 170 - ... mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, ch'a lor sembrano un punto, e sono immense...
Sayfa 168 - Parlando, apertamente, e di sue cose Fa stima al vero uguale. Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto, Quel che nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio Empie le carte, eccelsi fati e nove Felicità, quali il ciel tutto ignora, Non pur quest'orbe, promettendo in terra A...
Sayfa 129 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 138 - L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, Dolce a veder, non quale La si dipinge la codarda gente, Gode il fanciullo Amore Accompagnar sovente; E sorvolano insiem la via mortale, Primi conforti d'ogni saggio core.
Sayfa 115 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - E de' suoi proprii moti 51 maraviglia il sen. Da te, mio cor, quest'ultimo Spirto, e l'ardor natio, Ogni conforto mio Solo da te mi vien. Mancano, il sento, all'anima Alta, gentile e pura, La sorte, la natura, II mondo e la beltà. Ma se tu vivi, o misero, Se non concedi al fato, Non chiamerò spieiato Chi lo spirar mi da.
Sayfa 116 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Sayfa 119 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.