Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 113
... persona giammai non ne fo segno . Qui passo gli anni , abbandonato , occulto , Senz'amor , senza vita ; ed aspro a forza Tra lo stuol de ' malevoli divengo : Qui di pietà mi spoglio e di virtudi , E sprezzator degli uomini mi rendo ...
... persona giammai non ne fo segno . Qui passo gli anni , abbandonato , occulto , Senz'amor , senza vita ; ed aspro a forza Tra lo stuol de ' malevoli divengo : Qui di pietà mi spoglio e di virtudi , E sprezzator degli uomini mi rendo ...
Sayfa 143
... , Desiar de ' suoi cari il giorno estremo , Per dover egli scemo Rimaner di se stesso , Veder d'in su la soglia levar via La diletta persona Con chi passato avrà molt ' anni insieme , E SOPRA UN BASSO RILIEVO SEPOLCRALE , 143.
... , Desiar de ' suoi cari il giorno estremo , Per dover egli scemo Rimaner di se stesso , Veder d'in su la soglia levar via La diletta persona Con chi passato avrà molt ' anni insieme , E SOPRA UN BASSO RILIEVO SEPOLCRALE , 143.
Sayfa 153
... persona alcuna , L'uomo obbliando , a ricercar si diero Una comun felicitade ; e quella Trovata agevolmente , essi di molti Tristi e miseri tutti , un popol fanno Lieto e felice ; e tal portento , ancora Da pamphlets , da riviste e da ...
... persona alcuna , L'uomo obbliando , a ricercar si diero Una comun felicitade ; e quella Trovata agevolmente , essi di molti Tristi e miseri tutti , un popol fanno Lieto e felice ; e tal portento , ancora Da pamphlets , da riviste e da ...
Sayfa 162
... Persona infra la gente Non fa risibil mostra ; Ma sè di forza e di tesor mendico Lascia parer senza vergogna , e noma Parlando , apertamente , e di sue cose Fa stima al vero uguale .. Magnanimo animale Non credo io già , ma stolto Quel ...
... Persona infra la gente Non fa risibil mostra ; Ma sè di forza e di tesor mendico Lascia parer senza vergogna , e noma Parlando , apertamente , e di sue cose Fa stima al vero uguale .. Magnanimo animale Non credo io già , ma stolto Quel ...
Sayfa 181
... persona , e d ' altra parte riguardando alle qualità della materia per se medesima , io non credo che mai si trovasse argomento più degno di poema lirico , nè più fortunato di questo che fu scelto , o più veramente sortito , da Simonide ...
... persona , e d ' altra parte riguardando alle qualità della materia per se medesima , io non credo che mai si trovasse argomento più degno di poema lirico , nè più fortunato di questo che fu scelto , o più veramente sortito , da Simonide ...
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Sayfa 86 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 118 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 170 - ... mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, ch'a lor sembrano un punto, e sono immense...
Sayfa 168 - Parlando, apertamente, e di sue cose Fa stima al vero uguale. Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto, Quel che nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio Empie le carte, eccelsi fati e nove Felicità, quali il ciel tutto ignora, Non pur quest'orbe, promettendo in terra A...
Sayfa 129 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 138 - L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, Dolce a veder, non quale La si dipinge la codarda gente, Gode il fanciullo Amore Accompagnar sovente; E sorvolano insiem la via mortale, Primi conforti d'ogni saggio core.
Sayfa 115 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - E de' suoi proprii moti 51 maraviglia il sen. Da te, mio cor, quest'ultimo Spirto, e l'ardor natio, Ogni conforto mio Solo da te mi vien. Mancano, il sento, all'anima Alta, gentile e pura, La sorte, la natura, II mondo e la beltà. Ma se tu vivi, o misero, Se non concedi al fato, Non chiamerò spieiato Chi lo spirar mi da.
Sayfa 116 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Sayfa 119 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.