Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 71
... ragione in grembo De ' celesti si posa . Oh cure , oh speme De ' più verd ' anni ! Alle sembianze il Padre , Alle amene sembianze eterno regno Die nelle genti ; e per virili imprese , Per dotta lira o canto , Virtù non luce in disadorno ...
... ragione in grembo De ' celesti si posa . Oh cure , oh speme De ' più verd ' anni ! Alle sembianze il Padre , Alle amene sembianze eterno regno Die nelle genti ; e per virili imprese , Per dotta lira o canto , Virtù non luce in disadorno ...
Sayfa 157
... ragione ; e vede Ch'a se l ' umana sede , Esso a lei veramente è fatto estrano . Troppo felice e lieta Nostra misera sorte Parve lassù , se il giovanile stato , Dove ogni ben di mille pene è frutto , Durasse tutto della vita il corso ...
... ragione ; e vede Ch'a se l ' umana sede , Esso a lei veramente è fatto estrano . Troppo felice e lieta Nostra misera sorte Parve lassù , se il giovanile stato , Dove ogni ben di mille pene è frutto , Durasse tutto della vita il corso ...
Sayfa 202
... ragione alcuna negli uo- mini , era stato da essi onorato con un grandissimo nu- mero di templi e di sacrifici ; ora venuto in sulla terra con autorità di principe , e cominciato a conoscere .di presenza , al contrario di tutti gli ...
... ragione alcuna negli uo- mini , era stato da essi onorato con un grandissimo nu- mero di templi e di sacrifici ; ora venuto in sulla terra con autorità di principe , e cominciato a conoscere .di presenza , al contrario di tutti gli ...
Sayfa 214
... ragione libera , ancorchè tu non le abbi mietute , anzi subito che elle nascono . Di più , dove per l'addietro solevi essere odiata e vituperata , oggi per opera mia le cose sono ridotte in termine che chiun- que ha intelletto ti pregia ...
... ragione libera , ancorchè tu non le abbi mietute , anzi subito che elle nascono . Di più , dove per l'addietro solevi essere odiata e vituperata , oggi per opera mia le cose sono ridotte in termine che chiun- que ha intelletto ti pregia ...
Sayfa 218
... ragione , e i casi più prudente- mente ordinati che non sono quelli di essa vita . La quale oltre a ciò , per detto di Pindaro , non essendo cosa di più sostanza che un sogno di un'ombra , ben debbe esserne capace la veglia di un ...
... ragione , e i casi più prudente- mente ordinati che non sono quelli di essa vita . La quale oltre a ciò , per detto di Pindaro , non essendo cosa di più sostanza che un sogno di un'ombra , ben debbe esserne capace la veglia di un ...
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Sayfa 86 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 118 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 170 - ... mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, ch'a lor sembrano un punto, e sono immense...
Sayfa 168 - Parlando, apertamente, e di sue cose Fa stima al vero uguale. Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto, Quel che nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio Empie le carte, eccelsi fati e nove Felicità, quali il ciel tutto ignora, Non pur quest'orbe, promettendo in terra A...
Sayfa 129 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 138 - L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, Dolce a veder, non quale La si dipinge la codarda gente, Gode il fanciullo Amore Accompagnar sovente; E sorvolano insiem la via mortale, Primi conforti d'ogni saggio core.
Sayfa 115 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - E de' suoi proprii moti 51 maraviglia il sen. Da te, mio cor, quest'ultimo Spirto, e l'ardor natio, Ogni conforto mio Solo da te mi vien. Mancano, il sento, all'anima Alta, gentile e pura, La sorte, la natura, II mondo e la beltà. Ma se tu vivi, o misero, Se non concedi al fato, Non chiamerò spieiato Chi lo spirar mi da.
Sayfa 116 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Sayfa 119 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.