Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 7
... segue , costituisce la poesia . L'applicazione all'uni- verso stesso del secondo elemento del proprio inge- gno ( cioè del raziocinio ) e la manifestazione del modo ond'ella segue , costituisce la filosofia . Dunque il Leo- pardi fu ...
... segue , costituisce la poesia . L'applicazione all'uni- verso stesso del secondo elemento del proprio inge- gno ( cioè del raziocinio ) e la manifestazione del modo ond'ella segue , costituisce la filosofia . Dunque il Leo- pardi fu ...
Sayfa 26
... segue in questa nota , insieme con quello contenuto nella precedente e col poemetto citato nella susse- guente , formano la somma di tutte le cose stampate o manoscritte del Leopardi , per imperfezione o per ispecialità filologica , non ...
... segue in questa nota , insieme con quello contenuto nella precedente e col poemetto citato nella susse- guente , formano la somma di tutte le cose stampate o manoscritte del Leopardi , per imperfezione o per ispecialità filologica , non ...
Sayfa 87
... segue Odio al dolor compagno ; e doloroso lo vivo , e tal morrò , deh tosto ! Alcuna Benchè scarsa pietà pur mi dimostra Natura in questi lochi , un giorno oh quanto Verso me più cortese ! E tu pur volgi Dai miseri lo sguardo ; e tu ...
... segue Odio al dolor compagno ; e doloroso lo vivo , e tal morrò , deh tosto ! Alcuna Benchè scarsa pietà pur mi dimostra Natura in questi lochi , un giorno oh quanto Verso me più cortese ! E tu pur volgi Dai miseri lo sguardo ; e tu ...
Sayfa 161
... e del depresso loco Che natura ci diè . Per questo il tergo Vigliaccamente rivolgesti al lume Che il fe palese ; e , fuggitivo , appelli LEOPARDI . Opere . · 1 . --- 11 Vil chi lui segue , e solo Magnanimo colui Che LA GINESTRA . 161.
... e del depresso loco Che natura ci diè . Per questo il tergo Vigliaccamente rivolgesti al lume Che il fe palese ; e , fuggitivo , appelli LEOPARDI . Opere . · 1 . --- 11 Vil chi lui segue , e solo Magnanimo colui Che LA GINESTRA . 161.
Sayfa 162
Giacomo Leopardi. Vil chi lui segue , e solo Magnanimo colui Che sè schernendo o gli altri , astuto o folle , Fin sopra gli astri il mortal grado estolle . Uom di povero stato e membra inferme Che sia dell ' alma generoso ed alto , Non ...
Giacomo Leopardi. Vil chi lui segue , e solo Magnanimo colui Che sè schernendo o gli altri , astuto o folle , Fin sopra gli astri il mortal grado estolle . Uom di povero stato e membra inferme Che sia dell ' alma generoso ed alto , Non ...
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Sayfa 86 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 118 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 170 - ... mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, ch'a lor sembrano un punto, e sono immense...
Sayfa 168 - Parlando, apertamente, e di sue cose Fa stima al vero uguale. Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto, Quel che nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio Empie le carte, eccelsi fati e nove Felicità, quali il ciel tutto ignora, Non pur quest'orbe, promettendo in terra A...
Sayfa 129 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 138 - L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, Dolce a veder, non quale La si dipinge la codarda gente, Gode il fanciullo Amore Accompagnar sovente; E sorvolano insiem la via mortale, Primi conforti d'ogni saggio core.
Sayfa 115 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - E de' suoi proprii moti 51 maraviglia il sen. Da te, mio cor, quest'ultimo Spirto, e l'ardor natio, Ogni conforto mio Solo da te mi vien. Mancano, il sento, all'anima Alta, gentile e pura, La sorte, la natura, II mondo e la beltà. Ma se tu vivi, o misero, Se non concedi al fato, Non chiamerò spieiato Chi lo spirar mi da.
Sayfa 116 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Sayfa 119 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.