Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 49
... Torna , torna fra noi , sorgi dal muto E sconsolato avello , Se d'angoscia sei vago , o miserando Esemplo di sciagura . Assai da quello Che ti parve sì mesto e si nefando , È peggiorato il viver nostro . O caro , Chi ti compiangeria ...
... Torna , torna fra noi , sorgi dal muto E sconsolato avello , Se d'angoscia sei vago , o miserando Esemplo di sciagura . Assai da quello Che ti parve sì mesto e si nefando , È peggiorato il viver nostro . O caro , Chi ti compiangeria ...
Sayfa 116
... antico amor . Se a feste anco talvolta , Se a radunanze io movo , infra me stesso Dico o Nerina , a radunanze , a feste Tu non ti acconci più , tu più non movi . Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli 116 LE RICORDANZE .
... antico amor . Se a feste anco talvolta , Se a radunanze io movo , infra me stesso Dico o Nerina , a radunanze , a feste Tu non ti acconci più , tu più non movi . Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli 116 LE RICORDANZE .
Sayfa 117
Giacomo Leopardi. Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle , Dico Nerina mia , per te non torna : Primavera giammai , non torna amore . Ogni giorno sereno , ogni fiorita Piaggia ch'io miro , ogni goder ...
Giacomo Leopardi. Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle , Dico Nerina mia , per te non torna : Primavera giammai , non torna amore . Ogni giorno sereno , ogni fiorita Piaggia ch'io miro , ogni goder ...
Sayfa 123
... Torna il lavoro usato . L'artigiano a mirar l ' umido cielo , Con l ' opra in man , cantando , Fassi in su l'uscio ; a prova Vien fuor la femminetta a côr dell ' Della novella piova ; E l'erbaiuol rinnova Di sentiero in sentiero Il ...
... Torna il lavoro usato . L'artigiano a mirar l ' umido cielo , Con l ' opra in man , cantando , Fassi in su l'uscio ; a prova Vien fuor la femminetta a côr dell ' Della novella piova ; E l'erbaiuol rinnova Di sentiero in sentiero Il ...
Sayfa 124
... torna all ' opre ? o cosa nova imprende ? Quando de ' mali suoi men si ricorda ? Piacer figlio d ' affanno ; Gioia vana , ch'è frutto Del passato timore , onde si scosse E paventò la morte Chi la vita abborría ; Onde in lungo tormento ...
... torna all ' opre ? o cosa nova imprende ? Quando de ' mali suoi men si ricorda ? Piacer figlio d ' affanno ; Gioia vana , ch'è frutto Del passato timore , onde si scosse E paventò la morte Chi la vita abborría ; Onde in lungo tormento ...
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abbia affanni alcun allora altra altre amore anco animo antichi Antonio Ranieri anzi aprica assai beata bella Bruto minore buona canto chè Cicerone cielo colla costumi cotesto credo diceva diletto Dimmi dire dolce dolore effetto Ellesponto Ercole età eterno eziandio Farfarello fato felicità figliuoli filosofia Folletto fugge genere umano gente Giacomo Leopardi giorno Giove gloria Gnomo gran greco immagini immortali infelice ingegni insino Islandese l'uomo lasciando lode luna lungo luogo maggior Malambruno maraviglia medesi medesimo mente Metafisico mille mira misero mondo mortali morte natura niuno notte occhi Odissea oggi opera Operette morali ozio passato pensi pensieri persona petto piaceri piagge Plotino poco poeta possa potere pregio prole Prometeo proprio ragione Ruysch scrittori secoli Senofonte sentimento sieno Simonide Socrate sogno speme speranza stima studi Tasso terra Torquato Tasso trova uomini uomo vano vecchiezza vede veggo verità vero virtù vivere volge volte
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Sayfa 86 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 118 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 170 - ... mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, ch'a lor sembrano un punto, e sono immense...
Sayfa 168 - Parlando, apertamente, e di sue cose Fa stima al vero uguale. Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto, Quel che nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio Empie le carte, eccelsi fati e nove Felicità, quali il ciel tutto ignora, Non pur quest'orbe, promettendo in terra A...
Sayfa 129 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 138 - L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, Dolce a veder, non quale La si dipinge la codarda gente, Gode il fanciullo Amore Accompagnar sovente; E sorvolano insiem la via mortale, Primi conforti d'ogni saggio core.
Sayfa 115 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - E de' suoi proprii moti 51 maraviglia il sen. Da te, mio cor, quest'ultimo Spirto, e l'ardor natio, Ogni conforto mio Solo da te mi vien. Mancano, il sento, all'anima Alta, gentile e pura, La sorte, la natura, II mondo e la beltà. Ma se tu vivi, o misero, Se non concedi al fato, Non chiamerò spieiato Chi lo spirar mi da.
Sayfa 116 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Sayfa 119 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.