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GIAMBATISTA MARINO.

Di patria Napoletano ove nacque nel 1569 da padre di professione giureconsulto, il quale perciò voleva che il figlio battesse la medesima carriera, ma ei volse dispettosamente le spalle alla giurisprudenza, per seguire le Muse. Sdegnato il Padre cacciossel di casa, negandogli per fine il vitto. Il Duca di Bovino, e poscia il Principe di Conca gli dieder ricovero; ma per qualche delitto giovanile, lasciò il regno e si trasportò a Roma. Ivi visse alcuni anni, prima presso Melchiorre Crescenzi, ed indi presso il Cardinal Pietro Aldobrandini, e col secondo fu ancora a Ravenna, e a Torino. In questa città rendettesi celebre il Marino non solo per il suo talento, ma ancora per le ostinate letterarie contese che

vi sostenne.

Passò allora il Marino in Francia nel 1615, invitato premurosamente dalla Reina Margherita. Trovò morta la sua protettrice, ma un' altra ne ebbe nella Reina Maria da cui ebbe un' annua pensione di due mila scudi. In Francia egli pubblicò il suo Adone, che fu ivi stampato la prima volta nel 1623. Mori in Napoli nel 1625.

GIAMBATISTA MARINO.

(Li di lui Sonetti scelti si trovano nel Vol. 3. de' Componimenti Lirici.

Dico ad Amor: Perchè 'l tuo stral non spezza

L'animato diaspro di costei ?

Indi allo Sdegno: E tu, se giusto sei,

Come mi lasci amar chi mi disprezza?

L'un così mi risponde: A tanta asprezza

Son già tutti spuntati i dardi miei.
L'altro poi mi soggiunge: Io non saprei
Giammai farti obbliar tanta bellezza.

Che farò dunque in mia ragion confuso ?
A voi sol mi rivolgo O Tempo, O Sorte,
Che di vincere il tutto avete in uso.

Non pensar (v'odo dir) che delle porte Dell' amata prigione, ove sei chiuso,

Abbia le chiavi in mano altri, che Morte.

GIO. BARTOLOMEO CASAREGI.

Nacque in Genova nel 1676 dall' Avvocato Giovanni Domenico. In età di ventitrè anni andò a Roma, dove fu annoverato nell' Accademia degli Arcadi. Nell'anno 1716 passò a Siena, ma non si fermò in quella città che poco più d'un anno. La sua maggior dimora fece in Firenze, dove stamparonsi le sue poesie nel 1740. Era letterato eruditissimo, ed illustre poeta ; d'aureo costume e d'ottima morale; ed ebbe stretta amicizia co i Guidi, Crescimbeni, Zappi, Manfredi, Salvini, Muratori ed altri insigni poeti e letterati. Morì in Firenze a' 23 di Marzo, del 1755.

GIO. BARTOLOMEO CASAREGI.

(Le di lui Canzoni scelte si trovano nel Vol. 2. de' Componimenti Lirici.)

O cetra, un dì dolce mia cura eletta,

Ond' io tra più famosi almi pastori

Là sul Tebro cantando armi, ed amori,
Sperai già far del cieco obblío vendetta;
Alfin ti spezzo, e lacera e negletta

Non cercar più da me gli usati onori;

Che il don de' tuoi promessi eterni allori,
Dono or troppo infelice, invan mi alletta.

Ingorda voglia d'oro, ed ozio molle
Virtù sbandir' dal mondo, e sol colui
Splende per fama, cui fortuna estolle :

E poichè a te la man rivolsi, io fui Schernito, ahi lasso! da ciascun, qual folle, Che col suo mal va dilettando altrui.

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