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E Amor, mio Nume santo,

Dolce le mostri intanto

Nell' oro che in voi vede,

L'oro della mia fede.

ANTONIO ALLEGRETTI.

CANZONETTA.

FUMÍA la Pastorella

Tessendo ghirlandetta

Sen gía cantando in un prato di fiori;

Intorno intorno a quella

Scherzavan per l'erbetta

Ciprigna, il Figlio, e i pargoletti Amori⚫

Ella rivolta al Sole

Dicea queste parole:

Almo divino raggio!

Della cui santa luce

Questa lieta stagion s'alluma e indora,

E il bel mese di Maggio

Oggi per te conduce

Dal cielo in terra la tua vaga Flora;

Deh quel che sì ci annoja

Cangia in letizia e in gioja.

Allora i pastor tutti

Del Tebro, e ninfe a schiera

Corsero all' armonia lieti e veloci ;

E di fiori e di frutti,

Che porta primavera,

Gli porgean doni; e con rozze alte voci

Cantavan tuttavia

Le lodi di Fumìa.

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Rise Apollo, e mi dimanda:

Quanti serti Arcadia or vuole ?

Poi fe' darmi una ghirlanda

Di bellissime víole.

Dissi a Febo: Un altro serto

Io vorrei, (deh nol negarmi,)
Per fregiarne i mesti marmi,

TOM. III.

a Monsignor Marcello Saveroli.

Dove ascoso

Sta Doralgob gloríoso.

Non si nieghi a sì gran merto,

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