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fotterrata dalle ruine dell'antica Chiefa di San Giovenale e San Vitorino nel territorio di Cantalupo

GEORGIUS ARCHIDIACONUS

JURIS CANONICI DOCTOR M.....
GEORGII COMITIS CUNII F.
ANNO 1420. •

DECEMBRIS DIE 20.

Tanto il Gioanni padre di altro Gioanni, come quefto Giorgio padre di altro Giorgio, ambedue diftinti col titolo di Conti di Cuneo, fono, unitamente con Antonio figli di Alberico di Barbiano Conte di Cuneo, e Conteftabile del Regno di Napoli, fcappati dalla Romagna, dopo le difgrazie, e la morte del padre (a). Il nome di Giorgio fu di grande venerazione preffo detto celebre Alberico, come avverte il P. Leandro Alberti (b). Da detto Antonio difcefe Niccolò Sante, che in un monumento dell' archivio di Afpra, dicefi, nobilis miles, e marito di Cecca di Bran caleoni, e quale, per ragione di età, può essere figlio di effo Antonio: Il qui citato monumento è nell' Append. num. 22. Questo Niccolò Sante ebbe Annibale, quale all'anno 1525. nei due Iftromenti riferiti nell' Append. num. 23. viene caratterizzato col nobil titolo di Colonnello, e Luogotenente del Principe Filiberto de' Chalon di Oranges. Nelli qui detti iftromenti finalmente fi ricordano cinque figli di effo Annibale, cioè Romolo, Everardo, Ippolito, Serafino, ed Oddone, ed un di lui zio paterno, chiamato Pietro Saraceno, e padre di Amadeo, e Felice Serafino, nei quali tutti, così per la poffidenza, come per gli onori, fi veggono chiariffimamente efpreffi i caratteri della di loro nobile origine.

16. L'altro figlio di Alberico patrizio cioè quello chiamato Giovanni, ebbe tre figli, che dalla cafa loro lafciata, e da effi abitata in Roma, chiamaronfi di Sant' Euftachio, famiglia rinomatiffima: Quefti furono Saraceno, Orrigene, e Donone: Di effi il Registro Farfenfe all'anno 1084., in un contratto, che fi riporta celebrato, alla prefenza (c) di Concio urbis caufidico Saraceno de Sancto Euftacbio, Corbone de Gregorio Latro, Aftaldo de Aftaldo, Horrigene de Sancto Eustachio; e di Donone, da altra particola di effo regiftro, riportata da Monsignor Galletti (d), e nella quale fi legge, che Donone del qu. Gioanni, e donna Rogata fua moglie l'anno 1067. venderono a Bernardo abba

R

(a) Murat. de Scriptor. Ital.col.1083. e 1096, (c) Descrizz. Ital. dalla pag. 319.

(b) num. 1096.

(d) De Gab, pag. 6.

1

bate di Farfa una porzione delle pertinenze del caftello di Catino. Da quefto Donone, e da Teoderanda, altra di lui moglie, nacquero Gregorio, e Donadeo, quale Gregorio è quel medesimo di cui in detto regiftro Farfense (a) fi hanno le feguenti note: Gregorii Sabinenfi comitatu oriundi, in caftro Catinenfi, nobilibus Parentibus progeniti, efpreffione, che apertamente dimoftra, non effere Gregorio nato in Catino per accidente, e come in luogo di paffaggio, o villeggiatura, & nofira Ecclefia fere ab ipfa infantia lacte enutriti. Di fatti egli fu Monaco, e Monaco di gran nome, ed è l'autore di quella cronaca, da effo, e da Teodino, del quale fopra (b), altro Monaco e di lui parente, continuata fino all'anno 1104. Da Saraceno poi, e da Orrigene, altri figli di Gioanni denominati da Sant' Eustachio, difcefero Oddone di Sant Eustachio, del quale nella iscrizione fopra (c) riferita, e ch'è dell'anno 1210., Gioanni ed Euflachio di lui figlio, a cui in altro monumento (d) notafi, che l'anno 1246. fu venduto l'erbaggio, e la ghianda di Vefcovio, Tebaldo ed Oddone da effo nato, che nel dì 5. Giugno del 1370. comprò certi beni fituati in Afpra, confinanti con altri, ch' erano già della fua cafa, come dall' Iftrumento ccnfervato nell'archivio di quel caftello, e trascritto nell' Append. num. 24. Agabito di fant'Euftachio, di cui veniamo avvifati in altro iftromento rogato li 6. Marzo 1387. cuftodito nell' archivio pubblico di Catino, e nel quale, come all' Append. num. 25. fi contiene una concordia tra effo Agabito feguita, & DD. comites illuftrem militem Albericum, & ipfius nepotem D. Johannem Antonium, dichiarandofi. che, ex eodem genere nati, & ab Heverardo piiffimo Principe progeniti, in Sabina, & in urbe omnia fint communia, præter domos in regione Sancti Euftachii, & Cappella S. Angeli in Ecclefia Sancti Euftacbii, & altera Cappella in Ecclefia Sancti Blafii in captu fecate de urbe; conforme al Teftamento dell' altro Alberico di loro autore (e); Gioanni di Sant' Eustachio, probabilmente figlio del detto Agabito, che in altro iftromento confervato nell' archivio pubblico di Afpra, colla data del dì 29. Agofto 1391., fa una certa conceffione a quel pubblico, come all' Append. num. 28., è che in una pergamena, cuftodita nell'archivio parocchiale del caftello di Bocchignano, la di cui copia fi da in Append, num. 25.

(a) Ibib. pag. 7. (b) num. 13. (c) num. 16.

t

(d) Append. num. r.
(e) sopra num. 3.

vie

viene nell'anno 1424. alla nomina di un canonicato, quale dice appartenere alla fua cafa, bereditario nomine condam D. Johannis Sancti Euftachii noftri patrui, per donationem, perpetuo factam a magnifico domino Johanne de Fogliano condam illuftris d. comitis Johannis Antonii Barbiani de Cuneo, Canonici Sancti Antonii Viennen, del quale fopra (a); e di effi Agabito, e Gioanni di Sant'Euftachio fi ha ancora memoria in altro iftromento, cuftodito nell'archivio pubblico di Longone caftello della Badia di San Salvator maggiore, nel quale il dì 5. Gennaro 1429. rinnovandosi a favore di Battista Principe Savelli l'emfiteufi di alcuni beni fituati nella Sabina, e spettanti, in proprietà al monaftero di San Salvator maggiore colla enunciativa di effere i medefimi fio lì ftati ritenuti dal padre di detto Battifta Savelli unitamente con i ridetti Agabito e Giovanni di Sant' Euftachio come può vederfi nell' Append. num. 28., fa chiaramente arguire stata effere fra quefte due nobiliffime famiglie di Sant' Euftachio e Savella, la prima delle quali appunto circa quefti tempi andò a terminare, anche una ftretta congiunzione di fangue. Di fatti i Conti nel principio del XIII. fecolo col cognome diftinti de'Savelli ed ebbero fra i loro afcendenti molti ne' quali i nomi fteffi fi trovano dei celebri conti di Sant'Euftachio, e dopo la totale caduta di quefti al poffedimento fi leggano de' beni e feudi per l' addietro ftati nelle vedute linee di Alberico marchefe, ed è molto probabile che alla difcendenza spettino di Ottaviano altro figlio di Alberico, e della quale appreffo.

17. Ottaviano dunque altro figlio del ridetto Alberico generò quell'Oddone e Crefcenzio, che medianti i monumenti Farfenfi abbiamo veduto (b) effere infieme ftati conti e rettori del territorio Sabinefe agli anni 1007. e 1011. I medefimi-monumen ti ricordano ancora che da queft' Oddone nacquero Giovanni e Crefcenzio; qual Crefcenzio ebbe una forella chiamata Teodoranda, quale fu moglie di Benedetto, di cui fopra nella difcendenza di Antemio (c); che detto Gioanni ebbe tre figli, cioè Ottaviano, altr'Oddone, e Crefcenzio. Queft' Ottaviano può ben es fere quello che per altro monumento Farfenfe, di cui il Muratori (d), l'anno 1093. fignoreggiava in Palombara, e così gli due Oddoni che al poffeffo di quefto caftello, e dell'altro di Montilungamente ftati di pertinenza della cafa Savella, leggonfi

celli,

(a) num. 14.
(b) cap. 6. vI.

R 2

(c) num. 11.

(d) rer. Ital, tom. 2. part, 2. col. 615.

all'

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all'anno 1198. nella vita di Innocenzo III. fcritta dal Balufio è molto verifimile che appartengano alla difcendenza medefima; che Crefcenzio figlio di Giovanni veniva denominato Crefcentius de Turre per l'abitazione e domicilio che aveva in Sabina nella campagna del Tribuco in luogo detto Turri e città di Torri, come viene descritta nel teftamento del comune Progenitore Alberico; che anche da quefti difcendenti da Ottaviano, nonmeno che da quelli fopraricordati della linea di Antemio, ebbe il monaftero di Farfa molti guai e contefe, in fpecie fopra la Rocca, ed altre pertinenze del Tribuco; e che l'ultimo dei quali fi fa menzione all'anno 1104., chiamavafi Ruftico di Crefcenzio. Monfi gnor Galletti, che ne riporta i monumenti (a), meritamente fi avvifa, quefto Crefcenzio effere il progenitore della nobiliffima Romana cafa de' Crefcenzj·

18. Gregorio, penultimo figlio di Alberico patrizio, è il progenitore dei Conti chiamati Tufculani, e in confeguenza delle celebri tuttor viventi famiglie, Conti, così per antonomofia denominata, e della Colonna; Poichè effo Gregorio fu padre di Gioanni XIX., e di Benedetto VIII. Pontefici Romani, di Romano Confole, e Senator di Roma, e di Alberico Patrizio, dai quali due ultimi è indubitato, che provennero le fuccennate rinomatiffime famiglie de' Conti, e della Colonna, e che ficcome in quelli paffarono, così continuarono, e refpettivamente lungo tempo fi mantennero in quefti le poffidenze loro lafciate dal vecchio Alberico, cioè e il contado Tufculano, come fcrivono Cencio Camerario (b), e il chiariffimo P. Maeftro Becchetti (c) e il caftello di Galera (d) e la cafa ad SS. Apoftolos, ed altre relazioni nella Sabina, com'è noto, ed anche apparisce dai monumenti Farfenfi, ed altri noftri manofcritti fecondo le memorie che ne feguono. Uno de' monumenti Farfenfi riferiti da Monfignor Galletti (e), nota, che avendo un certo Buccione di Guazzone ufurpata una Chiefa al monaftero di Farfa, l'abate ricorfe al Papa Benedetto. VIII., ed egli l'anno 1013. comandò alle parti che conveniffero intra domum Alberici Emi Confulis & Ducis juxta Sanitos Apoftolos. Altro ne riporta in data del 1015. il P. Mabillone, ed il Muratori (f), confiftente in un Placito fopra una certa controverfia fra Ugone Abate di Farfa & D. Romanum Con

(a) del Gab. in più luoghi, e pag. 69. (b) all'anno 1151.

(c) Stor. sagr. lib. 64. §. 41. e lib. 77. §. 911.

fu

(d) Kinker histor. Eustach. e Piazza Gerarch. Card. pag. 89.

(e) del Gabb. pag. 129.

(f) Cronic. Farfen, tom.2. part.2, rer.Ital.

fulem excellentiffimum & omnium Romanorum Senatorem atque ger. manum præfati Pontificis, cioè di Benedetto VIII.; ed in effo Placito fono nominati Joannes domni gratia Urbis Roma PræfeElus, Albericus Conful germanus prædicti Præfulis. Di questo Alberico Confole nacque il Pontefice Benedetto IX., e Coftantino; e dei di loro difcendenti ricorda il Regiftro Farfenfe quel Pietro della Colonna favorito dell' Imperatore Errico IV., e quale fi ritrovava abate di Farfa quando il Pontefice Pasquale II., ed il Vefcovo Sabinese con altri del fagro collegio vennero rinchiufi nella rocca o caftello del Tribuco in Sabina (a): Il ridetto monumento dato nell' Appendic. cit. num. 1. nota, qualmente l'anno 1161. la felva di Rofciano fu dal Vefcovo Sabinefe venduta ad Ottone Colonna: l'archivio pubblico di Montafola fomminiftra un' iftromento nel dì 9. Dicembre 1265. rogato da Errico Scriniario, a cui perfonalmente intervennero, e come principali contraenti Johannes de Columpna cum Oddone de Columpna fratre fuo: l'anno 1272. in altro iftromento che fi dà nel fommario num. 29. un Pietro Colonna leggefi Arciprete, ed uno Stefano Colonna da Roma si dà per Secondicerio della Chiefa Foronovana; E finalmente dobbiamo ricordare che Giovanni Colonna di nuovo ftrinse parentela colla famiglia dei conti di Cuneo, prendendo in moglie Ayca figlia di Alberico di Barbiano conteftabile del Regno di Napoli, con cui fecondo il Corio, effo Gioanni il Ristoratore fu riputato della milizia Italiana, e della ifteffa Italia il Liberatore.

19. I manoscritti fin qui riferiti come dalla Sabina oriunde notano molte altre celebri famiglie, e primieramente quella di Marrozza moglie di Alberico conte di Cuneo, e Marchefe di Camerino, e madre di altro Alberico Principe di Roma. Oltre a quelli che di Marozza e di Marrozza ci fi ricordano ne monumenti Farfenfi relativi al decimo fecolo riportati da Monfignor Galletti nell' appendice alla ridetta opera del Gabbio, fempre con onore, e come dimoranti nella Sabina, abbiamo che all' anno 1316. viveva domiciliato nel caftello di Catino Antonio di Marrozza, quale nel fuccitato teftamento del conte Berardo qu. Berardo, viene, e forse per parentela poi rinnovata chiamato di lui nipote (b). Fu ne' tempi delle maggiori e più note grandezze di quefta cafa inalzato al trono Pontificio quel Londone, che ftato effere Sabinese convengono gl' iftorici tutti. Gli antichi autori delle

(a) Muratori all'anno 1,

(b) Appendic. num. 4.

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