Miscellanea, 39. cilt

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1908

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Popüler pasajlar

Sayfa 19 - Ivi, quando il meriggio in ciel si volve, La sua tranquilla imago il Sol dipinge, Ed erba o foglia non si crolla al vento, E non onda incresparsi, e non cicala Strider, né batter penna augello in ramo, Né farfalla ronzar, né voce o moto Da presso né da lunge odi né vedi. Tien quelle rive altissima quiete; Ond'io quasi me stesso e il mondo obblio Sedendo immoto; e già mi par che sciolte Giaccian le membra mie, né spirto o senso Più le commova, e lor quiete antica Co' silenzi del loco si confonda.
Sayfa 31 - Pur se talvolta per le piagge apriche, Su la tacita aurora o quando al sole Brillano i tetti ei poggi e le campagne, Scontro di vaga donzelletta il viso; O qualor nella placida quiete D'estiva notte, il vagabondo passo Di rincontro alle ville soffermando, L'erma terra contemplo, e di fanciulla Che all'opre di sua man la notte aggiunge Odo sonar nelle romite stanze L'arguto canto; a palpitar si move Questo mio cor di sasso: ahi, ma ritorna Tosto al ferreo sopor; ch'è fatto estrano Ogni moto soave...
Sayfa 23 - Sto anch'io sospirando caldamente la bella primavera come l'unica speranza di medicina che rimanga allo sfinimento dell'animo mio; e poche sere addietro, prima di coricarmi, aperta la finestra della mia stanza, e vedendo un ciclo puro e un bel raggio di luna, e sentendo un'aria tepida e certi cani che abbaiavano da lontano, mi si svegliarono alcune immagini antiche, e mi parve di sentire un moto nel cuore, onde mi posi a gridare come un forsennato, domandando misericordia alla natura, la cui voce...
Sayfa 21 - Al garzoncello il core Di vergine speranza e di desio Balza nel petto; e già s'accinge all'opra Di questa vita come a danza o gioco II misero mortai.
Sayfa 147 - Que" che affermano la lingua latina non essere stata comune a tutti e' populi latini, ma solo propria di certi dotti scolastici, come oggi la vediamo in pochi, credo deporranno quello errore vedendo questo nostro opuscolo, in quale io raccolsi l'uso della lingua nostra in brevissime annotazioni. Qual cosa simile fecero gl'ingegni grandi e studiosi presso a...
Sayfa 84 - Trema la mammoletta verginella con occhi bassi onesta e vergognosa; ma vie più lieta, più ridente e bella ardisce aprire il seno al sol la rosa...
Sayfa 86 - L'altra mattina in un mio piccolo orto andavo, e '1 sol surgente co" sua rai apparia già, non ch'io '1 vedessi scorto. Sonvi piantati drento alcun rosai, a" quai rivolsi le mia vaghe ciglie, per quel che visto non avevo mai. Eranvi rose candide e vermiglie: alcuna a foglia a foglia al sol si spiega; stretta prima, poi par s'apra e scompiglie; altra più giovanotta si dislega a pena dalla boccia; eravi ancora chi le sue chiuse foglie all'aer niega; altra, cadendo, a pie il terreno infiora.
Sayfa 29 - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere, né muovermi altro che per forza dal luogo dove mi trovassi.
Sayfa 74 - ... suo vincastro, dolce è a notar come a ciascuna garra. Or si vede il villan domar col rastro le dure zolle, or maneggiar la marra; or la contadinella scinta e scalza star con l'oche a filar sotto una balza.
Sayfa 92 - Discorso ovvero Dialogo, in cui si esamina se la lingua in cui scrissero Dante, il Boccaccio e, il Petrarca, si debba chiamare italiana, toscana o fiorentina; pag.

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