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la diocesi; sua somma pietà e religione; riforma del clero e seminario; fondazione in quest'ultimo di una ricca biblioteca; istruzioni pastorali e sinodo del 1748; instituzione dell' uffizio di Teologo nel duomo di Avellino, e miglioramenti arrecati allo stesso; altri miglioramenti alla chiesa, e convento degli Agostiniani; fondazione delle tre parrocchie in città; sue disposizioni testamentarie; sua morte e sepoltura; suoi vicarii generali e metropolitani. Vol. II, pag. 140 a 161.

Lesina, chiesa suffraganea di Benevento. Vol. I, pag. 63. Liberiana basilica in Roma, oggi S. M. Maggiore; ceuni intorno alla stessa. Vol. I, pag. 301.

Liguori (de) s. Alfonso Maria, fondazione della sua congregazione; missfoni da lui eseguite in Avellino. Vol. II, pag. 176 e 187.

Liguori (de) Domenico C. R., vescovo di Lucera. Volume II, pag. 112.

Lombardo cardinale arcivescovo di Benevento. Vol. I, pag.111. Longobardi, loro dominio in Benevento dal 571 al 1077.Quando questo ducato passò al dominio libero della s. Sede. Vol. 1, pag. 68. Novero tanto de' suoi duchi e de'principi, quanto degli altri della città di Capua. Ivi. Luogosano, comune della diocesi di Avellino, cenno intorno al medesimo. Vol. II, pag. 389 e seguen.

Lucera, chiesa suffraganea di Benevento. Vol. I, pag. 63.

Lucci fra Antonio conventuale, vescovo di Bovino. Volume II, pag. 112.

M

Macolani fra Vincenzo dell'ordine de' Predicatori, cardinale arcivescovo di Benevento. Vol. II, pag. 16.

Madrigana fra Angelo o Arcangelo, suoi natali; opinione degli storici intorno alla sua clezione a vescovo di Avellino ; suo intervento al concilie Lateranense, segregazione novella col suo consenso delle chiese di Avellino e Frigento; suo imprigionamento; sua morte, suoi metropolitani. Vol. I, pag. 210 a 215. Vol. II, pag. 361 e seg., non che pag. 406.

Manfredi Domenico Antonio abate di s. Angelo a Scala, vescovo di Muro, quindi di Bojano. Vol. II. pag. 82 e 112.

Maniscalco fra Giuseppe Maria, sua nascita, suoi studii, e professione nel ritiro de' Minori Osservanti di Baida, suo chiaro nome nelle cattedre dell'ordine, e gradi occupati nel medesimo, sino a quello di Ministro generale; fondazione di parecchie case religiose; ricostruzione del famoso tempio d'Assisi ; la riforma generale degli studii; la fondazione della Colonia Serafica nel convento di Aracoeli, la beatificazione di molti Servi di Dio del suo Ordine, lo stabilimento del perpetuo pacifico possesso de' religiosi di Terra Santa, ed altro; onorificenze ricevute di cavaliere dell'ordine del s. Sepolcro, di

commessario visitatore e rifor-
matore dell'ordine suo, di Teo-
logo nel real congresso di Ma-
drid per lo Immacolato Conce-
pimento di Maria, e di consul-
tore di parecchie Sacre Congre-
gazioni; sua elezione a vescovo
di Avellino, ed ingresso nella
stessa; riapertura della catte-
drale, e cure speciali per le chie-
se della diocesi; miglioramento
nell' educazione civile e morale
del seminario, sua visita per la
diocesi, e regolamento per le
Ss. Quarantore; benedizione da-
ta a due abati generali ed ordi-
narii di Montevergine, inaugu-
razione dello Stabilimento delle
Figlie della Carità, padri delle
Scuole Pie, e telegrafo elettro-
magnetico in Avellino; sue cure
pel clero, soprattutto imploran-
do delle insegne alla congrega E-
stracapitolare di Avellino, e sa-
cerdoti di Prata, instituendo al
tri canonicati nel duomo, oltre
una congrega di spirito pe' chie-
rici; suoi omaggi al pontefice
Pio IX in Gaeta, ed attestati
di fedeltà al re Ferdinando II in
Caserta, che nel 1851 lo insi-
guiva della commenda del real
ordine di Francesco 1; consagra-
zione della chiesa degli Alcan-
tarini e collegiale di Atripalda,
e benedizione della cappella pub-
blica nel collegio delle Scuole Pie;
assenso alle regole del Conserva-
torio di Atripalda, e stretta os-
servanza del claustro di Avellino,
non che per l'apertura di un con-
vento di pp. Riformati nella me-
desima città; Concordia con l'ar-
civescovo di Salerno pe' dritti
giurisdizionali nel villaggio Ospe-

dale; sua visita Ad sacra limina
e donativo fatto nel ritorno alla
cattedrale; abbellimenti portati
nell'episcopio ed altro; migliora-
mento dell'entrate della Mensa;
passaggio alla chiesa di Calata-
girone, e breve governo di que-
sta; atto di sua ultima volontà,
morte e funerali celebrati nella
sede; vicarii generali e
tropolitano. Vol. II, pag. 259
a 318.

Manocalzati, comune della diocesi di Avellino, cenno intorno allo stesso. Vol. II, p. 390 e seguen.

Marciano (s.) vescovo di Frigento, suoi natali, sua vita penitente fra le contrade d'Italia e fra' monti di Frigento; sua ordinazione a vescovo della medesima chiesa; sua morte e traslazione del suo corpo nella cattedrale di Benevento, e da questa posteriormente trasferito con altri santi depositi in Montevergine; venerazione del suo cranio e centro della calvaria nel duomo di Frigento. Scrittori che fanno di lui menzione. Vol. II, pag. 340 e seguen.

Martinez Gioacchino, suoi nobili natali, suoi studii, suoi gradi nel capitolo abbadiale di sua patria; suoi vicariati generali, segnatamente quello di Benevento; sua elezione a vescovo di Avellino, suo interesse sommo pel benessere della sua diocesi, e disciplina ecclesiastica; benedizione della prima pietra della chiesa delle Orsoline in Benevento; consagrazione della concattedrale di Frigento; sua estraordinaria carità per i poveri, spe

cialmente nella penuria del 1764; suo concorso per lo splendore del duomo, episcopio e seminario, addivenendo quest'ultimo per gli studi uno de' principali del regno; incoronazioni da lui fatte da parte del capitolo Vaticano della Vergine di Costantinopoli di Avellino, e di quella della Consolazione in Paterno; controversie elevate sotto il suo governo tra i sacerdoti di Avellino ed i parrochi delle due diocesi, intorno all' intervento nella eerimonia e consagrazione degli olii nel giovedì della settimana maggiore; ed altra per preemiDenze tra i canonici capitolari e quelli dell' Aggiunta; sua acerrima difesa nell' ecclesiastica giurisdizione contro la prepotenza feudale; sua morte e sepoltura nella chiesa di s. Giovanni maggiore in Napoli; suoi vicarii generali, e metropolitani. Vol. II, pag. 170 a 186.

Martino I vescovo di Frigento junanzi al 1200, e documenti storici che tanto confermano. Vol. II, pag. 346 e seguen.

Martino II, sua elevazione a vescovo di Frigento. Vol. II, pag. 359.

Matteo, vescovo di Avellino; sua nascita e suo innalzamento al vescovado; riforme da lui fatte al clero; costituzioni ecclesiastiche; delegazioni avute da papa Bonifazio IX pel monastero di Montevergine; miglioramenti da lui apportati alla Mensa con l'accrescimento delle rendite, assenso dato al capitolo per la cessione a titolo di vendita alla congregazione di A. G. P. di Avel

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Mercogliano, etimologia del suo nome; suo castello; sua distruzione: donazione fattane all'arcibadia di Montevergine, dopo di essere stato devoluto al Fisco per la ribellione de' signori di Montefulsone; prestanza del detto suo castello dall' abate D. Pandullo Tocco a Ladislao nel 1405 per motivi di guerra; ultimo possessore di Mercogliano nello stabilimento della real casa della Ss. Annunziata in Napoli. Vol. I, pag. 100.

Mercati, da chi accordati in Avellino nel martedì e sabato. Vol. I, pag. 226.

Messalia Silvio, sua nascita, ordine cui appartenne; elogii riscossi dal Simonetta; sua uomina a vescovo di Avellino, e sentimento degli scrittori intorno

XL

alla medesima; unione novella della chiesa frigentina all'avelllnese; sue cure per la diocesi; erezioni e conferimenti di benefizii; sua morte e sepoltura; suo metropolitano; opera da lui messa a stampa nel 1518. Vol. I, pag. 215 a 227.

Milone (s.) arcivescovo di Benevento. Vol. I, pag. 67 e 98. Minervino, breve cenno di questa città. Vol. II, pag. 81.

Mirabella, comune della diocesi di Avellino, cenno intorno alla stessa. Vol. II, pag.392 e seg. Missione del vicario generale de Canditiis per la traslazione de' corpi de' Martiri in Atripalda. Vol. I, pag. 8. Verifica di altri corpi santi fatta da monsignor Giustiniani, ivi, p. 9Iscrizione apposta al muro che circondava il deposito de' medesimi, ivi, pag. 10.-Abbellimenti arrecati al sacro luogo dai Curacciolo Rossi. Ivi, pag. 11.

Modestino (s.), vescovo e patrono di Avellino; rapido cenno della persecuzione della Chiesa a' suoi tempi; sua nascita; sua elezione al patriarcato; prodigii, imprigionamento, torture e liberazione per via di un angiolo che guida suoi passi verso Italia; suo approdamento ne'lidi della Campania con due compagni, ed altri prodigii; sua incarcerazione ordinata da Massimiano, e novella liberazione per mezzo dell'angiolo; suo apostolato in Avellino, suo ritiro al Pretorio alle falde di Montevergine; sua morte insieme a suoi compagni; sepoltura. Opinione degli storici circa l'anno di sua morte, ma

più fermamente nel 30%. Ele-
zione a patrono della città di
Avellino, traslazione, festività;
statua di argento ed iscrizione
appostavi. Vol. I, pag. 26 1 35.

Monaldo II, arcivescovo di Benevento. Vol. I, pag. 136. Monastero di s. Paolo in A vellino. Vol. I, pag. 171.

Mondo, arcivescovo di Benevento. Vol. I, pag. 63.

Montecorvino, chiesa suffraganea di Benevento. Vol. I, pag.64.

Monte di Vico. V. Trerico. Montemarano, chiesa suffraganea di Benevento. Vol.I, pag.64.

Montefredano, comune della diocesi di Avellino, cenno intorno al medesimo. Vol. II, pag.400.

Monteforte, comune della diocesi di Avellino, cenno intorno allo stesso. Vol. II, pag. 395 e seguen.

Montecasino. Vedi Santuario. Morales Raimondo, abate generale di Montevergine. Vol. II, pag. 214 e seguen.

Montevergine. Vedi Santuario. Museo dell'autore in Avellino. Vol. II, pag. 409.

N

Natinbene o Natambene (fra), vescovo di Avellino, sua patria, ordine cui appartenne, sua elezione al vescovado ed opinione degli autori intorno alla stessa; lodo con cui riacquista la chiesa di S. M. di Ajello, e rinanzia al tributo che doveano prestargli nel giovedì santo i monaci di Montevergine, in una libbra di cera lavorata; sua traslazione alla chiesa di Trivento nel 1334;

sua effigie in quella sala vesco vile; sua morte, e suoi metropolitani. Vol. I, p. 133 a 136. Niccola (s.) di Bari, donazione concessa da Carlo II d'Angiò alla basilica. Vol. I, pag. 203.

Niccolò I, epoca di sua elezioue a vescovo di Oleno, e poscia di Avellino, suo intervento alla traslazione del corpo di san Bartolommeo in Benevento; benefizii accordati ad Avellino durante il suo governo dalla regina Giovanna I nel 1347%, e dimora di questa col suo consorte Luigi per qualche tempo nella medesima; morte di detto vescovo; suoi metropolitani. Vol. I, pagina 136 a 140.

Niccolò II (fra), vescovo di Avellino, sua patria; sua promozione al vescovado; suo intervento alla consagrazione della chiesa di s. Audeno in Bisceglie; calamità e profanazioni durante il suo governo in Avellino, e sua carità nel confortare il popolo; sua morte; suoi metropolitani. Vol. I, p. 149 a 158.

Nobilione fra Cherubino Tommaso dell' ordine de' Predicatori, preconizzato vescovo di Avellino nel concistoro de' 31 luglio 1726, e permatazione fatta della medesima chiesa con l'altra di Andria, allora occupata da monsignor Torti Rogadei. Vol. II, pag. 91 a 94.

Nola (da) fra Niccolò, vescovo dj Soana. Vol. I, pag. 147. Nola (da) fra Giovanni, vescovo di Civitate. Vol. 1, pag. 147.

Notificazione del vicario capitolare Jandoli al clero della diocesi, per la morte di monsignor

Palma. Vol. II, pag. 254 a 258.

Altra del vicario capitolare Adinolfi per quella di Maniscalco. Ivi, pag. 305 a 308.

Novi Ciavarria Domenico sua origine, presbiterato, elezione a parroco di Fonseca in Napoli, e suo esercizio in quell'apostolico ministerio; elevazione a vescovo di Avellino; primo ingresso nella diocesi e visita della medesima; suo intervento nel ripristinamento della congregazione benedettina di Montevergine,e suoi dissapori nelle rivolture del 1820; riapertura del seminario nel 1823, e suo ampliamento; passaggio della parrocchia della Ss. Trinità nella chiesa del Rosario nel 1830; collocazione del corpo di s. Generoso martire nella chiesa degli ex-Agostiniani in Avellino, e trasferimento di quello di s. Fortunato nell'altra de' pp. Predicatori in Gesualdo; breve pontificio per la festività della s. Spina in Avellino; controversie con la Città per la restaurazione del duomo ; aumento arrecato alle rendite della Mensa e donativi alla cattedrale; sua morte e sepoltura in Napoli; onori rendutigli dalla sua chiesa; suoi vicarii generali e metropolitani. Vol. II, pag. 218 a 240.

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