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23. Se adunque offerisci il tuo dono all' altare, e quivi sarai arricordato che il tuo fratello ha contra di te alcuna cosa,

24. lasia quivi il tuo dono dinanzi all' altare; e vattene, e prima ti riconcilia col tuo fratello, e dopo venendo offerirai il tuo dono.

25. Sii presto consenziente al tuo avversario, mentre che sei con lui nella via, acciò forse il tuo avversario non ti ponga in mano del giudice, e il giudice ponga te nella mano del ministro, e sii posto in prigione.

26. In verità io ti dico: d' indi non uscirai, insino che non li restituisci insino al minimo quadrante. 27. Avete udito dalli antiqui: non fornicarai.

28. Ma io vi dico, che ogni uomo che vederà la femina con desiderio carnale, già egli ha fornicato con quella nel suo cuore.

29. Che se il tuo occhio destro ti scandalizza, cavalo e gittalo da te; imperò che a te è meglio che

23. Si ergo offers munus tuum ad altare, et ibi recordatus fueris quia frater tuus habet aliquid adversum te;

24. relinque ibi munus tuum ante altare, et vade prius reconciliari fratri tuo; et tunc veniens offeres munus tuum.

25. Esto consentiens adversario tuo cito, dum es in via cum eo: ne forte tradat te adversarius judici, et judex tradat te ministro: et in carcerem mittaris.

26. Amen dico tibi, non

exies inde, donec reddas novissimum quadrantem.

27. Audistis quia dictum est antiquis: Non mochaberis.

28. Ego autem dico vobis: quia omnis, qui viderit mulie rem ad concupiscendum eam, jam mochatus est eam in corde suo.

29. Quod si oculus tuus dexter scandalizat te, erue eum, et projice abs te: expedit enim tibi, ut pereat unum membrorum tuorum, quam to

perisca uno de' tuoi membri, che tutto il tuo corpo sia posto nella fiamma del fuoco.

30. E se la tua mano dritta ti scandalizza, tagliala e gittala da te; e' ti è meglio che perisca uno de' tuoi membri, che tutto il tuo corpo vadi nell' ardente fuoco.

31. Ed etiam egli è detto: ogni uomo che lascerà la mogliere sua, a lei doni il libello di repudio.

32. Ma io vi dico, che ogni uomo che lascerà la sua mogliere, salvo per cagione di fornicazione, fa ella esser meretrice; e colui che dopo che l'averà lassata se la retorrà, commette adulterio.

33. Ancora avete udito dalli antiqui: non spergiurerai, ma renderai al Signore li tuoi giuramenti. 34. Ma io vi dico, che non giuriate per niuno modo; nè per il cielo, imperò ch' egli è il trono di Dio;

35. nè per la terra, chè egli è il scabello dei suoi piedi; nè per Ierosolima, imperò ch'ella è città del grande re.

tum corpus tuum mittatur in gehennam.

30. Et si dextra manus tua scandalizat te, abscide eam, et projice abs te: expedit enim tibi ut pereat unum membrorum tuorum, quam totum corpus tuum eat in gehennam.

31. Dictum est autem: Quicumque dimiserit uxorem suam, det ei libellum repudii.

32. Ego autem dico vobis: Quia omnis, qui dimiserit uxorem suam, excepta fornica

tionis causa, facit eam mœchari: et qui dimissam duxerit, adulterat.

33. Iterum audistis quia dictum est antiquis: Non perjurabis: reddes autem Domino juramenta tua.

34. Ego autem dico vobis, non jurare omnino, neque per cælum, quia thronus Dei est:

35. neque per terram, quia scabellum est pedum eius: neque per Jerosolymam, quia civitas est magni regis:

36. E non giurerai per il tuo capo, imperò che non puoi fare uno capillo bianco ovver nigro.

37. Ma il vostro parlare sia: egli è, e no, no; e tutto quello ch' egli è più di questo, egli è male. 38. Avete udito ch' egli è detto: sarà l'occhio per l'occhio, e il dente per il dente.

39. E io vi dico, che non è da resistere all' iniquo; ma se alcuno ti percuoterà nella guancia diritta, porgili l'altra.

40. E a quello che vuole teco contendere in giudicio, e torti le vestimenta, lassali etiam il mantello.

41. E qualunque che ti averà affaticato per mille passi, vattene con lui etiam due altri milia.

42. E colui che a te domanda, dàgli; e non ti volgere dal dimandante a te ad imprestito.

43. Avete udito che si diceva: amerai l'amico tuo, e in odio averai l' inimico tuo.

36. Neque per caput tuum juraveris, quia non potes unum capillum album facere, aut nigrum.

37. Sit autem sermo vester, est, est: non, non: quod autem his abundantius est, a malo est.

38. Audistis quia dictum est: Oculum pro oculo, et dentem pro dente.

39. Ego autem dico vobis, non resistere malo: sed si quis te percusserit in dexteram maxillam tuam, præbe illi et alteram.

VOL. IX

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44. E io vi dico: amate li vostri inimici, e fate bene a coloro che vi hanno in odio, e pregate per cui vi persèguita e calunnia,

45. acciò che siate figliuoli del padre vostro che è in cielo, il qual fa nascere il sole sopra gli giusti e ingiusti, e fa piovere sopra li buoni e sopra li rei. 46. Imperò che se voi amate coloro che amano voi, che mercede avete voi? imperò ch' e' pubblicani fanno questo.

47. E se solamente voi salutarete li vostri fratelli, che più farete? imperò che questo fanno li pagani.

48. E imperò siate perfetti, come il vostro padre celestiale il qual è perfetto.

44. Ego autem dico vobis: Diligite inimicos vestros, benefacite his qui oderunt vos: et orate pro persequentibus, et calumniantibus vos;

45. ut sitis filii patris vestri, qui in cælis est: qui solem suum oriri facit super bonos et malos: et pluit super justos et injustos.

46. Si enim diligitis eos

qui vos diligunt, quam mercedem habebitis? nonne et publicani hoc faciunt?

47. Et si salutaveritis fratres vestros tantum, quid amplius facitis? nonne et Ethnici hoc faciunt?

48. Estote ergo vos perfecti, sicut et pater vester cælestis perfectus est.

CAPO VI.

1. E attendete che il bene che voi fate, che non lo facciate dinanzi dagli uomini, per esser da loro veduti; imperò che non avreste niuna mercede dinanzi dal padre vostro che è in cielo.

2. E quando adunque fai la elemosina, non voler sonare la tuba dinanzi a te, come fanno gl' ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, acciò siano onorati dalli uomini; in verità vi dico che questi hanno ricevuta la loro mercede.

3. Ma quando fai la elemosina, fa che non sappia la tua man manca quel che fa la diritta,

4. acciò che la tua elemosina sia occulta; e il padre tuo, che ti vede in nascosto, tel meriterà.

5. E quando orate, non sarete come li ipocriti li quali amano di esser veduti nelle sinagoghe e nei cantoni delle piazze dalli uomini; in verità vi dico ch' egli hanno ricevuta loro mercede.

CAPUT VI.

1. Attendite ne iustitiam vestram faciatis coram hominibus, ut videamini ab eis: alioquin mercedem non habebitis apud patrem vestrum, qui in cælis est.

2. Cum ergo facis eleemosynam, noli tuba canere ante te, sicut hypocritæ faciunt in synagogis, et in vicis, ut honorificentur ab hominibus: amen dico vobis, receperunt mercedem suam.

3. Te autem faciente eleemosynam, nesciat sinistra tua quid faciat dextera tua;

4. ut sit eleemosyna tua in abscondito, et pater tuus, qui videt in abscondito, reddet tibi.

5. Et cum oratis, non eritis sicut hypocritæ, qui amant in synagogis, et in angulis platearum stantes orare, ut videantur ab hominibus: amen dico vobis, receperunt mercedem suam.

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