dulgemus ut idem Dei servus Nicolaus a Longobardis in posterum beati nomine nuncupetur, ejusque corpus, et reliquiæ venerationi fidelium (non tamen in processionibus. circumferendæ) exponantur; imagines quoque radiis seu splendoribus exornentur, ac de eo quotannis die ab ordinario, et ordinis prædicti præsulibus, ad quos spectat, designando, recitetur officium, et missa de communi Confessoris non Pontificis cum orationibus propriis a Nobis appro batis juxta rubricas breviarii, ac missalis Romani.

Concessio mis- §. 5. Porro recitationem officii, et sæ,ct officii de missæ celebrationem hujusmodi fieri communi.con sfesorum non concedimus in toto ordine fratrum sanpontificum. cti Francisci de Paula minimorum nuncupatorum, ac in civitate, et diœcesi Tropiensi, in qua terra de Longobardi est sita, ubi dictus servus Dei natus est, ac in diœcesi Consentina, in qua pariter diu commoratus est, ab omnibus utriusque sexus Christifidelibus tam secularibus, quam regularibus, qui ad horas canonicas tenentur, et quantum ad missas attinet, etiam ab omnibus sacerdotibus ad ecclesias, in quibus festum peragetur, confluentibus. Præterea primo dumtaxat anno a datis hisce literis, et quoad Indias a die, quo exdem literæ illuc pervenerint, inchoando in ecclesiis ordinis, civitatum, et diœcesum prædictarum solemnia beatificationis ipsius servi Dei cum officio, et missa sub ritu duplici majori die ab ordinario respective constituta , postquam in basilica Nostra sancti Petri in Vaticano de urbe celebrata fuerint eadem solemnia die decima septima currentis septembris, pariter celebrandi facimus potestatem.

§. 8. Sanctissimus Dominus Noster Decretum pro Pius Sextus pont. max. referente r. p. orationum præ→ approbatione Carolo Erskine fidei promotore, et p.. dictarum. fr. Liborio Maria Tedeschi sacerdote

professo ordinis minimorum s. Francisci de Paula, postulatore, humillime supplicante, suprascritas orationes proprias in honorem beati Nicolai a Longobardis oblati professi supradicti ordinis adprobavit, easque recitari indulsit tum die solemnis beatificationis prædicti beati, tum in posterum in ejus officio, et missa ab omnibus utriusque sexus comprehensis in Brevi beatificationis, contrariis non obstantibus quibuscumque. Die 9. septembris 1786.

J. card. Archinto præfectus

Dat. die 19 septembris 1789 anno XV.

Cardinal.came

MCLXVIII.

Confirmatio statutorum conditorum a sacra congregatione nuncupata» della Grascia» pro recta ejusdem tribunalis administratione.

EDITTO

Carlo per la Divina Misericordia veScovo di Porto, e santa Rufina cardinal di san Marco, della Santa Romana Chiesa camerlengo.

Intenta

S. 1. Intenta la Santità di Nostro rarius chirogra signore Papa Pio Sesto felicemente rephum pontificium exequen gnante a rettificare, e dirigere al magdum accipit- gior bene dello stato le diverse parti dell' amministrazione, e del governo, ha rivolta la sua attenzione eziandio ai veglianti regolamenti del tribunale della Grascia, affine di conciliare l'importante oggetto di assicurare a questa dominante l'abbondanza dei diversi generi di vittuali più necessarj al sostentamento del popolo con la maggiore prosperità, e floridezza dell' agricoltura, della pastorizia, e del commercio sole sorgenti di una tale abbondanza. A tale effetto inerendo al sentimento di una particolare congregazione composta di eminentissimi signori cardinali, e di prelati a ciò deputata dalla stessa Santità Sua è venuta nella benigna determinazione di abolire, e sopprimere perpetuamente la precettazione degli agnelli, degli animali neri, e dell' olio, sostituendo alla medesima diversi altri provvedimenti più utili e più confacenti al divisato intento di assicurare a questa dominante la indicata abbondanza, come diffusamente si rileva da speciale clementissima cedola di moto proprio della medesima Santità Sua segnata sotto questo medesimo giorno del tenore seguente: cioè ;

industria, e del loro commercio ; e conseguentemente all'ingrandimen»to della publica prosperità, ed opulenza ed a tal' effetto dopo di ave »re sino al principio stesso del No

stro pontificato aboliti generalmente "li pedagi, che in tanta copia s' in» contravano ne' pontificj dominj, » di avere in seguito ulteriormente " provveduto all' accrescimento dell'in»terna circolazione colla nota genera» le riforma delle gabelle, mediante "la quale sono state queste intiera " mente trasportate al confine, abbia" mo dipoi rivolta la Nostra attenzione " all'attuale legislazione del tribunale » della Grascia, dove non ignoravamo, " che abbondavano li regolamenti proi» bitivi, e vincolanti, e perciò siamo " venuti nella determinazione di depu

una particolare congregazione " composta di alcuni cardinali, e pre» lati, affinchè fra le altre cose esami"nasse, e riferisse, se si poteva con» ciliare l'importante oggetto di assi» curare a questa Nostra dominante l'ab"bondanza delle grasce coll' abolizio

ne dei divisati regolamenti proibitivi » e vincolanti, e particolarmente di quelli, che concernono li precetti » da tanto tempo sospirata dal ceto "universale, dai proprietarj, e ripro» duttori delle grasce medesime nelle " provincie suburbane sottoposte a det" ti vincoli.

-sioniş.

"S. 3. Ed avendo la congregazio- tio eonces » ne suddetta corrisposto pienamente » all'aspettazione, e fiducia, che in » lei avevamo, ha assunto un lungo " e maturo esame del surriferito im"portantissimo oggetto, e dopo di ave"re minutamente ponderato tutto ciò, " che tanto a favore, quanto contro » del predetto sistema della precetta"zione è stato alla medesima diffusa» mente, e replicate volte dedotto, " nella sessione tenuta sotto li 13 del "corrente mese ha risoluto, che deb"ba intieramente abolirsi il predetto "sistema della precettazione insino ad » ora creduto necessario ad assicurare » alla capitale l'abbondanza degli agnelli, e degli animali neri, e dell' olio " con avere immaginati diversi altri provvedimenti più confacenti a conseguire il medesimo intento: ed aven"doci il reverendissimo card. Vitalia"no Borromeo, come capo della stes"sa congregazione, fatta ampia, e det» tagliata relazione della risoluzione indicata, ha la medesima meritata in tutte le sue parti la sovrana Nostra

approvazione per li vantaggiosi, e » salutari effetti, che dalla sua esecu"zione saranno per derivare tanto alla prefata Nostra capitale, capitale, quanto » alle riferite provincie suburbane, spe"rando, che gli abitanti delle medesime, e per il loro interesse, e per corrispondere al pensiere, che ci sia» mo dati di rendere pienamente esau"diti i loro voti, si applicheranno se» riamente a rendere sempre più floridi i loro gregi, ed oliveti, cosicchè in ordine ai bestiami, e all'olio " possano non solo servire al consumo delle provincie stesse, e di Roma ma eziandio aprire dei detti generi un' utilissimo di commercio atcapo tivo cogli esteri.

" S. 4. Inerendo Noi pertanto al« l'enunciata risoluzione della surri"ferita congregazione particolare della » Grascia, colla presente Nostra cedola di moto proprio, in cui abbiamo "per espresso, e di parola in paro

la inserto il tenore di tutte le co*stituzioni, leggi, editti confermatorj del vegliante sistema del tribu»nale della Grascia, ed ogni altra cosa necessaria ad esprimersi, di cer"ta scienza, e pienezza della Nostra

suprema potestà aboliamo, e perpe"tuamente sopprimiamo il sistema del"la precettazione insino ad ora tenu✩ to, e praticato dal mentovato tribunale della Grascia per assicurare la provista, e la consumazione degli agnelli, » degli animali neri, e dell'olio, e conse»guentemente, ad eccezione della proibizione di trasportare tali grasce, e • vittuali fuori di stato senza le dovute licenze, che anche in appresso " dovrà restare nel suo pieno vigore, vogliamo, che tanto nell' agro Romano, quanto nelle provincie suburbane di Marittima, e Campagna, Lazio, Sabina, Patrimonio, come anche nell' Umbria la contrattazione delli surriferiti vittuali sia intieramente

» ne,

& libera, e rapporto ai medesimi s' in"troduca nella più sciolta circolazioche con tanto loro utile si tro» va da molto tempo stabilita, ed introdotta in tutte le altre provincie de' Nostri dominj, come pure intendiamo, che le grasce, e vittuali suddetti trasportati che sieno in questa Nostra dominante vengano in av» venire esentati da tutte le altre leggi vincolanti, ch'erano famulative di » quella della percettazione come sopra » rimasta del tutto abolita, e che per > conseguenza portati, che sieno che sieno in

Roma, possano di nuovo ritornare indietro, qualora tra tra il venditore » ed il compratore non si convenga del >> prezzo, e che parimente nessun ven"ditore di essi generi possa essere " come lo è stato insino ad ora astretto " a consegnare al compratore il genere " stesso, senz' averne contestualmente "ricevuto l'importo, ed il prezzo. In "ordine però agli agnelli per togliere ogni dubio, che nel primo anno del" la nuova legislazione sieno essi per » mancare al consumo di questa do"minante, vogliamo, che li mercanti » di campagna, non meno che gli affidati della dogana del Patrimonio nei giorni del prossimo venturo mese di » dicembre esibiscano formale obbligazione al capo della stessa congregazione particolare della Grascia di

" somministrare con abbondanza al cam" po gli agnelli per le tre prime set"timane dopo la pasqua.

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" §. 5. Ed in vista del medesimo Declarationes » oggetto di togliere sempre più il sur- speciales. " riferito dubio, vogliamo, che la fide, jussione solita prestarsi in ciascun'an"no dai macellari di tenere provveduti " i loro spacci per tutta la stagione abbracci eziandio l'obbligazione parti» colare di tenere provveduti i loro ma"celli della conveniente quantità di » carni agnelline nelle riferite tre pri» me settimane dopo la pasqua. Una " tale fidejussione non dovrà peraltro » essere più illusoria, e soltanto appa» rente, come lo è stato insino ad ora, » ma bensì reale, ed idonea; e perciò "mancando alcuno di detti macellari » di esibire questa idonea sicurtà, non gli dovrà essere permessa l'apertura " del macello. Ed anche li pizzicaro" li dovranno essere tenuti a dare ido»nea sicurtà di tenere ne' debiti tem

"

カラ

pi provvedute le loro botteghe di car"ni porcine, e di olio, sotto la stes» sa pena di essere inabilitati ad eser» citare la loro arte; ed in ordine poi "a quest'ultimo genere di vittuale per tranquillità, e per quiete della Grascia " dovrà ogni pizzicarolo dare alla pre"sidenza l'assegna dell' olio da lui prov» veduto, e accaparrato, ed ogni mese » di quanto ne avrà spacciato, e di quando in quando senz' alcuna sua » spesa, o vessazione li ministri della " stessa presidenza mediante la visita " effettiva della pizzicheria verifiche"ranno, se esista effettivamente il ge"nere assegnato. Dovranno poi aprirsi " quattro macelli, ed altrettante piz" zicherie per conto della Nostra ca

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Removentur abusus.

Jurisdictio con gregationis deputats.

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,, mera, ad oggetto che servino a te"nere ben regolati li macelli, e le pizzicherie già esistenti, ed anche perchè col somministrare una notizia esatta delle spese, e dei ricavi servino di scorta sicura alla fissazione della tariffa dei prezzi: E tanto nelli surriferiti nuovi macelli, e pizzicherie normali, quanto negli altri, ed altre come sopra già esistenti non potrà in alcun modo, e sotto le più forti pene ad arbitrio oltrepassarsi la predetta tariffa de' prezzi potrà per "altro in ciascun macello, o pizziche

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ria tanto normale, che non normale vendersi al di sotto della stessa tariffa. E la medesima tariffa, che dovrà abbracciare eziandio le carni di abbacchj, vogliamo, che sino a nuo"vo Nostro ordine in contrario si fis"si, e stabilisca dalla surriferita par"ticolare congregazione della Grascia "nell' approssimamento delle respetti"ve stagioni, ed anche che si rinnuo" vi di trimestre, in trimestre se lo esigerà il moto, e l'andamento del com"mercio.

" S. 6. E'pure mente Nostra espres "sa, che si tolga affatto l'abuso in"trodotto da qualche tempo a questa

parte nei macelli di contrattare non " a peso, ma a paoli, ed a bajocchi, " e perciò tanto il reverendissimo car"dinal camerlengo, quanto monsigno"re presidente della Grascía, ed i con"servatori del popolo Romano invigi

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leranno col mezzo de' respettivi loro grasceri, che non ritorni a ripullu,, lare l'abuso suddetto, come pure che "ne' suddetti macelli, e nelle pizzi,, cherie non vengano in modo alcuno » oltrepassati li prezzi da stabilirsi co" me sopra dalla congregazione depu, tata. E siccome poi a facilitare alla ,, capitale il trasporto, e la concorren» za delle grasce influisce molto la , modicità, e semplicità delle gabelle ,, su di essa imposte, sarà cura di monsignor tesoriere di formare, ed " esibire alla più volte nominata congregazione particolare un piano per semplificare il complicato metodo della esigenza delle gabelle relative alla Grascia, avendo in vista di diminuire quella sopra gli agnelli, e trasportarla per mera, e sola inden"nità del Nostro erario sopra le carni " di lusso.

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"ze, come altresì ad oggetto, che dia "la necessaria sussistenza alla nuova legislazione, vogliamo, che continui "a sussistere sino a nuovo Nostro ordine, dovrà adunarsi regolarmente " una volta in ciascun bimestre, e straor"dinariamente poi tutte le volte, che " dal capo della medesima si giudi"cherà espediente; ed in tali incon» tri tanto monsignor tesoriere, quan" to monsignor presidente della Grascia » dovranno rendere esatto conto alla » medesima della esecuzione dei sur» riferiti nuovi regolamenti da Noi stabiliti, ciascuno per quello, che con» cerne il rispettivo dipartimento, e » dalla stessa attenderne gli opportuni » provvedimenti. Nei casi urgenti pe"rò, e che non ammettessero dilazio"ne, ciascuno dei suddetti due prela» ti potrà per l'oggetto indicato indi"rizzarsi soltanto al capo della stessa » congregazione, il quale però trattan"dosi di materia grave, ed importan"te non potrà prendere alcuna risolu

" S. 8. Volendo, e decretando, Clausula salu che la presente Nostra cedola di mo- tares et irritan " to proprio sebbene non ammessa, né registrata in camera, e ne' suoi libri a tenore della bolla di Pio pp. IV. Nostro predecessore de registran dis, vaglia, e debba aver sem pre il " suo pieno effetto, esecuzione, e vi» gore colla semplice Nostra sottoscrizione, e che non gli si possa in atcun tempo mai opporre di sorrezione, orrezione, nè di alcun' altro vizio, o difetto della Nostra volontà ed intenzione, e che così, e non altrimenti debba sempre nelle cose premesse giudicarsi, definirsi, ed interpretarsi dalla surriferita congregazione deputata, dal reverendissimo cardinal camerlengo, dal tribunale della Nostra camera, e da qualunque altro giudice, e tribunale ancorché collegiale, e composto di reverendissimi cardinali, togliendo loro ed a ciascuno di essi la facoltà " di giudicare, decidere, definire, ed "interpretare diversamente, e dichia"rando Noi d' adesso preventivamente » nullo, irrito, ed invalido tutto ciò, " che si facesse in contrario, ancor» chè non ci sia stato chiamato, ci"tato, nè sentito monsignor commis"sario della Nostra camera, e qua