Riforma della rale dei con tà, e distretto XXVIII. te tasse, non lasceremo di prendere in XXX. la provincia. S. 3o. La stessa riforma dovrà ezian- Riforma delle dio nell'atto dell' esecuzione del nuovo tanti alle altre sistema di finanze estendersi parimenti comunità del ai diversi sistemi delle gabelle, che in tutta l'estensione di quella legazione attualmente si riscuotono per conto delle particolari comunità, nella stessa guisa appunto, che la medesima riforma si è eseguita colle comunità delle altre S. 28. E primieramente vogliamo, gabella came- che nella predetta città di Ferrara si tratti nella cit riformi la gabella camerale dei contratti, di Ferrara. e perciò lasciando sussistere anche in appresso una tale gabella per la contrattazione dei beni stabili, come pure per li censi, cambj, e generalmente per tutti li beni mobili, che non hanno al-provincie dello stato, allorchè venne cuna immediata relazione all' oggetto dell' industria, e delle manifatture, intendiamo, che la gabella medesima dei contratti resti affatto abolita per tutti gli anzidetti generi relativi al surriferito importante oggetto delle arti, e delle manifatture, come sono la canape, il lino, il seme di lino e simili, cosicchè tolto un tale inciampo, si molti plichi in ulteriore aumento dell' industria, e dell' annua riproduzione il numero delle contrattazioni dei generi medesimi. Riforma delle gabelle dette XXIX. S. 29. Ed alla medesima riforma del decimo, vogliamo pure, che soggiacciano gli agpunta di Arria gravj denominati = Decimo Punta d' no, e Galera Arriano e Galera che per concessiopubblico della ne pontificia ha diritto il pubblico di città di Ferra Ferrara di esigere sulla introduzione ra. spettanti al estrazione, e transito, e contrattazioni delle merci in aumento delle gabelle ca- pubblicato il nuovo sistema di finanza, XXXI. munità della dalla stessa ca Romagnola, e ca conceduti in S- 31. E questo stesso piano di ri- Riforma delle gabelle antica forma dovrà eziandio aver luogo in or- mente spettan dine ai dazj, che unitamente alla ma- ti alla camera apostolica nel cina urbana dalla Nostra camera sono le quattro costati ceduti in affitto perpetuo per l'annua corrisposta di scudi 5937. 57. 6. alle quattro comunità della Romagnola, mera apostoli onde autoriziamo monsignor tesoriere affitto perpe generale a riformare il contratto me- tuo alle ridet desimo con sgravare le predette quattro munità. comunità di quella porzione di canone, che ritroverà corrispondere a quelli tra i suddetti dazj, che per uniformarsi al riferito nuovo sistema di finanza dovranno nell' atto della di lui esecuzione anche le predette quattro comunità lasciare di esigere. te quattro co Continuazione dine di sua San attualmente si detta città ture anno 1791, senza che per ritar- riforma, giacchè lo spazio di sei mesi, §. 32. In ordine però alle diverse sino a nuov❜or privative, che nella predetta Nostra cittità delle priva Là, e provincia di Ferrara potessero tro-pubblicazione del presente nuovo piano di tive, le quali varsi stabilite a favore delle respettive trovano stabi- comunità, e di alcuni luoghi pii, ed lite nell'anzi anche di semplici particolari, non inprovincia di tendiamo, che per ora si faccia alcuna innovazione, mentre ci riserbiamo in appresso di prendere su tale oggetto anche le Nostre considerazioni, per estendere su di esso gli opportuni provvedimenti diretti al maggior bene, e vantaggio della provincia medesima. Ferrara. Tempo, in cui deve incomin ciare ad avere luogo il nuovo regolamento, XXXIII S. 33. Siccome però la privativa di fabbricare, e vendere il tabacco nella ridetta città, e provincia di Ferrara conceduta a quel pubblico dalla felice memoria di Alessandro VII. con suo chirografo dei 28. novembre 1657. e successivamente confermata da altri Romani pontefici Nostri predecessori, potrebbe restare danneggiata per la libertà, che in seguito del più volte nominato sistema d'incorporazione avrà ciascuno d'introdurre liberamente per proprio uso nella predetta città, e provincia di Ferrara, tanto il tabacco di estera provenienza sdaziato nelle dogane delle altre provincie dello stato Nostro, quanto quello, che viene, e potrà essere manipolato nei diversi luoghi dello stesso Nostro stato, così vogliamo, che la privativa stessa dal predetto publico di Ferrara si affitti alla Nostra impresa camerale dei tabacchi per il medesimo annuo canone di scudi 10500., che al publico suddetto per l'indicata priva tiva, come pure per l'annesso diritto di esigere un bajocco sopra ogni libra di tabacco corrisponde il presente affittuario. XXXIV. S. 34. Le disposizioni contenute nella presente Nostra cedola di moto proprio relative alla generale riforma sistema di for dei veglianti sistemi daziarj della più ana prescritto volte nominata Nostra provincia di Fercol presente moto proprio. rara, e sua respettiva incorporazione nel sistema generale delle finanze già introdotto nel restante de' Nostri dominj, vogliamo, che in tutte le loro parti incomincino ad avere il loro pieno effetto dal dì primo gennaro del ven XXXV. tutto le anzi te nel presente commessa a monsignor te S. 35. E finalmente l'esecuzione Esecuzione di di tutte le anzidette disposizioni con- dette disposi tenute nel presente Nostro moto pro- zioni contenu prio commettiamo a monsignor teso- moto proprio riere generale, a cui per conseguenza, oltre le ordinarie della sua carica, ac- soriere genera cordiamo tutte le più ampie, ed estese le. opportune facoltà di fare, ed ordinare tutto ciò, che giudicherà espediente per l'oggetto dell' esecuzione indicata, poichê tale è mente, e volontà Nostra espressa. XXXVI. §. 36. Volendo e decretando, che Clausole dera la presente Nostra cedola di moto pro- gatorie. prio, benchè non ammessa, nè registrata in camera, ne' nei suoi libri a tenore della bolla di Pio Papa IV. Nostro predecessore de registrandis vaglia nulladimeno, e debba avere il pieno suo effetto, esecuzione, e vigore colla Nostra semplice sottoscrizione, nè gli si possa mai opporre di sorrezione, orrezione, o altro vizio, o difetto della Nostra volontà ed intenzione, e che così, e non altrimenti debba sempre nelle cose premesse giudicarsi, e definirsi da qualunque giudice, e tribunale, benchè collegiale, e composto di reverendissimi cardinali, e degno di special menzione, togliendo loro qualunque facoltà, ed arbitrio di decidee dichiarando Noi re diversamente, fin da ora nullo, ed invalido tutto ciò che da ciascuno di essi con qualsivoglia e ignoranteautorità scientemente, mente fosse in qualunque tempo giudicato, o si tentasse di giudicare contro la forma del presente Nostro mote proprio, ancorchè non sia stato inteso il commissario della Nostra camera,nè altra persona, o corpo, che vi avesse, o pretendesse di avervi interesse, non MCLXXI. Beatificatio servi Dei Andreæ Hibernon ta Pius PP. VI. Ad futuram rei memoriam S. 1. Dat. die 13 Maii 1791 anuo XVII. Cum inter magna sacramen, Proemium. ostante la detta costituzione di Pio IV. Pius PP. VI. S. 2. Quamobrem cum inter hos, qui usque ab adolescentia sua crucem Christi susceperunt, et cum ipso regnant in cœlis, longe lateque refulserit Dei servus Andreas Hibernon laicus expresse professus fratrum ordinis minorum sancti Francisci de observantia nuncupatorum sub reformatione sancti Petri de Alcantara, qui cum omnem suæ vitæ rationem et disciplinam in sincera humilitate, ac assidua oratione constituerit, ad eum virtutum apicem facile pervenit, unde apud omnes adhuc vivens quasi jam beatus in cœlis veneratus est, et cum hisce, aliarumque omnium virtutum præsidio, et robore accinctus ex alto toto peregrinationis, ac conversationis suæ tempore pœnitentiæ austeritatem cum vitæ candore usquequaque conjunxerit, ac in omnibus exhibuerit seipsum discipulum, ac imitatorem Jesu Christi Domini Nostri plenus dierum, ac meritorum, dilectus Deo, et hominibus, ac præsertim sancto Paschali Baylon, cui contubernalis et conjunctissimus fuit, mortalis hujus vitæ cursum feliciter con Laudes servi Dei. Judicium nis Rituum de vi Dei. summavit. Hine ad fidelium utilitatem illius honorem, ac venerationem promovere hisce diebus constituimus. §. 3. Cum itaque mature, diligen1. congrogatio terque discussis, atque perpensis per virtutibus ser Congregationem venerabilium fratrum Nostrorum Sanctæ Romanæ Ecclesiæ cardinalium sacris ritibus præpositorum processibus de apostolicæ Sedis licentia confectis super vitæ sanctitate, et virtutibus tam theologicis, quam moralibus in gradu heroico, quibus eumdem servum Dei Andream Hibernon multipliciter claruisse, nec non miraculis, quæ ad ejus intercessionem, et ad manifestandam hominibus ipsius sanctitatem a Deo patrata fuisse asserebantur; eadem congregatio coram Nobis constituta, auditis etiam consultorum suffragiis, uno spiritu, unaque voce censuerit, posse, quandocumque Nobis videretur, præfatum Dei servum beatum declarari cum consuelis indultis. Beatificatio. Concessio reci S. 4. Hinc est, quod Nos piis, atque enixis charissimi in Christo filii Nostri Caroli Hispaniarum regis catholici, et quamplurium venerabilium fratrum archiepiscoporum, et episcoporum regnorum Hispaniæ, ac totius insuper antedicti ordinis minorum sancti Francisci de observantia, et reformatorum nuncupatorum supplicationibus Nobis super hoc humiliter porrectis benigne inclinati, de supradictæ congregationis consilio et assensu auctoritate apostolica tenore præsentium indulgemus, ut idem Dei servus Andreas Hibernon in posterum beati nomine nuncupetur, ejusque corpus, et reliquiæ venerationi fidelium (non tamen in processionibus circumferendæ ) exponantur, imagines quoque radiis, sen splendoribus exornentur, ac de eo quotannis die ab ordinariis, et ordinis prædicti præsulibus, ad quos spectat, designanda recitetur officium, et missa de communi confessoris non pontificis, cum orationibus propriis a Nobis approbandis juxta rubricas breviarii, ac missalis Ro mani. S. 5. Porro recitationem officii, ac tatiouis officii, missæ celebrationem hujusmodi fieri et missæ pro concedimus in toto ordine fratrum miprim. norum sancti Francisci de observantia etiam reformatorum nuncupatorum, ac in civitate, et dimecesi Carthaginensi, in qua dictus servus Dei natus est, ac in oppido civitate nuncupato Gandia diœcesis Valentinensis, in qua ad colum evolavit, ejusque venerabile corpus requiescit, ac in qua insignia dedit sanctitatis exempla, ab omnibus utriusque sexus Christifidelibus tam secularibus, quam regularibus, qui ad horas canonicas tenentur, et quantum ad missas attinet, etiam ab omnibus sacerdotibus ad ecclesias, in quibus festum peragetur, confluentibus. Præterea primo dumtaxat anno a datis hisce literis, et quoad Indias a die, quo exdem literæ illuc pervenerint, inchoando in ecclesiis ordinis, civitatum, et diœcesum antedictarum solemnia beatificationis ipsius servi Dei cum officio et missa sub ritu duplici majori die ab ordinario respective constituta, postquam in basilica Nostra saneti Petri in Vaticano de urbe celebrata fuerint eadem solemnia die vicesima secunda currentis maij, pariter celebrandi facimus potestatem; non obstantibus constitutio nibus, et ordinationibus apostolicis, ae decretis de non cultu editis, cæterisque contrariis quibuscumque. S. 6. Volumus autem, ut earum rides habenda dem præsentium literarum transumptis manumps. seu exemplis etiam impressis, manu secretarii dictæ congregationis cardinalium subscriptis, et sigillo ejusdem congregationis munitis eadem prorsus fides adhibeatur, quæ adhiberetur ipsis præsentibus, si forent exhibitæ, vel ostensæ. Datum Romæ apud sanctum Petruni sub annulo piscatoris die decima tertia maij millesimo septingentesimo nonagesimo primo, pontificatus Nostri anno decimo septimo. و! Decretum su tione oratio num. Pretiosi tui Corporis, et Sanguinis, Domine, sacramento roborati, quæsumus ut intercedente beato Andrea confessore tuo, nulla a te unquam vitiorum labe separemur. Qui vivis etc. DECRETUM VALENTINA MCLXXII. Confirmatio statuturom congregationis Pius PP. VI. Ad perpetuam rei memoriam. Superni Dat. die 16 septembris 1794 anno XX. S. 1. dispositione con- Proemium. silii , quo cœlestia pariter, ac terrena omnia providentissime gubernantur, in sublimi apostolicæ dignitatis fastigio meritis licet imparibus collocati inter multiplices pastoralis vigilantiæ Nostræ curas ad ea quoque libenter intendimus, per quæ felici societatum quarumlibet, et præsertim in alma urbe Nostra erectarum statui provide, ac scite consulitur, ubi præsertim a Nobis id petatur, prout in Domino salubriter expedire conspicimus. S. 9. Sanctissimus Dominus Noster per confirma Pius VI. pontifex maximus ad humillimas preces patris fr. Vincentii Mondina vice-procuratoris generalis in curia discalceatorum, et recollectorum sancti Francisci, postulatoris causæ venerabilis servi Dei Andreæ Hibernon suprascriptas orationes a reverendo patre domino Carolo Erskine fidei promotore revisas, eodem referente, approbavit, atque in missa solemni celebranda in basilica Vaticana pro beati ficatione ejusdem venerabilis servi Dei, recitari posse concessit. Die sexta apri-ricorum regularium s. Pauli Decollati lis millesimo septingentesimo nonagesimo primo. J. card. Archintus præfectus. D. Coppola s. r. c. secretarius S. 2. Exponi siquidem Nobis nuper fecerunt dilecti filii congregatio musicorum sub titulo, seu invocatione sanctæ Ceciliæ in urbe prædicta canonice, ut asseritur, erecta, suasque functiones in ecclesia s. Caroli ad Catinarios nuncupata de eadem urbe congregationis cle Barnabitarum nuncupatorum de præsen- Expositio pre cum. |