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bili petti che giurarono a Pontida e pugnarono a Legnano. A questi nomi di domestico affanno e di gloria il mio cuore d' Italiano s'allarga, e la parola discenderebbe veloce come premuta d'alta vena d'affetto: ma (dirò col Poeta) Non mi lascia più ir lo fren dell' arte. Solo, a mo' di conchiusione, invito quei gentili che mi hanno seguito, a considerare nell'ampia mente dantesca tutt'insieme raccolti, siccome io li veggo nell'animo, e di vederli in me stesso m'esalto, i tre magni spiriti ond' ho parlato, Damiano, Matilde e Gregorio; i quali paionmi simboleggiare tre principii sommi della cristiana civiltà, contemplazione del vero, amore del bene e potestà di giustizia. Ogni popolo della terra, per poco ch'e' si diparta dal diritto cammino, ritraggasi a questi principii di vita: e voi, possessori felici di questo lieto paese, i quali per nobiltà di natura altamente contemplate ed amate, ma per soverchio di giovanile baldanza mal vi piegate a riverire, ponete mente che il principio di autorità, consacrato dall' opera di un Ildebrando e dalla parola di un Dante, è fonte d'ogni bellezza morale e civile, è spiracolo di quel primo ed ineffabile Valore, onde piglia ordine di vita

Quanto per mente o per occhio si gira.

d'uopo, secondo la mente del Poeta, discernere tra la guerra cessata con quella orribile distruzione e l'altra felicemente adempita colla giornata di Legnano. Alla prima precorsero atti manifesti di ribellione a quell' Imperio, che Dante venerava come solo giusto e vero; laddove alla seconda andarono innanzi atti di moderazione dignitosa e di ragionevole soggezione.

FRANCIOSI.

2

DISCORSI

DETTI NEL R. LICEO MURATORI.

DEL VELTRO ALLEGORICO.'

"Questi non ciberà terra nè peltro,
Ma sapienza e amore e virtute

Inf., 1.

Essendo principal debito di chi insegna procurare che le cose insegnate sieno persuase all'animo de' suoi discepoli, io ritorno sull'argomento del Veltro allegorico per raffermare l'interpretazione da me accennata, mostrando come sia priva di buon fondamento la credenza sorta o perdurata nell'animo di alcuno di voi, che in quel Veltro si adombri un Ghibellino solenne di que' tempi e più facilmente Uguccione.

Nessuno dubitò mai che la dottrina politica manife stata da Dante nella Monarchia e nel Convito fosse diversa da quella toccata nella Divina Commedia. Or bene, se una è la dottrina politica dantesca, il Veltro allegorico prenunziato nel I dell'Inferno ha da essere o in genere un monarca universale qual è dichiarato nella Monarchia e nel Convito, o in ispecie un principe o un guerriero di que' tempi, in cui quel concetto dantesco d'universale monarca acquistasse bellezza di vita.

1 Era mia intenzione di passarmela leggermente intorno al Veltro; ma trovando l'animo di alcuni de' miei alunni già saldo in false opinioni, tornai a parlarne: giacchè il falso concetto del Veltro dantesco impedisce che si giudichi rettamente dell' indole del Poeta, e che si vegga nel suo poema un meraviglioso documento di sapienza morale e civile. Dove è amore di parte, ivi non può essere verità e giustizia.

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