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TAVOLA DI TUTTE LE SIMILITUDINI,

CHE OCCORRONO NELLA DIVINA COMMEDIA.

INFERNO.

I.

SIMILITUDINI TRATTE DALLE COSE INANIMATE.

Canto.

II.

Verso.

427.

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Quale i fioretti dal notturno gelo
Chinati e chiusi, poi che 'l Sol gl' imbianca,
Si drizzan tutti aperti in loro stelo;

Tal mi fec' io di mia virtute stanca....
Diverse lingue, orribili favelle,

Parole di dolore, accenti d'ira,

Voci alte e fioche, e suon di man con elle,
Facevano un tumulto, il qual s' aggira
Sempre in quell' aria senza tempo tinta,
Come la rena quando il turbo spira.

Come d'autunno si levan le foglie

L'una appresso dell'altra, infin che 'l ramo
Rende alla terra tutte le sue spoglie;

Similemente il mal seme d'Adamo

Gittansi di quel lito ad una ad una....
I' venni in loco d'ogni luce muto,
Che mugghia come fa mar per tempesta,
Se da contrari venti è combattuto.

VII.

22.

Come fa l'onda là sovra Cariddi,

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Che si frange con quella in cui s' intoppa;
Cosi convien che qui la gente riddi.
Già le sue meschite

Lå entro certo nella valle cerno

Vermiglie, come se di foco uscite
Fossero.........

E già venia su per le torbid' onde
Un fracasso d'un suon pien di spavento,
Per cui tremavano ambedue le sponde;

Non altrimenti fatto che d'un vento
Impetuoso per gli avversi ardori,
Che fier la selva, e senz' alcun rattento

Li rami schianta, abbatte e porta fori:
Dinanzi polveroso va superbo,

E fa fuggir le fiere e li pastori.

Si come ad Arli, ove 'l Rodano stagna,
Si come a Pola presso del Quarnaro,
Che Italia chiude e i suoi termini bagna,
Fanno i sepolcri tutto 'l loco varo;
Cosi facevan quivi d'ogni parte....

Qual é quella ruina che nel fianco

Di qua da Trento l' Adice percosse

O per tremuoto o per sostegno manco;

Che da cima del monte, onde si mosse,

Al piano è si la roccia discoscesa,
Ch' alcuna via darebbe a chi su fosse:

Cotal di quel burrato era la scesa.
Come d'un stizzo verde, ch' arso sia
Dall' un de' capi, che dall' altro geme,
E cigola per vento che va via;

Cosi di quella scheggia usciva insieme
Parole e sangue...................................

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Quale del Bulicame esce il ruscello,
Che parton poi tra lor le peccatrici,
Tal per l' arena giù sen giva quello.

15

Come quel fiume, c'ha proprio cammino 16
Prima da monte Veso in vêr levante,
Dalla sinistra costa d' Apennino,

Che si chiama Acquacheta suso,
Che si divalli giù nel basso letto,
E a Forli di quel nome è vacante,

avante

Rimbomba là sovra San Benedetto
Dall' alpe, per cadere ad una scesa,
Ove dovria per mille esser ricetto;

Così, giù d'una ripa discoscesa,
Trovammo risonar quell' acqua tinta....

Qual suole il fiammeggiar delle cose unte 17
Moversi pur su per l' estrema buccia;
Tal era li da' calcagni alle punte.
I tuoi ragionamenti

Mi son si certi, e prendon si mia fede,
Che gli altri mi sarian carboni spenti.

....

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E 'l nascondeva in men che non balena. 19
Cotal vestigio in terra di sè lascia,

Qual fumo in aere, od in acqua la schiuma. 20-21
Ellera abbarbicata mai non fue

XIX. 28.

XX.

400.

XXII.
XXIV. 50.

XXV. 58.

22

Ad alber si, come l'orribil fiera

Per l'altrui membra avviticchiò le sue.

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Nè l' un, né l'altro già parea quel ch'era:
Come procede innanzi dall' ardore

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Per lo papiro suso un color bruno,

84.

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Che non è nero ancora, e 'l bianco muore.
Un serpentello acceso,

Livido e nero come gran di pepe.

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XXVI. 85.

Lo maggior corno della fiamma antica
Cominciò a crollarsi mormorando,
Pur come quella cui vento affatica.

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XXX.

64.

Li ruscelletti, che de' verdi colli
Del Casentin discendon giuso in Arno,

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Facendo i lor canali e freddi e molli,

Sempre mi stanno innanzi e non indarno;
Ché l' imagine lor vie più m' asciuga,
Che il male, ond'io nel volto mi discarno.
Non fu tremoto già tanto rubesto,
Che scotesse una torre così forte,
Come Fialte a scotersi fu presto.

Un lago, che per gelo

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L'anima tua è da viltate offesa;
La qual molte fiate l'uomo ingombra
Si, che d' onrata impresa lo rivolve,
Come falso veder bestia, quand' ombra.

Gittansi di quel lito ad una ad una
Per cenni, com' augel per suo richiamo.
Quel signor dell' altissimo canto,
Che sovra gli altri com' aquila vola.

E come gli stornei ne portan l'ali,
Nel freddo tempo, a schiera larga e piena;
Cosi quel fiato gli spiriti mali..............

E come i gru van cantando lor lai,
Facendo in aer di sè lunga riga;
Cosi vid' io venir, traendo guai,
Ombre portate dalla detta briga....

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