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ROMA MDCCCXIII
Nella Stamperia di Luigi Perego Salvioni
piazza di S. Ignazio num. 153.

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La

Ja logica inclina a credere, che la Statua sia di Pompeo, ma ciò nasce più da un sentimento, che da una persuasione, mentre aggiunge colla ingenuità, che le è naturale, che da ciò, che sin' ora è stato dedotto non può, da chi vuol ragionare, concludersi nè l'affermativa, nè la negativa, ed eccone le ragioni.

Fu Flaminio Vacca un mediocre scultore, e ri stauratore del Secolo XVI.; egli è così poco celebre, che non si era assegnata sin' ora l'epoca precisa della sua nascita, nè può ancora assegnarsi quella della sua morte, nè il Baglioni, che lo loda, nè il Martinelli, che ne pubblica la storiella, nè il Mandosio, che lo encomia, nè il Montfaucon, che ha voluto fargli l'onore di tradurne diversi articoli, nè chi ha voluto rimescolarlo nelle sue miscellanee, nè quelli, che ne vogliono fare un Tito Livio, sanno dire quando Flaminio sia morto. Non si sa altro se non che visse nel secolo XVI., e mori nel Pontificato di Clem. VIII. Vi è una sua memoria nel Panteon, ma di tutti gli altri monumenti anche anteriori di molto a quel lo, che Carlo Maratta vi pose di Raffaello, ne furono sempre autori i superstiti, e in tutti perciò

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