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Amor potrà ben dire, ovunque regna:
Io ho perduto la mia bella insegna.

Morte, adunque di tanto mal t'incresca,
Quanto seguiterà, se costei muore;

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(46)

che si sentisse mai :

Distendi l'arco tuo sì, che non esca

Pinta per corda la saetta fore,

Che, per passare il core,

già messa v’hai :

Deh qui mercè per Dio; guarda, che fai;

Raffrena un poco il disfrenato ardire

Che già è mosso per voler ferire

Questa, in cui Dio mise grazia tanta.
Morte, deh non tardar mercè, se l'hai;
Che mi par già veder lo cielo aprire,

E gli Angeli di Dio quaggiù venire,

Per volerne portar l'anima santa

Di questa, in cui onor lassù si canta.

Canzon, tu vedi ben, come è sottile

Quel filo, a cui s' atten la mia speranza:

E quel, che sanza questa donna io posso:
Però con tua ragion piana, e umile,

Muovi, novella mia, non far tardanza;

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(61)

Fatti, pietosa mia, dinanzi a Morte;
Sicch' a crudelità rompa le porte;

E giunghi di mercede al frutto buono.
E s'egli avvien, che per te sia rimosso
Lo suo mortal voler, fa, che ne porta
Novelle a nostra donna, e la conforte;
Sicch' ancor faccia al mondo di sè dono
Questa anima gentil, di cui io sono.

OI, che intendendo, il terzo ciel movete,

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Udite il ragionar, ch'è nel mio core,

Ch'io no 'l so dire altrui, si mi par novo:

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Il Ciel, che segue lo vostro valore,

Gentili criature, che vo' sete,

Mi tragge nello stato, ov' io mi trovo :
Onde 'I parlar della vita, ch' io prove,
Par, che si drizzi degnamente a vui;
Però vi prego, che lo m'intendiate :
I' vi dirò del cor la novitate,
Come l'anima trista piange in lui :
E come un spirto contra lei favella,
Che vien pe' raggi della vostra Stella.

(1)

Suol esser vita dello cor dolente,

Un soave pensier, che se ne gia
Molte fiate a' piè del nostro Sire,
Ove una donna gloriar vedia,
Di cui parlava a me si dolcemente,
Che l'anima dicea: Io men' vo gire.
Or apparisce, chi lo fa fuggire :

E signoreggia me di tal vertute,

Che 'l cor ne trema si, che di fuori appare.
Questi mi face una donna guardare :

E dice: Chi veder vuol la salute,
Faccia, che gli occhi d'esta donna miri,
Sed e' non teme angoscia di sospiri.

(14)

Trova contraro tal, che lo distrugge

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L'umil pensiero, che parlar mi sole
D' un' Angiola, che 'n cielo è coronata.
L'anima piange, si ancor le 'n dole,
E dice: O lassa me, come si fugge
Questo pietoso, che m' ha consolata !
Degli occhi miei dice questa affannata.
Qualora fu, che tal donna gli vide;
E perchè non credeano a me di lei?

l' dicea ben: Negli occhi di costei
De' star Colui, che li miei pari uccide;

(27)

E non mi valse, ch'io ne fossi accorta,

Che nol mirasser tal, ch' io ne son morta.

Tu non se' morta, ma se' smarrita

Anima nostra, che si ti lamenti

Dice uno spiritel d'amor gentile;
Che quella bella donna, che tu senti,
Ha trasformata in tanto la tua vita,
Che n' hai paura, si se' fatta vile.
Mira quanto ella è pietosa, ed umile,
Saggia e cortese nella sua grandezza,
E pensa di chiamarla donna omai :
Che se tu non t'inganni, tu vedrai
Di si alti miracoli adornezza
Che tu dirai: Amor, Signor verace,
Ecco l'ancilla tua: fà, che ti piace.

(40)

Canzone, i' credo, che saranno radi

(53)

Color, che tua ragione intendan bene;

Tanto lor parli faticosa e forte :
Onde, se per ventura egli addiviene,
Che tu dinanzi da persone vadi,

Che non ti paian d'essa bene accorte,
Allor ti priego, che ti riconforte,

Dicendo lor, diletta mia novella:

Ponete mente almen, com' io son bella.

* III. *

MOR, che nella mente mi ragiona
Della mia donna disiosamente
Move cose di lei meco sovente,

Che lo 'ntelletto sovr' esse disvia.
Lo suo parlar si dolcemente sona,
Che l'anima, ch' ascolta, e che lo sente,
Dice: 0 me lassa, ch' io non son possente
Di dir quel, ch' odo della donna mia!
E certo e' mi convien lasciare in pria,
S'i' vo' trattar di quel, ch' odo di lei.
Ciò, che lo mio intelletto non comprende:
E di quel, che s'intende

Gran parte, perchè dirlo non saprei.
Dunque se le mie Rime avran difetto,
Ch' entreran nella loda di costei,
Di ciò si biasmi il debole intelletto,
E' parlar nostro, che non ha valore
Di ritrar tutto ciò, che dice Amore.

Non vede 'l Sol, che tutto 'l mondo gira,

Cosa tanto gentil, quanto 'n quell' ora,
Che luce nella parte, ove dimora
La donna, di cui dire Amor mi face,
Ogni 'ntelletto di lassù la mira :

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