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Che sol per lei servir mi tengo caro;
E' miei pensier, che pur d' amor si fanno,
Come a lor segno al suo servigio vanno :
Perchè l'adoperar si forte bramo,

Che (s' io 'l credessi far, fuggendo lei),
Lieve saria; ma so, ch'io ne morrei.

Bene è verace amor quel, che m' ha preso
E ben mi stringe forte;

Quand' io farei quel, ch' io dico, per lui :
Che nullo amore è di cotanto peso,

Quanto è quel, che la morte

Face piacer, per ben servire altrui ;

Ed in cotal voler fermato fui

Si tosto, come il gran desio, ch'io sento,
Fu nato per vertù del piacimento,
Che nel bel viso d'ogni bel s'accoglie.
Io son servente, e quando penso a cui
Quel che ella sia, di tutto son contento;
Che l'uom può ben servir contra talento:
E se mercè giovinezza mi toglie,
Aspetto tempo, che più ragion prenda;
Purchè la vita tanto si difenda.

Quando io penso un gentil desio, ch'è nato

Del gran desio ch'io porto,

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Ch' a ben far tira tutto 'l mio potere ;
Parmi esser di mercede oltre pagato :

Ed anche più, che a torto

Mi par di servidor nome tenere :

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Cosi dinanzi agli occhi del piacere
Si fa 'l servir mercè d' altrui bontale :
Ma poich' io mi ristringo a veritate
Convien, che tal desio servigio conti;
Perocchè, s'io procaccio di valere,
Non penso tanto a mia propietate,

Quanto a colei, che m' ha in sua podestate;
Che 'I fo, perchè sua cosa in pregio monti:
Ed io son tutto suo, così mi tegno;

Ch' Amor di tanto onor m' ha fatto degno.

Altri ch' Amor non mi potea far tale,

Ch'io fossi degnamente

Coca di quella, che non s' innamora ;
Ma stassi come donna a cui non cale
De lla amorosa mente,

Che senza lei non può passare un'ora :
Io non la vidi tante volte ancora,
Ch'io non trovassi in lei nova bellezza;
Onde Amor cresce in me la sua grandezza
Tanto, quanto 'l piacer novo s'aggiugne;
Perch' egli avvien, che tanto fo dimora.

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In uno stato, e tanto Amor m'avvezza

Con un martiro e con una dolcezza;
Quanto è quel tempo, che spesso mi pugne;

Che dura dacch' io perdo la sua vista

Infino al tempo, ch' ella si racquista.

Canzon mia bella, se tu mi somigli

Tu non sarai sdegnosa

Tanto, quanto alla tua bontà si avviene;
Ond' io ti prego, che tu ti assottigli,
Dolce mia amorosa 9

In prender modo e via, che ti stea bene.

Se Cavalier t'invita, o ti ritiene ;
Innanzi che nel suo piacer ti metta,

Spia, se far lo puoi della tua setta,
E se non puote, tosto l'abbandona ;
Che il buon col buon sempre camera tiene,
Ma egli avvien, che spesso altri si getta
In compagnia, che non ha, che disdetta
Di mala fama, ch' altri di lui suona;

Con rei non star, nè ad ingegno, né ad arte,
Che non fu mai saver tener lor parte.

Canzone, a' trè men rei di nostra terra

Ten' andrai anzi, che tu vadi altrove :
Li due saluta; 'l terzo vo', che prove
Di trarlo fuor di mala setta impria :

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Digli, che 'l buon col buon non prende guerra:

Prima, che co' malvagi vincer prove:

Digli, ch'è folle chi non si rimove
Per tema di vergogna da follia;

Che quegli teme, c'ha del mal paura;

Perchè, fuggendo l'un, l' altro si cura.

營VI. 猴

m' incresce di me si malamente,

Ch' altrettanto di doglia

Mi reca la pietà, quanto 'l martiro :

Lasso, però che dolorosamente

Sento contra mia voglia,

Raccoglier l'aer del sezza' sospiro

Entro quel cor, ch' e' begli occhi feriro,
Quando gli aperse Amor con le sue mani,

Per conducermi al tempo, che mi sface.
Oimè, quanto piani,

Soavi e dolci ver me si levaro,

Quando egli incominciaro

La morte mia, ch'or tanto mi dispiace,

Dicendo: Il nostro lume porta pace.

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Noi darem pace al core, a voi diletto,

Dicieno agli occhi miei

Quei della bella donna alcuna volta :

Ma poichè sepper di loro intelletto,
Che per forza di lei

M' era la mente già ben tutta tolta;,

Con le insegne d' Amor dieder la volta;

Sicchè la lor vittoriosa vista

Non si rivide poi una fiata :

Oude è rimasa trista

L'anima mia, che n'attendea conforto;

Ed ora quasi morto

Vede lo core, a cui era sposata ;

E partir le conviene innamorata.

Innamorata sene va piangendo,

Fuora di questa vita,

La sconsolata, che la caccia Amore:
Ella si muove quinci, sì dolendo,
Ch' anzi la sua partita

L'ascolta con pietate il suo Fattore.

Ristretta s'è contro il mezzo del core

Con quella vita, che rimane spenta
Solo in quel punto, ch' ella sen va via:
E quivi si lamenta

D' Amor, che fuor d' esto mondo la caccia;

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