Sayfadaki görseller
PDF
ePub

BALLATE

[graphic][subsumed][ocr errors]
[blocks in formation]

In gio' si rinnovelli

Da grandi e da zitelli,
Per ciascuno cammino;
E cantin ne gli augelli,
Ciascuno in suo latino,
Da sera e da mattino
Sulli verdi arbuscelli
Tutto lo mondo canti

Poichè lo tempo vene

Siccome si convene,

Vostra altezza presiata,

Che sete angelicata criatura.

Angelica sembranza

[ocr errors]

In voi, donna, riposa :
Dio, quanto avventurosa

Fu la mia disianza!

(19)

Vostra cera gioiosa,

Poichè passa e avanza

Natura e costumanza

Bene è mirabil cosa:

Fra lor le donne Dea

Vi chiaman, come sete;
Tanto adorna parete,
Ch'io non saccio contare

E chi porria pensare

Oltr' a natura umana

oltr' a natura ?

Vostra fina piacenza
Fece Dio, per essenza
Che voi foste sovrana.
Perchè vostra parvenza
Ver me non sia lontana;
Or non mi sia villana
La dolce provvedenza:
E se vi pare oltraggio,
Ch' ad amarvi sia dato,
Non sia da voi biasmato;
Che solo Amor mi sforza,
Contra cui non val forza.

* II. 23

nė misura.

OICHÈ saziar non posso gli occhi miei

(32)

(1)

Di guardare a madonna il suo bel viso,
Mirerol tanto fiso,

Ch'io diverrò beato, lei guardando.

A guisa d'Angel, che di sua natura,
Stando su in altura,

(5)

Diven beato, sol vedendo Iddio;

Così essendo umana criatura

Guardando la figura

Di questa donna, che tene il cor mio,

Porria beato divenir quì io;

Tant'è la sua vertù, che spande e porge,
Avvegna non la scorge,

Se non chi lei onora desiando.

I

* III.

O mi son pargoletta bella e nova:
E son venuta per mostrarmi a vui
Delle bellezze e loco, dond' io fui.

Io fui del cielo, e tornerovvi ancora ;
Per dar della mia luce altrui diletto:
E chi mi vede, e non se ne innamora;
D'Amor non averà mai intelletto ;

Che non gli fu in piacere alcun disdetto,

(1)

(4)

« ÖncekiDevam »