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davanti. La spesa che si fa nella sua casa importa circa quaranta mila scudi, ma lui ogni anno fa molti debiti, prendendo robe senza pagarle, e al mio partire aveva debito di più di sessanta mila scudi.

La principessa Giovanna, sorella seconda del re, essendo la prima maritata nel presente imperatore, ora si ritrova circa in trent'anni, di aspetto più graziosa che bella, perciocchè le gravi infermità che ha avute le han fatto perdere la grande delicatezza che teneva nella faccia. Dopo che restò vedova del principe di Portogallo, col quale stette maritata solamente un anno, e fece un figliuolo il quale al presente è re, si ritirò in Castiglia, dove, in assenza del re, l'imperator suo padre le diede il governo di tutta la Spagna, e dimostrò in quel carico grandissimo valore. Ora si trova vivere appresso S. M. nel proprio palazzo; e per partito che le sia stato offerto di maritarsi, mai ha voluto consentire di farlo, essendosi fermata, ovvero d'esser moglie del principe di Spagna suo nipote, ovvero di restar così sola. La qual cosa si come gran tempo ha essa sperato che dovesse aver esecuzione, così ora ne dubita molto, perciocchè molte volte il principe si è lasciato intendere di non la volere per modo alcuno, dicendo non volere mogier provada, che in lingua nostra vuol dire donna che sia stata accompagnata. Onde lei va scorrendo, e per il vero poco consolata; dal che procede che spesse volte s' ammala, e la febbre è la sua ordinaria indisposizione. Ha nome d'esser molto ricca di gioje, di denari e d'ornamenti di casa. Fa ora fabbricare un monasterio e una chiesa alle monache scalze (che tal nome tengono in Spagna le monache di Santa Chiara), e la fabbrica sarà onoratissima, e molti credono che il fine suo sarà di rinserrarsi là dentro, ed ivi finire la vita sua (1). Vive Sua Altezza regalmente essendo servita come la regina, e le dà il re 20,000 scudi ogni anno per le sue spese; ma lei ne spende molto maggior somma.

Don Giovanni d' Austria, fratello naturale di S. M., nato di una tedesca nel tempo che Cesare suo padre era in Germa

(1) Mori nel 1573.

RELAZIONI VENETE.

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nia, l'anno 1546, e allevato in Spagna dal sig. Alvise Quijada, fino a che non fu morto l'imperatore mai seppe lui d'esser suo figliuolo, ma solamente conosceva il detto signor Luigi per padre e per padrone. Quando S. M. Cesarea fu per morire, lo manifestò, e raccomandò al re che dovesse aver cura di lui. Subito che S. M. fu giunta in Spagna lo volle vedere, e lo accettò per fratello, e lo ammise nelle cerimonie sotto il suo proprio baldacchino, e gli assegnò 20,000 scudi l'anno per le sue spese, e gli diede ministri che lo servissero onoratamente. È di bellissimo aspetto, in tutti i movimenti tiene grazia singolare, e si dimostra di rarissimo ingegno, tanto che tutti quelli che lo vedono gli prendono affezione grandissima, ed è amato non solamente dalla corte, ma da tutta la Spagna. Il re lo stima anco molto, se bene non si intende finora qual grado disegna dargli. Molti vogliono che, se occorresse la morte del principe, ovvero non avesse Sua Altezza figliuoli, egli sarebbe pubblicato erede del regno; e molti non sono fuori d'opinione che disegni Sua Maestà dare a Sua Eccellenza una delle sue figliuole per moglie; il che seguendo, si potria tener certissimo che S. M. disegni farlo molto grande.

Avrei avuto da dire alla Serenità Vostra e alle II. SS. VV. molte altre cose degli stati, del governo, e del proceder di questo serenissimo re; ma sapendo che mi conviene aver rispetto di non fastidire le EE. VV., mi son ristretto in quelle che ho giudicato di maggior considerazione. Onde supplico riverentemente la Serenità Vostra che voglia accettar quest'ultimo officio della legazione mia gratamente, si come mi sono sforzato, con quella maggior diligenza che ho saputo e potuto, informarmi di tutte le cose che ho pensato degne d'essere intese dalla molta gravità e grande prudenza di questo illustrissimo ed eccellentissimo Senato.

Manca nel codice il solito discorso di sé e del segretario, e la preghiera di poter ritenere il dono fattogli dal re nel suo partirsi da quella corte.

RELAZIONE

DI

ANTONIO TIEPOLO

1567.

(Dal Codice Magliabechiano 46 della Classe XXIV.)

La presente relazione è una delle quattro, fra le contenute nel presente volume, che furono conosciute dal sig. Gachard, e delle quali ha dato l'estratto nel citato suo libro: Relations des ambassadeurs vénitiens ec.

A Giovanni Soranzo fu nominato successore ordinario, con decreto del 20 maggio 1564, Antonio Tiepolo, il quale, dopo trentun mesi di soggiorno alla corte di Filippo II, ripatriava nel 1567, e leggeva la sua relazione nell' agosto del detto anno, come risulta da un luogo della medesima, dove dice che il duca d'Alba era entrato pur allora nelle Fiandre; lo che fu appunto in quel mese. E che la data della relazione non oltrepassi quell'epoca si conferma da ciò, che mentre l'oratore confida che sia S. M. per procedere con gran destrezza acciocchè la disperazione non renda quegli uomini (i Fiamminghi) arditi ad altri pensieri, e sia per fondarsi più sopra l'amore dei popoli che sopra la forza, mostra d'ignorare l'istituzione del Consiglio, che fu detto di sangue, decretata dal duca in Brusselles il 16 di detto mese. Talchè sono erronee le date del 68 e del 69 che questa relazione porta in diversi codici.

La natura di questa relazione è necessariamente conforme a quella delle precedenti, e il suo valore istorico consiste nel proseguire lo svolgimento dei fatti, e nell' illustrare maggiormente alcune delle cose già toccate da altri; avvegnachè, come altre volte abbiamo avuto occasione di notare, ogni oratore si faccia studio di riferire qualche particolarità non avvertita, o più sommariamente discorsa dai suoi predecessori, ed abbia di proprio tutto ciò che il tempo intercorso è venuto arrecando di nuovo nelle vicissitudini interne ed esterne della nazione presso la quale ha esercitato il suo ufficio. E qui troviamo per l'ultima volta descritto il principe don Carlos, avvegnachè il successore del Tiepolo, nel tempo della cui legazione accadde la morte sua, non ne faccia parola nella relazione esibita due anni dopo quel fatto, sebbene lungamente ne avesse ragionato nei suoi dispacci, come di nuovo noteremo a suo luogo.

Principali avvenimenti consumatisi in tempo di questa legazione: Conferenza di Bajona tra Caterina de' Medici e il duca d'Alba ( aprile 1565);

Formidabile tentativo dei Turchi contro Malta, eroicamente di

fesa dal gran maestro Giovanni La Valette (mag. sett. 1565); Morte di Pio IV (9 dec. 1565), e successione di Pio V (7 gen. 66); Compromesso di Breda nei Paesi Bassi, che è il principio della insurrezione (marzo 1566);

Morte di Solimano II, e successione di Selim II (agosto 1566); Morte di Sampiero Corso (gennajo 1567); il figlio Alfonso lotta ancora qualche tempo contro i Genovesi.

Pubblica professione di calvinismo del principe Guglielmo d' Oranges (5 aprile 4567);

Arrivo del duca d'Alba nelle Fiandre (agosto 4567);

Principio di nuove guerre di religione in Francia (settembre 1367)

Seguendo il lodatissimo instituto che ciascun ambasciatore, tornato dalla sua legazione, venga in questo luogo a riferire le cose di quel principe presso al quale si è ritrovato, sono io venuto a rappresentare alla Serenità Vostra le forze e l'animo del serenissimo re di Spagna; e perchè le posso promettere confidentemente due cose, che sono la brevità e l'importanza della narrazione, ardirò dire che s'ella, secondo il suo solito verso d'altri, mi farà grazia d'ascoltarmi volentieri, non solo non sentirà alcun tedio, ma forse non partirà da questo eccellentiss. Consiglio senza qualche utile e piacere.

Possiede al presente il serenissimo re Cattolico, in quella parte che vien chiamata volgarmente i Paesi Bassi, la Fiandra con le provincie congiunte ad essa, e di più la contea di Borgogna, che è alquanto separata; in Italia lo stato di Milano, i regni di Napoli, Sicilia e Sardegna; in Barberia la Goletta, Orano, ed il Pignone (1); nel Mediterraneo le isole Maiorica, Minorica e Ivica; fuor dello stretto di Gibilterra, nell' Oceano, l'isole Canarie, e grandissimi paesi nell' Indie; ed in Spagna poi molte provincie che son quasi tutte sotto titolo di regno.

Non si può dir che di Fiandra e delle provincie congiunte, e della Borgogna, cavi S. M. alcuna cosa di ordinario, perchè questo già non fu obbligato, e fu rimesso a' popoli liberamente, onde tutto quello che sopportano quei paesi

(4) II Penon de Velez conquistato nel 1564, come abbiamo veduto nella precedente relazione.

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