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dati mille fanti corsi. Aspettano il campo per tutto lunedì prossimo, e dicono non sperar punto di composizione alcuna, e veramente non si può negare che il tempo che il nemico, col tardare suo, ne ha concesso, non solamente ha dato modo di fortificare la città, ma eziandio di confermar gli animi degli uomini, di sorte che buona parte ormai desiderano di vederlo alle mura, non dubitando di averne grandissimo onore, e che quella abbia ad essere occasione di rendere nell'avvenire questa città ardita, e sicura contro ogni esercito '.

Ed alla grazia ec.

Di Firenze li 25 di Settembre 1529.

LETTERA LIV.

SERENISSIMO PRINCIPE

CARLO CAPELLO

Dappoi le mie dei 25, jeri sera è ritornato Francesco Marucelli, il quale eziandio era stato mandato al principe d'Oranges, e riporta che subito giunto l'arcivescovo di Capua usò ogni diligenza in esortare si il principe come l'esercito a venire animosamente a questa impresa, nè interporvi dilazione alcuna; di modo che si sono spinti innanzi non parlando che del sacco di questa città, e questa mattina si trovano all' Incisa miglia dodici discosto di qua, depredando tutti li contorni e facendo ogni sorte di danno. Il tardar loro è stato e per le pioggie continue di sei giorni, e più perchè aspettano l'artiglieria de' Senesi, la quale jeri era giunta a Castelnovo, a mezzo cammino tra Siena ed il campo. Il prin

111 Varchi uel X. discorre le ragioni più apparenti di questo ritardo del principe.

cipe ne aveva richiesta ad essi Senesi dell' altra, la quale sebbene mal volentieri, pur saranno costretti a darla, e il paese loro dalla parte verso il campo non è meglio trattato di questo.

Ramazzotto si trova a Scarperia, miglia venti di qua lontano; ha fatto danni infiniti, sì di prede, come di guasti ed incendj. Questi signori vi hanno mandato due bandiere di fanti con buon numero di cavalli, per provvedere a quello che si potrà; e quanto il nemico più si avvicina e si fa sentire, tanto più gli animi di questi si riuniscono e si rendono più pronti alla difesa. Jeri mattina di comando pubblico si ridusse il maggior consiglio, nel quale erano state lette le lettere di Roma degli oratori di questi signori del 25, nelle quali si conteneva, il pontefice perseverar pure in voler al tutto che gli sia restituita la signoria di questo stato, e che questi siguori si fidino di lui permettendo di restituir loro la libertà, come nelle precedenti mie io dissi. Il gonfaloniere parlò esortandoli alla difesa, e unitamente fu deliberato, più presto che devenire alla volontà del pontefice, non solamente sostener la ruina del contado, e la jattura delle facoltà, ma eziandio ponervi la propria vita, offerendo ognuno volontariamente quella quantità di denari che comportano le forze sue, li quali a ora a ora

isborsano.

Questa mattina nel consiglio degli Ottanta hanno deliberato di non tardar più, e che dimani si rovinino e si abbrucino tutti li borghi di questa città, non avendo rispetto a molti bellissimi palazzi e luoghi religiosi '; nè mancano continuamente di varie provvisioni di sorte

Vedi la commovente descrizione che ne fa il Varchi al L. X.

che ormai non si può dubitare che non conoscano quello che già quattro mesi mi sono sforzato di persuader loro, la salute loro consistere nella sola gagliarda difensione.

Questi signori tre fiate da poi l' ultime mie, l'esempio delle quali è con queste, mi hanno instato che io replichi alla serenità vostra quanto in quelle si contiene delle genti che sono nello stato di Urbino, dicendomi che come non ponno credere che la celsitudine vostra non desideri sommamente la salute di questo stato, così non sanno vedere la cagione che ella non si disponga a soccorrerli almeno con questa gente, massimamente avendo fatta la spesa, e non essendo le cose di minor sicurtà di quello stato e della serenità vostra che di loro. E già hanno mandato Andreolo Zati commissario in Casentino a far più numero di genti che potrà, acciocchè si possano unire, volendo la serenità vostra, con le sue, e recuperare Arezzo e Cortona, ed impedir le vettovaglie a' nemici, delle quali molto patiscono, onde procederia senza difficoltà la dissoluzione e rovina di quelli, pregandomi che io ricerchi risposta da quella.

Alla quale non voglio pretermetter di dire che jeri nel detto maggior consiglio, da molti fu suaso che si dovesse mandar di nuovo un oratore a Cesare a fargli intendere le ingiuste voglie del pontefice, ricercando composizione con sua maestà, purchè non voglia che perdano la libertà. La qualcosa avendo io intesa e parendomi di somma importanza per li rispetti più volte da me detti alla serenità vostra, subito fui alla signoria e feci quell'istesso ufficio che più fiate ho fatto, e nell' elegger dei predetti oratori e nel mandar li mandati, e con tanta più efficacia e con tanto più credito quanto hanno veduto che io ho predetto loro del tutto la verità. Nondimeno

non posso esser senza timore, che non avendo dalla serenità vostra qualche ajuto, e volendo Cesare sicurarli della libertà, non sien per divenire ad ogni composizione. Pur io non manco di animarli ognora più e che si rendano ostinati alla difesa; ma non poco ha perturbato la mente d'ognuno una patente del presidente di Romagna, mandata a'sudditi di questi signori, la copia della quale è con queste inclusa.

Ed alla grazia ec.

Di Firenze li 29 di Settembre 1529.

CARLO CAPELLO

LETTERA LV.

SERENISSIMO PRINCIPE

Da poi le ultime mie de' 29 del passato duplicate per via di Ravenna, i nemici ogni giorno hanno corso due e tre miglia qua appresso con le genti da cavallo. Questi della città hanno fatto il simile verso il campo di quelli, ai quali tre fiate hanno preso da cavalli quaranta. Il principe a' 3 di questo col marchese del Vasto, col duca di Amalfi, e con Ferrante Gonzaga, venne un miglio discosto di qua con archibusieri tre mila, e cavalli sei cento, si giudica per riconoscere il paese, o più presto per tentare se nella terra nasceva mozione alcuna; come sempre li pontificj gli hanno affermato che saria ; nondimeno giorno e notte si è dato all' armi più fiate senza tumulto alcuno, con grande ordine e con somma prontezza sì delli soldati, come di questa gioventù.

L'esercito è stato finora tra Filline, e l'Incisa ': ora l'antiguardia si ritrova a nove miglia di qua.

Vedi nel X del Varchi la magnanima fine della Lucrezia Mazzanti, precipitatasi in Arno per salvezza dell' onor suo.

Oggi è ritornato Lionardo Ginori, il quale era stato presso al principe, licenziato da quello, avendogli fatto intendere che gli convien seguitare l'impresa di questa città, per esser così la commissione sua, e la volontà di Cesare e del pontefice. Riporta che si aspettavano nel campo fanti quattro mila del regno, ed alcuni altri pezzi d'artiglieria da Siena, e che domani si debbono levare. Questi signori si dimostrano di grandissimo animo alla difesa. Hanno abbruciato tutti li borghi; ed ogni giorno fanno nuove provvisioni, massimamente circa il ritrovare il danaro. Hanno concesso che tutti li banditi di questo stato per qualunque cagione che si sia, ritornando tra un mese siano assoluti, delli quali finora ne sono ritornati da sei cento, che quasi tutti erano nemici, bellissima gente, e ben in ordine.

A' 4 reverentissimamente ho ricevuto due mani di lettere della sublimità vostra dei 22 del passato. Ho eseguito quanto in esse si contiene, e come sempre ho fatto mi sono sforzato con ogni diligenza di confermare questi signori, e più e più animarli alla generosa difesa per conservazione della libertà loro; nondimeno come io li ritrovo a ciò universalmente paratissimi e determinati a sostenere ogni danno ed ogni pericolo per quella, e pubblicamente da tutta la gioventù che ha le armi nelle mani si parli di tagliar a pezzi anche li padri proprj che volessero consentire a condizione alcuna indegna del viver libero, così ognora mi si dimostrano meno soddisfatti della sublimità vostra, e mi dicono che hanno avuto da lei parole e non altro, e che si sta a veder la rovina loro: aggiungendomi, che quando quella seguisse, ovvero fossero da estrema necessità costretti a composizione, quella di ciò ne saria stata cagione, e che

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