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provveditore in Brescia e nell'esercito e di savio del consiglio fino al 1551, epoca dal Litta assegnata alla morte del Marco di San Simon Piccolo, e meno compatibile colla grave età e colla egritudine allegate dall'oratore nel fine di questa legazione di Firenze.

Il conte Litta al quale professiamo infiuita riverenza pel grande e laboriosissimo monumento di storia patria ch'egli va crescendo con tanto amore, si accorderà facilmente con noi in ciò, che alla illustrazione delle famiglie venete tornano utilissime talune personali indicazioni che incontransi in quasi tutte le Relazioni bene autenticate degli ambasciatori. E dico bene autenticate, perchè, come avrò luogo di esporre più innanzi in proposito della Relazione di Savoja di Andrea Boldù, molti di tali documenti corrono sotto nome non vero, come appunto la nominata Relazione del Boldù, da molti, e dallo stesso Litta, erroneamente creduta di Giovanni Corraro.

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x I. e R. Archivio delle Riformagioni in Firenze, Classe IX. N.o 44. L'Archivio delle Riformagioni contenente gli atti dei governi che dalla fine del tredicesimo secolo fino ad oggi si sono succeduti in Firenze, e l' Archivio Mediceo a quello riunito, formano uno dei più copiosi ed importanti depositi di documenti di storia italiana che possano indicarsi alle sollecitudini degli studiosi.

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AVVERTIMENTO

Immaginando innanzi tratto desiderarsi dai nostri lettori ragione del perchè in luogo di una Relazione si offra ora da noi una corrispondenza d'ambasciatore, diciamo loro che non avendo noi indizio alcuno di Relazione letta dal Capello dopo questa legazione sua di Firenze, ed essendo d'altra parte tanto importante l'epoca della medesima, abbiamo stimato non dovere tornar sgradita la pubblicazione che, per via di eccezione, facciamo di questa preziosa corrispondenza, la quale avventurosamente ci è venuto fatto di rinvenire, e sulla quale specialmente avrebbe, quando mai, il Capello distesa la sua Relazione.

Come dalla prima lettera appare, il Capello ricevè la sua nomina di ambasciatore a Firenze nell' aprile del 1529, trovandosi egli in Cervia, forse per affari della repubblica; d'onde immediatamente partitosi fu ben presto in Firenze, nel qual luogo si stette durante tutto il tempo dell'assedio, fino conchiusa la capitolazione del 12 agosto del 30.

Sono lettere XC, costituenti il più completo ed autentico documento intorno quell'epoca memorabile della storia fiorentina. Per esse siamo fatti spettatori di tutta la lunga e compassionevole vicenda di quel gran dramma: vediamo ad una ad una dileguarsi e le fondate speranze e le confortevoli illusioni di un popolo, il quale abbandonato da tutti, disassuefatto alla guerra, stremato d'armi e confidente in Dio e nella giustizia della sua causa, per pane, ma dieci mesi tenne testa alle forze dell' impero e di Roma, onorando la sua caduta con virtù degne di un migliore destino.

di

Mi conferma maggiormente nella credenza ch'egli non leggesse Relazione al ritorno di questa ambascieria, il trovare nel Foscarini (Lett. Venoz. L. IV.) ch'egli nel medesimo anno 1530, poco dopo il suo ritorno da Firenze, fu spedito ambasciatore in Inghilterra, per il che forse gli maucò tì tempo a ciò fare.

LETTERA I.

SERENISSIMO PRINCIPE

3

ggi qui in Cervia ', per Giovanni Borrin corriere, riverentemente ho ricevuta la commissione della sublimità vostra e le lettere sue colle nuove di Puglia delle quali infinitamente la ringrazio. Ben mi duole sommamente che già quattro giorni qui intertenuto da contrarj tempi, per ancora non rimettano; avendo mandate

Il doge Andrea Gritti.

Nel qual luogo, allora posseduto dai Veneziani, si trovava il Capello, forse per gl'interessi del suo governo.

3 La guerra di Napoli dappoi Carlo VIII continuata quasi senza interruzione tra Francesi e Spagnuoli, s'era, dopo la infelice spedizione di Lautrech nel 1529, più particolarmente ristretta in Puglia, parte della quale tenevano i Veneziani, insieme con Brindisi ed altre terre del regno, parte i Francesi, il cui quartier generale era in Barletia, comandante Renzo da Ceri. Pei capitoli della lega conclusa dopo la battaglia di Pavia tra gli stati italiani e la Francia contro l' imperatore (della qual lega il papa solo si era ritratto dopo la presa di Roma) i Fiorentini concorrevano in terzo coi Veneziani ed i Francesi in questa impresa di Puglia, la quale come dice il Varchi (L. VII) riuscì piuttosto una ladronaja che guerra, e finì poi, come vedremo, in questo medesimo anno 1529, per la capitolazione di Cambrai, colla restituzione di tutte le terre del regno a Carlo V.

4 Andava a Pesaro per mare e non per terra per le ragioni che seguono.

2

subito che io giunsi tutte le cavalcature mie a Pesaro secondo il consiglio della serenità vostra veramente prudentissima, perchè in tutti questi contorni di Ravenna e Cervia si ritrovano sempre il Sassatello, il conte Niccolò da Bagno, ed eziandio pure in questi giorni Paolo Luzzasco e molti altri fuorusciti ', persone di sorte che, come questi clarissimi provveditori e ciascun dice, non si può sicuramente fidarsi. Io non desidero alcuna cosa più che servire e prontamente la serenità vostra, nè pretermetto occasione di accelerare il viaggio mio; e giunto a Pesaro, fatte le visitazioni con quelli illustrissimi signori3, senza dilazione alcuna, seguirò il cammino mio per Firenze; nel qual luogo, con quella grazia che per servizio della serenità vostra mi concederà la misericordia d'Iddio, mi sforzerò satisfare al desiderio ed ai comandamenti di quella. Alla grazia della quale umilissimamente mi raccomando.

Di Cervia alli 13 di Aprile 1529.

CARLO CAPELLO

LETTERA II.

SERENISSIMO PRINCIPE

Le ultime di messer Antonio 4 furono de' 23. Da poi io Carlo, oggi terzo giorno, che fu la solennità del

Antichi servitori dei Medici. Del Sassatello è da dire che poi accettò la condotta dei Fiorentini; ma defraudati loro i denari ricevuti a tal fine, infamemente passò da ultimo al principe d' Oranges.

• Provveditori Veneziani in quelle parti della Romagna.

3 Intende la corte del duca d'Urbino Francesco Maria, il quale, finito poco prima il tempo della sua condotta co'Veneziani, era tornato agli stati suoi. 4 Soriano, al quale il Capello succedeva in quella legazione. Sottoscrivono insieme queste due prime lettere da Firenze.

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