Sayfadaki görseller
PDF
ePub

» super absolutione bannitorum ; quod si solvere vellem certam » pecunie quantitatem, vellemque pati notam oblationis, et ab» solvi possem, et redire ad presens. In quo quidem duo riden» da et male preconsiliata sunt, pater. Dico male preconsiliata » per illos, qui talia expresserunt; nam vestre litere discretius >> et consultius clausulate nicil de talibus continebant. Est ne >> ista revocatio gloriosa, qua D. Alla, revocatur ad patriam per » trilustrium fere perpessus exilium? hec ne meruit innocentia » manifesta quibuslibet? hec sudor et labor continuatus in stu » dio? Absit a viro philosophie domestico temeraria terreni cor» dis humilitas, ut more cujusdam cioli, et aliorum infamium, » quasi vinctus, ipse se patiatur offerri. Absit a viro predicante » justitiam, ut perpessus injuriam inferentibus, velut bene me»rentibus pecuniam suam solvat. Non est hec via redeundi ad » patriam, pater mi; sed si alia per vos, aut deinde per alios » invenietur, que fame. d. que onori non deroget, illa non len»tis passibus acceptabo. Quod si per nullam talem Florentia » introitur, nunquam Florentiam introibo. Quid ni? nonne solis » astrorumque specula ubique conspiciam, nonne dulcissimas » veritates potero speculari ubique sub celo, ni prius inglorium, » imo ignominiosum populo florentineque civitati me reddam ? Quippe nec panis deficiet.»>

[ocr errors]

(P) Una storia compita insieme e concisa del Sepolcro di Dante Alighieri ci ha dato dopo l'ultima restaurazione Fraucesco Beltrami Ravennate nell'Opera; Il Forestier istruito delle cose notabilissime della città di Ravenna, ivi stampata appresso Antonio Roveri, 1983. Scrive l'Autore cc come Guido » Polentani, che in quel tempo signoreggiava, avendo accolto » e protetto il Poeta, diedegli ancora dopo morte onorevole sepoltura. Fece allora racchiuderne il cadavero in un semplice deposito, pensando forse di costruirgliene uno decoroso e magnifico. In tale stato però rimase il Sepolcro sin che Ber»> nardo Bembo, amplissimo Senator veneziano, e per la sua » Repubblica Podestà di Ravenna, si determinò di onorare le » ceneri dell'Alighieri con elegante Mausoleo, sul modello e » lavoro del celebre scultore Pietro Lombardi. Una tal opera » venne formata di marmi greci venati e di rosso antico, detto » volgarmente affricano di Egitto, venato a striscie bianche. In » mezzo sopra del Sarcofago vi fu scolpita l'effigie di Dante in atteggiamento di studiare; e nella parte anteriore del Sarcofa. » go istesso, entro cui si sono vedute le ossa e le ceneri del

[ocr errors]
[ocr errors]

"Poeta, vi furono incisi i seguenti versi (composti, come giova " credere dall'epigrafe, da Dante istesso vivendo).

S. V. F. (Sibi Vivens Fecit)

JVRA MONARCHIE SVPEROS PHLEGETONTA LACVSQVE LVSTRANDO CECINI VOLVERVNT FATA QVOVSQVE SED QVIA PARS CESSIT MELIORIBVS HOSPITA CASTRIS AVCTOREMQVE SVVM PETIIT FELICIOR ASTRIS HIC CLAVDOR DANTES PATRIIS EXTORRIS AB ORIS QVEM GENVIT PARVI FLORENTIA MATER AMORIS

« Qual fosse il Sepolcro al tempo del Bembo, e come il medesimo lo adornasse, ci viene indicato da questo Esastico su di un marmo scolpito a mano dritta della Cappella.

EXIGVA TV MVLI DANTES HIC SORTE ACEBAS

SQVALLENTI NVLLI COGnite pene SITV
AT N NC MARMOREO SVBNIXVS CONDERIS ARCV
OMNIBVS ET CVLTV SPLENDIDIORE NITES

NIMIRVM BEMBVS MVSIS INCENSVS ETHRVSC'S

HOC TIBI QVEM IN PRIMIS HAE Colvere dedit
ANN. SAL. M. CCCC. LXXX 11I. VI. KAL. IVN.

BERNARDVS BEMB. PRAET. AEre svo pos.

"Al di sopra di questa lapide vedevasi un'immagine della "B. Vergine col Bambino, di mezzo rilievo in marmo greco, a "cui presentemente nel nuovo Mausoleo si è sostituita l'arme

[ocr errors]
[ocr errors]

della famiglia Bembo. Quella effigie veneravasi già in questo luogo, dove pel passato eravi una Cappella detta della Madonna, la quale, dopo esservi stato tumulato il fiorentino Poeta, "si nominò il Sepolcro di Dante. All' occasione poi che il Car"dinale Legato Domenico Corsi fece a spese pubbliche ristorare "la detta Cappella o Sepolcro, fu scritta sul muro questa me"moria, da me fedelmente trascritta prima che si demolisse.

ESVLEM A FLORENTIA DANTHEM LIBERALISSIME EXCEPIT RAVEN. VIVO FRVENS MORTVVM COLENS

MAGNIS CINEribvs licET IN PARVO MAGNIFICI PARENTARVNT POLENTANI PRINCIPES ERIGENDO

BEMBVS PRAETOR LOCVLENTISSIME EXTRVENDO

PRETIOSVM MVSIS, ET APOLLINI MAVSOLEVM
EMINENTISSIMO DOMINICO MARIA CVRSIO LEGATO
JOAN NE SALVIATO PROLEGATO

MAGNI CIVIS CINERES PATRIAE RECONCILIARE

CVLTVS PERPETVITATE CVRANTIBVS

S. P. Q. R.

JVRE, AC AERE SVO

TAMQVAM THESAVRVM SVVM MVNIVIT INSTRAVRAVIT ORNAVIT

ANNO DOMINI MDCYCH.

Nell'alto del Mausoleo deotro una corona d'alloro leggevasi il motto:

VIRTVTI

ET
HONORI

"Nell'antico primiero luogo, e col medesimo ornamento di marmi e sculture di Pietro Lombardi, il detto Sepolcro ▪ si è novellamente riedificato da' fondamenti a spese del muni*ficentissimo Principe il signor Cardinale Luigi Valenti Gon» zaga, Legato a Latere della Provincia di Romagna, protettore #esimio delle scienze e belle arti, ed estimatore del merito e ⚫ della virtù. Con vaga e magnifica invenzione del signor conte Camillo Morigia, Socio della Reale Accademia del Disegno di Firenze, vedesi ridotto il Mausoleo in forma di un tempietto di pianta quadrata, coperto di cupola emisfera, nei cu pennacchi quattro medaglioni, o gran camei, portano espressi ■ altrettanti Soggetti di nota benemerenza e relazione con Dante. Sono essi Virgilio, Brunetto Latini, Can grande dalla Scala ⚫e Guido da Polenta, formati da Paolo Giabani Luganese, di # cui maestrevol lavoro sono del pari gli altri stucchi che con elegante disposizione adornano nobilmente tutto l'interno. In ■ una larga tavola di marmo bianco venato di Carrara leggesi jucisa la seguente iscrizione, dettata dal ch. sig. ab. Stefano Antonio Morcelli.

[merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][ocr errors][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small]

Solto l'Urna, o Sarcofago, in una cassetta di marmo vi stanno chiuse delle medaglie del Sommo Pontefice Pio VI., dell' eminentissimo signor Cardinal Legato, ed una pergamena

che porta elegantemente registrata tutta la storia del Sepolcro

in tal modo:

"Dantes Aligherius Florentinus, quem Itali omnes novae "Poeseos suae Principem jure dicunt, e Patria civilibus factionibus oppressa pulsus, post varias peregrinationes Ra" vennam petiit a Guidone Novello, et Hostasio Polentianis hospitio exceptus, ibique mortuus est anno MCCCXXI. Elatum ejus Cadaver magna pompa succollantibus vicissim Pro" ceribus Civitatis ad Templum Fratrum Francisc. Minorum in marmorea Urna conditum fuit. Destinaverat autem Guido "Hospiti, Clientique suo amplissimum Sepulcrum, et ad rem " celebrandam elegia, et carmina a claris, eruditisque tunc temporis in Italia Viris conlegerat: sed paulo post Ravenu nam relinquere ab Hostasio coactus, nec ipse id perficere potuit, nec quis suorum in posterum curavit.

[ocr errors]
[ocr errors]

"Exactis a Ravenna Polentianis quum Ravennates Venetis "parerent, et Praetor ad eos missus fuisset Bernardus Bembus, is Musarum amore incensus tam claro Poetae, ut qui antea " squallenti situ jacebat, splendidiore cultu niteret, sumptuosum Monumentum aere suo extruendum censuit. Igitur Petro Lombardo Architecto, et Sculptore usus, Urnae super"posita dedicataque Poetae imagine, et epigrammate inscri"pto, quod sibi vivens fecisse ferebatur, totum Opus circum pario, et africano marmore ornavit, et arcu texit anno " MCCCCLXXXIII.

Post haec cum Exarchatus sub potestate Pontificis maximi rediisset, idem Monumentum temporum iniuria fatiscens Card. Dominicus Cursius Aemiliae Legatus, et Joannes Salviatus Prolegatus uterque Domo Florentia Concivi suo, sicuti in pariete inscriptum legebatur, quasi parentantes, ejusque Cineres Patriae reconciliantes, pecunia publica instaurari curarunt anno. MDCLXXXXII.

"Demum adcrescente solo occupatum, incuria vicinitatis " sordibus faedatum, et vetustate corruptum iterum squallere caepit, quod nec Civibus honori erat, et apud hospites fa"stidium saepe, et offensionem habebat. Quare Aloysias Card. "Valentius Gonzaga Mantuanus, Provinciae Aemiliae Legatus. "ne tanti Poetae sepulcralis memoria periret, servato Petri "Lombardi opere, novum, et ornatius a fundamentis sua im"pensa fecit, et restituit curante opus Camillo Morigia Patricio Raven. Architecto anno MDCCLXXX.

» Idem Stipes ex aere, argentoque Pii VI. P. M. vultu, et » suo signatas, atque pagellam hanc a Carolo de Sanctis ab epi» stolis ipsius exaratam et signo Gentis suae impresso convolu» tam hic claudi jussit ».

Nello stesso anno 1783 con diverse magnifiche tavole in rame furono da Benedetto Eredi e Gio. Battista Cecchi in Firenze pubblicati i disegni in foglio della Pianta, Prospetto, Spac cato, e di altri ornamenti del rinnovato Mausoleo.

Sopr'altre iscrizioni messe anticamente al Sepolcro di Dante, vedasi il Mehus, più volte citato nella Vita del Poeta che egli ha pubblicato, scritta da Giannozzo Manetti, ed il Pelli suddetto, che molto raccolse, ma poco scelse.

Restaci ora ad aggiungere che Antonio Canova, quell'uomo, del quale poco diressimo dicendo moltissimo, ha innalzato nel nostro Pantheon, per sua magnificenza popolato delle immagini degli Uomini illustri italiani, il busto laureato del divino Poeta, sotto del quale leggesi:

A DANTE ALIGHIERI
ANTONIO CANOVA

MDCCC. XIII.

ALESSANDRO D'ESTE R. SCOLPI

(Q) Sebbene la patria esiliasse Dante per la potenza della fazione contraria, nè potesse egli giammai ritornarvi, non di meno dopo la morte di lui la Repubblica fece a questo suo degnissimo figlio molte dimostrazioni di stima, diffusamente esposte dal Migliore, pag. 33, 98, 386, e ne fece altresì dipingere il ritratto nella Cappella del palazzo del Podestà di Firenze da Giotto di Bindone, famoso dipintore e ristoratore della pittura, come scrisse il Baldinucci, Notiz. dei Professori del Dis. pag. 46; dal quale sappiamo altresì che nella Cappella degli Ardinghelli, nella chiesa della Trinità, circa l'anno 1370 il divino Poeta fu ritrattato al vivo unitamente col Petrarca da D. Lorenzo monaco Camaldolese, pittore della scuola di Taddeo Gaddi. Se però dovessimo prestar fede all'Antiquario fiorentino della stamperia granducale, 1778, niuna memoria dipinta dell'Alighieri converrebbe che dicessimo esistente in sua patria. Sarà dunque vero che noi ci studiamo per amor d' Italia di riparare Firenze, per quanto possiamo, dal rimprovero d' ingratitudine che le vien dato da molti verso il più nobile dei suoi cittadini. Cadeci innanzi agli occhi, e per quanto ci sembra da altri non osservato, altro documento di tal fatta, ma

« ÖncekiDevam »