E così senz'u hassi egualmente nei C. I 141, II 71, III 107, Cosi cangiata l'a prima in e leggesi pure nei C. III 25, V 4, XXVII 20, 72 Seguiteriano o iu 80 ecclisse ecclipsi 88 E Et 139, Così senz'u ne C. VIII 141, IX, 20, XIII 124, XVII 68 XXIV 36, XXVI 133, XXIX 122. XVIII 12, XIX 83, XXI 83, XXII 43, XXIII 115, XXIV 74,90 L'intiero se leggesi pure nei C. V 26, VII 41, 77 · E così neì C. IV 79, VII 81, 128, VIII 4, 103, 124, IX 108, E così nei C. V 92, IX 69, X 9, XII 49, XIII 105, XVII 134, XVIII 100 XXII 108. 63 trascorse V stracorse commove perocchè potria 69 di eretica 74 Niente 88 Potendo ritornare al 96 Pero ch'e'- vero 98 Gostanza 103 addivenne 110 quanto 112 sprieme 116 uscìa 121 l'affezion d' eretica Neente Possendo rifuggir nel Costanza adivenne in quanto espreme la voce 122 Che basti a render Chea render basti grazia a voi (117) « E l'aquila che seguì il corso del cielo dietro all' an »tico (Enea) che venne da Troia in Italia. » 35 sì E 37 Ma per se stessa pur Per se stessa fu pur ella sban fu isbandita 53 pensier 76 s'avvantaggia 85 Vostra dita pensiere si avvantaggia (118) Gli egualmente che noi legge l'ediz. udinese quando susseguita una voce che comincia da vocale, meno i v. 43, 78 del C. VIII. Nel resto anco nel Paradiso legge li per gli, tranne i C. VI 19, 89, 114, 134, XII 120, XIII 115, XV 141, XX 127, XXV 6, 57, 61, 63, XXVII 75, XXVIII 95, XXIX 138, XXX 48, XXXIII 33. Vol. V. 53 (119) Seuza considerare che passar conviene meglio al guado che al grado, noi non sappiamo vedere una gradazione fra le due espiazioni menzionate nella terzina seguente, dimodochè si possano chiamar gradi. Guado poi indica anche meglio la difficoltà del passo da farsi, essendo il guadare un incomodo tragettare. |