Canti e versioni di Giacomo Leopardi: publicati con numerose varianti di su gli autografi recanatesiS. Lapi, tipografo, 1887 - 271 sayfa |
Diğer baskılar - Tümünü görüntüle
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
¹¹ Achei Achivi affanni Alirrozio Allor anco Angelo Mai assai autografo avea Calcante cancellata cancellature canto Canzone cavalli ch'io chè Spett chiome Cicinelli cielo Comentatore conforto contessa Paolina correzioni Creusa dice DONNA MALATA edizione Eneide Eretteo Errata Corrige errore di stampa evidente errore F'ir fato festa fiamme figlio figlio di Nettuno genitor Giacomo Leopardi Giove Greci Mil IDILLIO Iliade innanzi INNO A NETTUNO Ippotoe Istmo Itaca Italia l'armi l'Inno l'opra leggesi libro luna LUNGA E MORTALE luogo Macerata magion MALATA DI MALATTIA manoscritti MDCCCXX mente Minerva misera monumento di Dante morte nell'autografo Numi Mil Odissea Omero Onchestio padre Paler patria Pausania pianto Pindaro Pisa Poeta Priamo Proci Spett publicazione Ricogl sacra selva Spettatore suolo Telemaco terra Teucri traduzione Trezene tridente Troia Fir Troja Trojani Ulisse varianti vedi veggio vidi virgola καὶ τὴν
Popüler pasajlar
Sayfa 266 - De' nostri alti parenti, A te ne caglia, a te cui fato aspira Benigno sì che per tua man presenti Paion que' giorni allor che dalla dira Obblivione antica ergean la chioma, Con gli studi sepolti, I vetusti divini, a cui natura Parlò senza svelarsi, onde i riposi Magnanimi allegrar d'Atene e Roma.
Sayfa 239 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 237 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 237 - Dite dite ; Chi la ridusse a tale ? E questo è peggio, Che di catene ha carche ambe le braccia; Si che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange.
Sayfa 239 - E di carri e di voci e di timballi: In estranie contrade Pugnano i tuoi figliuoli. Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o...
Sayfa 242 - Ma non senza de' Persi orrida pena Ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra Or salta a quello in tergo e sì gli scava Con le zanne la schiena. Or questo fianco addenta or quella coscia; Tal fra le Perse torme infuriava L'ira de' greci petti e la virtute. Ve...
Sayfa 267 - Oh te beato» A cui fu vita il pianto! A noi le fasce Cinse il fastidio; a noi presso la culla Immoto siede, e su la tomba, il nulla.
Sayfa 169 - D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta? Ecco svanirò a un punto, E figurato è il mondo in breve carta; Ecco tutto è simile, e discoprendo, Solo il nulla s'accresce. A noi ti vieta II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xxxiv - ... se non pochissime e brevi poesie. Nello scriverle non ho mai seguito altro che un'ispirazione (o frenesia), sopraggiungendo la quale, in due minuti io formava il disegno e la distribuzione di tutto il componimento. Fatto questo, soglio sempre aspettare che mi torni un altro momento...
Sayfa 270 - O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle Fole e strani pensieri Si componea l'umana vita: in bando Li cacciammo: or che resta?