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Chi vede nel pensiero alcuna volta
Qual ella fu, e com' ella n' è tolta.
Dannomi angoscia li sospiri forte,
Quando il pensiero nella mente grave
Mi reca quella che m' ha il cor diviso :
E spesse fiate pensando alla morte,
Me ne viene un desio tanto soave,
Che mi tramuta lo color nel viso.
Quando l' imaginar mi tien ben fiso,
Giugnemi tanta pena d' ogni parte,
Ch'i' mi riscuoto per dolor ch' io sento;

E sì fatto divento,

Che dalle genti vergogna mi parte.
Poscia piangendo, sol nel mio lamento

Chiamo Beatrice; e dico: Or se' tu morta!
E mentre ch' io la chiamo, mi conforta.
Pianger di doglia e sospirar d'angoscia

Mi strugge il core ovunque sol mi trovo,
Sì che ne increscerebbe a chi 'l vedesse :
E qual è stata la mia vita, poscia
Che la mia donna andò nel secol nuovo,
Lingua non è che dicer lo sapesse :

E però, donne mie, pur ch' io volesse,
Non vi saprei dir bene quel ch' io sono;

Si mi fa travagliar l' acerba vita,

La quale è sì invilita,

Ch' ogni uom par che mi dica: Io t'abbandono,

Vedendo la mia labbia tramortita.

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Ma qual ch' io sia, la mia donna sel vede,

Ed io ne spero ancor da lei mercede.

Pietosa mia canzone, or va piangendo,

C. XXXIII.

2. His chief friend was Guido Cavalcanti; cf. c. xxxi. 15. The friend of whom he here speaks was a brother of Beatrice. From the will of Folco Portinari we know that he had several sons of about Dante's age (Richa, Chiese Fiorentine, viii. 32). If this passage is not to be taken literally, there is no longer a sense to be found in the words, and, as D'Ancona asks, who is the allegorical brother of Madonna Teologia?

3. Tanto distretto, "so nearly related."

19. Li quali, “see how my sighs escape in despair; if they did not so, I should die."

21. Perocchè gli occhi. These lines are very obscure, and various slight emendations have been suggested. The best is perhaps lascio for lasso. The meaning seems to be, that since his eyes refuse to weep any more, he gives vent to his grief in sighs; rei, his eyes are guilty to refuse him tears : "because my eyes are guilty in refusing me tears, I cannot relieve my heart by weeping for my mistress."

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C. XXXIII.

P

E ritrova le donne e le donzelle,
A cui le tue sorelle

Erano usate di portar letizia;

E tu, che sei figliuola di tristizia,
Vatten disconsolata a star con elle.

OICHÈ detta fu questa canzone, si venne a me uno, il

quale, secondo li gradi dell' amistade, è amico a me immediatamente dopo il primo: e questi fu tanto distretto di sanguinità con questa gloriosa, che nullo più presso 5 l'era. E poichè fu meco a ragionare, mi pregò che iò gli dovessi dire alcuna cosa per una donna che s' era morta; e simulava sue parole, acciocchè paresse che dicesse d' un' altra, la quale morta era cortamente: ond' io accorgendomi che questi dicea solo per questa benedetta, dissi di fare ciò che mi 10 domandava lo suo prego. Onde poi pensando a ciò, proposi di fare un sonetto, nel quale mi lamentassi alquanto, e di darlo a questo mio amico, acciocchè paresse, che per lui l'avessi fatto; e dissi allora questo sonetto: Venite a intendere ecc. lo quale ha due parti nella prima chiamo li fedeli d' Amore che 15 m'intendano; nella seconda narro della mia misera condizione. La seconda comincia quivi: Li quali sconsolati.

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Venite a intender li sospiri miei,

O cor gentili, chè pietà il desia;
Li quali sconsolati vanno via,
E s'e' non fosser, di dolor morrei.
Perocchè gli occhi mi sarebbon rei

Molte frate più ch' io non vorria,
Lasso! di pianger sì la donna mia,
Che sfogassi lo cor, piangendo lei.

U

29. In persona, "the sighs in the person of the sorrower,"-a clumsy expression.

C. XXXIV.

22. Assembra, gathers together.

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C. XXXIV.

P

Voi udirete lor chiamar sovente

La mia donna gentil, che se n'è gita
Al secol degno della sua virtute;
E dispregiar talora questa vita

In persona dell' anima dolente,
Abbandonata dalla sua salute.

OICHÈ detto ebbi questo sonetto, pensandomi chi questi era, cui lo intendeva dare quasi come per lui fatto, vidi che povero mi pareva lo servigio e nudo a così distretta persona di questa gloriosa. E però innanzi 5 ch' io gli dessi il soprascritto sonetto, dissi due stanze di una canzone; l'una per costui veracemente, e l'altra per me, avvegnachè paia l'una e l' altra per una persona detta, a chi non guarda sottilmente. Ma chi sottilmente le mira vede. bene che diverse persone parlano; in ciò che l'una non chiama sua donna costei, e l'altra sì, come appare manifestamente. Questa canzone e questo sonetto gli diedi, dicendo io che per lui solo fatto l' avea.

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La canzone comincia: Quantunque volte, ed ha due parti : nell' una, cioè nella prima stanza, si lamenta questo mio caro e distretto a lei; nella seconda mi lamento io, cioè nell' altra stanza che comincia: E' si raccoglie. E così appare che in questa canzone si lamentano due persone, l' una delle quali si lamenta come fratello, l' altra come servitore.

Quantunque volte, lasso! mi rimembra

Ch' io non debbo giammai

Veder la donna, ond' io vo sì dolente,

Tanto dolore intorno al cor m'assembra

La dolorosa mente,

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