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della nobiltà del suo corpo, narrando alquanto delle sue bellezze, quivi: Dice di lei Amor.

Questa seconda parte si divide in due; che nella prima dico d' alquante bellezze, che sono secondo tutta la persona ; nella seconda dico d' alquante bellezze, che sono secondo determinata parte della persona, quivi: Degli occhi suoi.

Questa seconda parte si divide in due; che nell' una dico degli occhi, che sono principio di Amore; nella seconda dico 115 della bocca ch'è fine d' Amore. Ed acciocchè quinci si levi ogni vizioso pensiero, ricordisi chi legge, che di sopra è scritto che il saluto di questa donna, lo quale era delle operazioni della sua bocca, fu fine de' miei desiderii, mentre che io lo potei ricevere.

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Poscia quando dico: Canzone, io so, aggiungo una stanza quasi come ancella delle altre, nella quale dico quello, che da questa mia canzone desidero. E perocchè quest' ultima parte è lieve ad intendere, non mi travaglio di più divisioni.

Dico bene, che a più aprire lo intendimento di questa canzone si converrebbe usare più minute divisioni; ma tuttavia chi non è di tanto ingegno, che per queste che son fatte la possa intendere, a me non dispiace se la mi lascia stare: chè certo io temo d' avere a troppi comunicato il suo intendimento, pur per queste divisioni che fatte sono, s'egli avvenisse che 130 molti la potessero udire.

C. XX.

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A

PPRESSO che questa canzone fu alquanto divolgata fra le genti, conciofossecosachè alcuno amico l' udisse, volontà lo mosse a pregarmi ch' io gli dovessi dire che è Amore, avendo forse, per le udite parole, speranza di me oltrechè degna. Ond' io pensando che appresso di cotal trattato, bello era trattare alquanto d' Amore, e pensando

C. XX.

10. Il Saggio. Saggio or savio is often applied by Dante to a poet. The dittato, or poem, to which Dante here alludes, is the one by Guido Guinicelli of Bologna, Al cor gentil ripara sempre amore, see Appendix. Cf. Inf., v. 100: Amor al cor gentil ratto s' apprende.

14. Magione, mansion.

17. Pui, poi.

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che l'amico era da servire, proposi di dire parole, nelle quali trattassi d' Amore; e dissi allora questo sonetto:

Amore e 'l cor gentil sono una cosa,

Siccom' il Saggio in suo dittato pone;

E così esser l' un senza l' altro osa,
Com' alma razional senza ragione.
Fagli natura, quando è amorosa,

Amor per sire, e 'l cor per sua magione,
Dentro alla qual dormendo si riposa
Talvolta poca, e tal lunga stagione.
Beltate appare in saggia donna pui,

Che piace agli occhi sì, che dentro al core
Nasce un desio della cosa piacente:

E tanto dura talora in costui,

Che fa svegliar lo spirito d' amore;

E simil face in donna uomo valente.

Questo sonetto si divide in due parti. Nella prima dico di lui in quanto è in potenza; nella seconda dico di lui in quanto 25 di potenza si riduce in atto. La seconda comincia quivi: Beltate appare. La prima si divide in due: nella prima dico in che soggetto sia questa potenza; nella seconda dico come questo soggetto e questa potenza sieno prodotti in essere, e come l'uno guarda l'altro, come forma materia. La seconda comincia 30 quivi: Fagli natura. Poi quando dico: Beltate appare, dico come questa potenza si riduce in atto; e prima come si riduce in uomo, poi come si riduce in donna, quivi: E simil face in donna.

C. XXI.

11. Smuore, grows pale.

C. XXI.

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P

OSCIACHÈ trattai d' Amore nella soprascritta rima,

vennemi volontà di dire anche in lode di questa

gentilissima parole, per le quali io mostrassi come si sveglia per lei quest' amore, e come non solamente si sveglia 5 là ove dorme, ma là ove non è in potenza, ella mirabilmente operando lo fa venire. E dissi allora questo Sonetto :

Negli occhi porta la mia donna Amore;

Per che si fa gentil ciò ch' ella mira :
Ov' ella passa, ogni uom vêr lei si gira,
E cui saluta fa tremar lo core.
Sicchè, bassando il viso, tutto smuore,
E d'ogni suo difetto allor sospira :
Fugge dinanzi a lei superbia ed ira :
Aiutatemi, donne, a farle onore.
Ogni dolcezza, ogni pensiero umile
Nasce nel core a chi parlar la sente ;
Ond' è beato chi prima la vide.

Quel ch' ella par quand' un poco sorride,
Non si può dicer, nè tener a mente,
Si è nuovo miracolo gentile.

Questo sonetto ha tre parti. Nella prima dico siccome questa donna riduce in atto questa potenza, secondo la nobilissima parte degli occhi suoi e nella terza dico questo medesimo secondo la nobilissima parte della sua bocca. E intra 25 queste due parti ha una particella, ch' è quasi domandatrice d'aiuto alla parte precedente ed alla seguente, e comincia quivi : Aiutatemi donne. La terza comincia quivi: Ogni dolcezza.

La prima si divide in tre; che nella prima dico siccome virtuosamente fa gentile tutto ciò ch' ella vede; e questo è

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