Perchè l'anima mia fu sì smarrita ; Gli spirti miei, che ciascun giva errando : Di conoscenza, e di verità fora, Visi di donne m'apparver crucciati, Che mi dicien Se' morto: pur morrati.2 1 Smagati, confusi, smarriti. 2 Se' morto, pur mor rati, al. morrati, morrati, cioè, anche tu morirai. 3 Poi vidi cose, ec. Continuando la sua frenesia, gli parve veder donne scapigliate andar piangendo, il Sole oscurato, e le stelle di colore che facean giudicare che piangessero, e che un suo amico gli desse la ne vella della morte della sua Beatrice. Che di tristizia saettavan foco. Cader gli augelli, volando per l' a're; E uom m'apparve scolorito, e fioco, 1 Osanna, voce ebraica, ed è formola solenne di con⚫ gratulazione e di acclamazione. 2 Levava gli occhj, ec. A questa trista nuova alzò gli occhj bagnati al cielo e vide moltitudine d' Angeli, con nuvoletta bianca innanzi, cantare Osanna, senz' altro. Condussesi egli a veder il suo cadavere, che le donne coprivan d' un bianco velo. Vieni a veder nostra donna, che giace. Mi condusse a veder mia donna morta. Vedea, che donne la covrian d' un velo; Che parea, che dicesse: io sono in pace.' Poichè tu se' nella mia donna stata : D'esser de' tuoi, ch' io ti somiglio in fede: 1 Che parea che dicesse: Io sono in pace. Credo che da questo verso abbia il. Tasso preso l'idea di quel suo, alla morte di Clorinda: Dir parea: S'apre il Cielo: io vado in pace. 1lo diveniva, ec. Dimostra in quest' ultima parte, come il veder lei morta in tanta umiltà, fece anche a lui bramar la morte e finiti gli uffizj che s' usan fare ai corpi de' morti, ritornato a casa sua pareagli alzar Poi mi partia consumato ogni duolo : Dicea guardando verso l' alto regno : Voi mi chiamaste allor, vostra mercede. SONETTO XIV. Io mi senti' svegliar dentro dal core Dicendo: Or pensa pur di farmi onore ; gli occhj al cielo, e dir piangendo : Beato, anima bella, chi ti vede: ed è quando la donna pictosa e di novella etate, menzionata di sopra, sua parente, lo riscosse dalla sua visione. SON. XIV. Io mi senti', ec. Dopo la vana immaginazione del Poeta menzionata nella Canzone precedente, si sentì egli svegliar nel cuore un solito tremore amoroso, e parvegli che Amore venisse a lui tutto allegro da quella parte ove la sua donna stava. Dormia, conoscía, ridia, per dormiva, conosceva. rideva. Dicendo, ec. Dicendogli, tutto ridente, di farsi E poco stando meco1 il mio Signʊre, SONETTO XV. TANTO gentile e tanto onesta pare onore; e appena restò seco, che guardando verso donde era Amor venuto. 'Meco il mio, ec. al. me col mio. 2 Venía, veniva. Io vidi monna Vanna, cioè madonna Giovanna. Era costei donna del suo amico Guido Cavalcanti, qui forse dal poeta intesa per la Filosofia che precede ed è più prossima alla Teologia per la quale egli vuol intesa Bice ossia Beatrice; e alla prima da' il nome di Primavera, alla seconda di Amore. SON. XV. Pregia il Poeta in questo Sonetto le belle qualità di Beatrice, che coronata e vestita d' umiltà s'andava, nulla gloria mostrando di ciò ch' |