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"Letteraria e Civile d'Italia di quei tempi. "Tutto ciò che a Dante e all' argomento del 66 suo Poema, e al modo, e allo stile con cui l' "ha egli scritto, e alla scienza di cui egli fa 66 or lodevole or biasimecole uso, tutto ivi "vedesi con somma vivacità insieme, e con "singolare accuratezza svolto e spiegato. "L'Autore si mostra versatissimo nella lin"gua italiana; e di fatto, cosa rarissima nelle "Stampe di Oltramonti, molti tratti di Dante "vi s'incontrano esattamente stampati, e fe"delmente tradotti. Ei rileva assai bene i "sommi pregi di Dante, ma non ne dissimula "i molti difetti, a ci dà in somma la più giusta “idea che bramar si possa della Divina Com"media e dell' Autore di essa.'

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Sull'autorità d'un sì valente uomo ho voluto adornar questa mia presente Edizione della, Memoria suddetta, non senza molta obbligazione al Signor Polidori, il quale animato dal medesimo zelo per la nostra letteratura ne ha spontaneamente intrapresa la traduzione: ed è con ciò mia intenzione d' incoraggire gli Stu

diosi del nostro gran Poeta alla lettura di essa anche sulla imparzial testimonianza degli Oltramontani, veri conoscitori di detta Letteratura, i quali con indefesso lavoro sino al fondo sono iti a cercarne tutt'i suoi pregi non meno che i difetti; dico, veri conoscitori, perchè grande è il numero di quei di superficiale cognizione, che perentoriamente decidono del merito dei più gran Poemi.

Ma già cominciano in parte a dissiparsi queste nuvole d'ignoranza innanzi ai Luminari dell' età presente, i quali non poco han contribuito all'ingrandimento della Toscana Letteratura in queste regioni Oltramontane. Tra questi deesi onorevol luogo all' illustre e benemerito della Repubblica Letteraria Guglielmo Roscoe, per le sue eruditissime Opere, cioè, Vita di Lorenzo dei Medici, e quella di Leon Decimo : e non meno debitrice è anche la Poesia toscana all' incomparabilc M. Mathias, il quale con fino e delicato gusto ha colto i più vaghi fiori del Parnasso nelle sue dotte ed eleganti Edizioni dei Poeti Lirici d' Italia, e di

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varie sceltissime Opere de' Critici e Storici letterarj, Crescimbeni e Tiraboschi, adorne di Prefazioni, Canzoni e Sonetti suoi proprj, che non han nulla ad invidiare a qual si sia più ce lebre Poeta italiano; e non ad altro oggetto ha egli adoperata si gran cura e tanto zelo, se non per animare i suoi concittadini a sentir il valore e le vaghezze della nostra lingua,

Talch' esulti giojoso, e non indarno

Oda il Tamigi l'armonia dell' Arno.*

Circa poi alla pubblicazione di questo quarto tomo di Sonetti e Canzoni del grande Alighieri, che ad istanza di parecchj illustri Sottoscriventi alla presente Opera, ho preso a comentare, mi sia lecito dire, che gran torto si è in certo modo fatto al merito del Nostro Poeta, avendo finora tanti Spositori solamente rivolto il loro studio ad illustrar la Divina Commedia, senza punto darsi cura de' suoi Componimenti Lirici, dei

* Canzone di T. J. Mathias dedicata a G. L. Mansel, adesso Vescovo di Bristol.

quali, secondo i Dotti, non minore stima aver se ne dee; anzi il celebre Muratori porta opinione, che in queste sue Liriche Poesie risplenda qualche virtù che non appar sì sovente nel maggior Poema; e nei suoi Sonetti e Canzoni si scuopre un' aria di felicissimo Poeta, e veggonsi quivi molte gemme, tutto che alle volte mal pulite o legate, senza che la lor rozzezza impedisca di riconoscere nei suoi versi un pensar sugoso,nobile e gentile. Questa stessa negligenza negli Spositori della Divina Commedia ha fatto credere a' Forestieri, che gli altri scherzi della Musa di Dante, intorno a Beatrice mentre ella visse e dopo che fu morta, versi pieni di dolce e patetica tenerezza, siano oggidì negletti e quasi sommersi in obblio. Ond' io con quelle poche ed utili spiegazioni che ad essi Sonetti e Canzoni ho annesse, per quanto la strettezza del tempo mi ha permesso, non ardisco arrogarmi il nome di Comentatore, ma è mio solo scopo quello di eccitar in avvenire col mio esempio qualche valente uomo, che con dotte osservazioni voglia adornar queste altre Opere

di Dante, che non meno della sua Commedia il meritano, tanto che possa, illustrandole, conseguir non poca gloria fra i Letterati.

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