2. Tale imperò, che Gentilezza volse, Che fosse antica possession d' avere, Con reggimenti belli. Ed altri fu di più lieve sapere, E l'ultima particola ne tolse, Chè non l'avea fors' elli. Di dietro da costui van tutti quelli, Che fan gentili per ischiatta altrui, Che lungamente in gran ricchezza è stata, Ed è tanto durata La così falsa opinïon tra nui, Che l'uom chiama colui Uomo gentil, che può dicere: I' fui Ma vilissimo sembra, a chi'l ver guata, 3. Chi difinisce Uom è legno animato, Prima dice non vero, E dopo 'l falso parla non intero; Similemente fu chi tenne Impero Chè pria pone 'l falso, e d' altro lato Chè le divizie (siccome si crede) Non posson Gentilezza dar, nè tòrre, Se non può esser lei, non la può porre: Fa piegar rivo, che di lunge corre. Non posson quïetar, ma dan più cura; 4. Ne voglion, che vil uom gentil divegna Nè di vil padre scenda Nazion, che per gentil giammai s'intenda: Quest' è da lor confesso. Onde la lor ragion par che s'offenda In tanto quanto assegna Che tempo a Gentilezza si convegna, Difinendo con esso. Ancor segue di ciò, che innanzi ho messo, Che siam tutti gentili ovver villani, O che non fosse all' Uom cominciamento: Ma ciò io non consento, Nè eglino altresì, se son cristiani. Per che a intelletti sani È manifesto, i lor diri esser vani, Ed io cosi per falsi li riprovo, E da lor mi rimuovo; E dicer voglio omai, siccom' io sento, 5. Dico, che ogni virtù principalmente Virtute intendo, che fa l'uom felice Quest' è (secondo che l' Etica dice) Lo qual dimora in mezzo solamente; Dico, che Nobiltate in sua ragione Dà sempre altrui di sè buono intelletto; Convengono ambedue, ch' en d'un effetto; O da un terzo ciascuna: Ma se l'una val ciò che l'altra vale, Ed ancor più, da lei verrà piuttosto: E ciò, ch'io ho detto qui, sia presupposto. 6. È Gentilezza dovunque è virtute, Ma non virtute ov' ella; Siccome è 'l Cielo dovunque è la Stella, Ma ciò non e converso. E noi in donne ed in età novella Vedem questa salute, In quanto vergognose son tenute, Ch'è da virtù diverso. Dunque verrà, come dal nero il perso, Ovver dal gener lor, ch' io misi avanti. Dicendo: Per ischiatta i' son con lei; Que' c' han tal grazia fuor di tutti rei: Perfettamente star; sicchè ad alquanti Messo da Dio nell' Anima ben posta. 7. L'Anima, cui adorna esta bontate, Chè dal principio, ch' al corpo si sposa, Ubbidiente, soave e vergognosa È nella prima Etate; E sua persona adorna di beltate Con le sue parti accorte. In Giovanezza temperata e forte, Prudente e giusta, e larghezza se n'ode, E'n sè medesma gode D'udire e ragionar dell' altrui prode. Poi nella quarta Parte della vita Contemplando la fine che l'aspetta, Vedete omai, quanti son gl' ingannati! 8. Contra gli erranti, mia Canzon, n'andrai: In parte, dove sia la Donna nostra, Io vo parlando dell' Amica vostra. |