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ORTENSIO, marito di Marzia, ri

cordato, iv, 28. Ovidio, citato, II. 1, 6, 45; III, 3; iv, 15, 23, 27.

P

PACE: perchè fosse nel Mondo al tempo del Messia, Iv, 5. PACE DELL'ANIMO: è frutto dello studio, III, 13.

PADRE: in qual modo possa essere ammonito dal figlio, iv, 15. PADRONI (DIFETTI SPECIALI) verso i servi loro, 1, 6. In qual

modo possano essere ammoniti dai servi, III, 40. PALAGI REALI: effetti di loro magnificenza, iv, 25.

PAOLO APOSTOLO (SAN): lode che gli dà San Girolamo, IV, 6. Citato, iv, 13, 21, 22, 24, 28. PARADISO: vi si gode perpetuo piacere, 1, 8.

Atene, III,

14.

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E la celeste

In che con

sista la sua Beatitudine, ivi. PARLARE: non conviene che a tempo, e perchè, IV, 2. seme di operazione, ivi. Fuori di tempo suol riuscire dannoso, ivi.

--

PAROLE: a che servir debbano, I, 2.

· Da che

PASSIONI: quali sieno proprie dell'Anima, III, 8. derivi la maggior forza della passione, 1, 10.

PATRIA: più o meno giova all'amor del Sapere, 1, 1.

PAVIA, nominata, iv, 29.
PAZIENZA. Vedi Tempo.

PECCATO ORIGINALE: aveva disformato l'umana Natura, IV, 5. PECORE: lor costume, 1, 11. PELEO, figlio d' Eaco, e padre di Achille, iv, 27. PERFEZIONE è desiderio inestinguibile dell' Uomo, 11, 6.

In che consista, iv, 16. — Perfezione umana. Vedi Uo

mo.

PERIANDRO, uno de' sette Sapienti, III, 14.

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del dicitore, II, 7. Persuasioni in Filosofia: sono il Riso di Sapienza, e perchè, III, 15. PIACERE qual sia perfetto, 11, 8. PIANETI: danno il nome ai Cieli rispettivi, 11, 14.

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PIANTE: amano il luogo più a sè conveniente, III, 3.

PIETA: è Virtù che dà lume alle altre, II, 14. In che consista, ivi. È dono dello Spi

rito Santo, IV 21.

PIETRO APOSTOLO (SAN), ricordato, iv, 22.

PISCICELLI: famiglia nobile di Napoli, ricordata, Iv, 29. PITTACO, uno de' Sapienti, III, 44. PITTAGORA, citato, 1, 14. Sua opinione sulla situazione e moto del Globo terracqueo,III, Quando vissuto, III, 14. Non volle esser chiamato Sapiente, ma filosofo, e perchè, ivi. Citato, IV, I, 21. PITTAGORICI: loro opinione sulla Via lattea, 11, 15.

5.

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PLATONE: sua opinione circa le Intelligenze, 11, 5. Citato,

II, 14.

Ammette il moto della Terra intorno al suo centro, III, 5. Citato, III, Suo' disinteresse, III,

9.

14.

Pone il sommo Bene

nell' operare con Virtù, iv, 6. Citato, iv, 45, 21. Età in cui è morto, IV, 24. POLINICE, ricordato, iv, 25, più

volte. POмo che si stacca maturo dall'albero: similitudine, iv, 28. POPOLO la sua opinione è più fallace nelle cose che colpiscono i sensi, che nelle razionali, IV, 8.

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no caro, I, PRESENZA: perchè non di rado diminuisca la fama, 1, 3. PRESUNTUOSI. Vedi Presunzione. PRESUNZIONE: gravità di questo male dell' Intelletto, Iv, 15. Misero stato de' presuntuosi, ivi.

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PREVIDENZA. Vedi Prudenza. PRINCIPI: per ben reggere i popoli devono amare Sapienza, e seguire Filosofia, iv, 7. Miseria alla quale conducono i popoli nel caso opposto, ivi. -Si guardino dai cattivi consigli, ivi. In che sia loro dovuta la soggezione, IV, 9. PROSAPIE: s'agguagliano alla condizione di una massa di grano bianco: se in essa entrano grani di altro colore, a poco a poco si cambia di bianca in vario colore; così delli Maggiori virtuosi rispetto alli malvagi, IV, 29.

PROSOPOPEA, figura rettorica, in che consista, III, 9. PROSPETTIVA: è Scienza che seguita la Geometria, 11, 14. PROVERBJ (LIBRO SACRO DE'), citato, 1, 44, 45; Iv, 5, 7, 24, 25, 27.

PROVENZALE (SENTENZA DI UN), IV, 41. (Vedi Eredità.) PROVVIDENZA: a che necessaria, III, 4.

PROVVIDENZA DIVINA: Opera occultamente in modi superiori all' Intelligenza umana ed angelica, Iv, 5.-Talvolta si manifesta, ivi. PRUDENZA: in che consista, IV, 27. Da lei vengono i buoni consigli, ivi e n'è liberale

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RAGGIO, che sia, III, 44. RAGIONE UMANA: di che più si diletti, II, 3. - L'uso di essa è prima nobiltà e vita dell' Uomo, 11, 8. È il dono più perfetto che ha l'Uomo, 11, 9.

--

Proprietà ed eccellenza di questo attributo, 111, 2. Se non opera in libera sua potestà, non è donna, ma ancella, III, 14. Ha bisogno di Filosofia che la guidi, ivi. - Perfetta che sia, fa l'Uomo beato, III, 45. La ragione umana talvolta arriva a conoscere l'eterno Consiglio, iv, 5. nell'uso della Ragione che sta la vita dell' Uomo, iv, 7. Ragione, voce usata per Diritto civile, IV, 24. - Essa dee governare gli appetti dell' Uomo, iv, 25. (Vedi Operazioni.) RE: pel buon governo de' popoli amino la Verità e la Sapienza, IV, 16 allora faranno beati

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i sudditi loro, ivi. RE DI ROMA: tutelarono la puerizia di Roma, iv, 5. Ebbero diversa indole, secondo le opportunità e i bisogni di essa, ivi.

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IV, 16. RESURREZIONE: circostanze che vi si possono riferire, ricordate, IV, 22.- Offre argomento di paragone riguardo alle tre Marie, ivi. (Vedi Marie.) RETTORICA: intende propriamente a piacere, II, 14. RETTORICO: sia circospetto parlando dinanzi all' avversario, IV, 8. RICCHEZZE: infermità pessima, se male usate, 11, 44. Nè per tempo, nè per copia formano Nobiltà, iv, 10.- Sono affatto disgiunte da essa e vili, ivi. (Vedi Saggio.) Non valgono a lor Nobiltà, ivi. Sono vili, perchè imperfette, iv, 11. Tali si sperimentano nell' acquistarle, nell'accrescerle e nel possederle, ivi. Ai malvagi è più facile aver ricchezze, e perchè, ivi. Ai buoni l' opposto, ivi. Quanto se ne usi bene a guadagnarsi il cuore dei valenti uomini, ivi. - Sono esse tanto più pericolose, quanto più celano il danno, di cui possono esser cagione, IV 12 e prima conducono ad generano sa

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avarizia, ivi

zietà, e poi sete maggiore, ivi - quindi apportano paura e sollecitudine per custodirle, ivi e quindi pensieri che non s' avevano prima, ivi. - Sono abbominate dai più gravi Scrittori sacri e profani, ivi. - Il radunarle che si fa da alcuni è danno degli altri, ivi - perciò vi si oppongono le Leggi civili e canoniche, ivi.-Il desiderio delle ricchezze s'aggira su d'un oggetto senza fine, ivi - perciò non conducono a perfezione, iv, 13. -Sono poi dannose a possedere, per essere cagione di male, e privazione di bene, ivi. Rendono l' Uomo timido per sè e per la roba, e lo fanno odioso, ivi.Ne pervertono i sentimenti e gli affetti, ivi. — Lo tolgono ai beni della liberalità, ivi. L' Uomo savio non le ama mai, ivi — nè si conturba per la loro perdita, ivi. (Vedi Eredità.)

RICCHI: quanto piena di cure la vita loro, IV, 12. Il radunare che fanno delle ricchezze è la rovina altrui, ivi. RIMA in che consista, IV,

2.

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Si può intendere largamente e strettamente, e come, ivi. RIPUTAZIONE: studio de'falsi dotti per mantenerla oltre il merito, I, 11.

RISO: cosa sia in sè medesimo, III, 8. Quale convenga a Donna moderata e modesta, ivi. RISPOSTE se precipitose, dinotano stoltezza, iv, 15. RIVERENZA: che sia, IV, 8. Quando sia da biasimare chi la presta, ivi. RODOLFO D' AUSBURGO, Imperadore nel 1273, citato, iv, 3. ROMA: Sue distanze dall'Equatore, 111,5 quando fabbricata, III, 44. Città imperadrice, ebbe da Dio spezial nascimento e processo, iv, 2. - Fondata al

tempo in cui nacque David, ivi. Mirabili disposizioni di Dio per il suo nascimento, ivi.

-

Maravigliosi fatti del suo processo, ivi.- Ebbe sette Re quasi tutori di sua puerizia, ivi. Sua adolescenza da Bruto Consolo sino a Cesare primo Principe, ivi. - Ebbe allora cittadini non umani, ma divini, ivi che furono stromento del volere di Dio, ivi. Le sue mura e il suolo dove ella siede, son degni di riverenza, oltre ogni credere, ivi. ROMANI: vincono prodigiosamente gli Albani, iv, 5-e i Galli o Franceschi, e Annibale, ivi. ROMANO IMPERO: preparato da Dio colla venuta d' Enea in Italia al tempo stesso, in cui nella progenie di Maria Vergine era preparata l'opera della Redenzione, IV, 5. Da Dio distintamente protetto, ivi. ROMANO POPOLO: eletto da Dio alla dignità dell'Impero, iv, 4 4. Erede del sangue Trojano, ivi. Per naturale benignità e valore più disposto all'Impero del mondo, ivi.

ROMOLO, ricordato, iv, 5. ROSA: dà soggetto ad una similitudine, iv, 27. Rosa d'oro donata dal Pontefice alla famiglia nobile Da Vico, iv, 29. ROSSORE. Vedi Vergogna.

SAGGIO: non si muta per mutar di ricchezza, iv, 10. SALADINO, lodato per liberalità, IV, 10. SALMO CXIII: significato anagogico del suo principio, 11, 4. Salmo vi, citato, II, 4. Salmo XVIII, citato, II, 6. Salmo LXXII, v. 12, citato, IV 16.- Salmo VIII, v. 1, 5, 7, comentati, IV, 19. · Salmo CIII, citato, IV, 23. SALOMONE (LA CANTICA DI), citata,

11, 6.. Una sentenza di lui, 11, 11. Citato, IV, 12, 24, 25, 27. (Vedi Ecclesiastico.) SALTERIO: è scemato in bellezza

nell'esser tradotto dall' Ebreo

in Greco, e dal Greco in Latino, 1, 7. SALUTE: è necessaria alla bellezza del corpo, iv, 25.

SAN NAZZARO, famiglia nobile Pavese, ricordata, iv, 29. SANTELENE: sorta di moneta, e quale, iv, 41.

SANTI: non hanno invidia fra loro, e perchè, 1, 45. SAPERE: è buono, ma con misura, iv, 13.

SAPIENTI VERI, sieno liberali di lor dottrina, 1, 1. — I Sette della Grecia chi fossero, III, 11. (Vedi Filosofi.) SAPIENZA: l'amore di lei ama cose eterne, ш, 14. - Dov'è questo amore, ogni altro cede, e perchè, ivi. -Quali ne sieno gli Occhi, quale il Riso di lei, II, 15. Fa l' Uomo beato, e perchè, ivi. - Come possa far I' Uomo beato senza arrivare alla cognizione delle cose suHa comuni le perne, ivi. lodi con la Filosofia, ivi. (Vedi Filosofia.) È dono dello Spirito Santo, iv, 21. SAPIENZA (LIBRO SACRO DELLA), citato, I, 15; iv, 6, 16. SATURNO: Sue proprietà, II, 14. SAVIO: non è chi non è buono, IV, 27. SCIENZA: naturalmente è desiderata, I, 1. — Da che impedita dentro e fuori dell'Uomo, ivi. – Qual, sia la più nobile, II, 14. E perfetta ragione delle cose, iv, 12. - Il desiderio di essa porta da un oggetto all'altro, iv, 13 (Vedi Ricchezze) e perciò conduce ad un termine, e sempre a maggior perfezione, ivi. -E dono dello Spirito Santo, iv, 21. SCIENZE: in che convengano colle proprietà e numero de' Cieli,

e come ripartite al tempo di Dante, 11, 44. · Sono tutte membra di Sapienza, 1, 44.Quali più intimamente sieno proprie della Filosofia, ivi. SCIPIONE: vincitore d' Annibale, IV, 5.

SCRITTURA DIVINA, citata, IV, 20.
SCRITTURE: loro sensi, quanti e
quali, II, 1. (Vedi Sensi.)
Principj di Critica per ben in-
tenderle ed esporle, ivi.
SCRITTURE SANTE, citale, IV, 23.
SELVA. Vedi Vita umana.
SENATO: ragione di questo nome,
IV, 27.

SENECA: sua sentenza, I, 8. Citato, 11, 44; III, 14; IV, 12. SENETTUTE: è decrescimento di vita, iv, 24. Ragione di sua durata, ivi. Seguono ad essa dieci anni di Senio, ivi.- Perchè in questa età non possa compitamente trovarsi Cortesia di costumi, iv, 26-e così nel Senio, ivi. (Vedi Età della vila.) Senettute è l'età della Prudenza, iv, 27 (Vedi Prudenza)- della Giustizia, ivi (Vedi Vecchi) della Liberalità, ivi. dell' Affabilità, ivi.

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SENIO (Vedi Età della vita e Senetlute): è l'età della decrepitezza, iv, 24. Ultimo termine della vita, ivi.- In essa l'Uomo deve tornare maggiormente a Dio, come a suo Porto, IV, 28. (Vedi Morte.) SENOCRATE CALCIDONIO, compagno di Aristotele, iv, 6. SENSI DELLE SCRITTURE: possono esser di quattro specie: Litterale, Allegorico, Morale, Anagogico, 11, 4.- Quale sia da notare principalmente, ivi. SERVI: cure che debbono avere per ben servire, 1, 6. SERVIGIO. Al buon servigio si ricercano Conoscenza, Soggezione e Obbedienza, 1, 5. SERVO: in qual modo possa ammonire il padrone, II, 10.

П Convito.

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