Sayfadaki görseller
PDF
ePub

G.E.

Dicembre del 1572. Il Card. Nipote G.
lasciò di vivere nel suo palazzo sul
Quirinale li 30. Dicembre del 1586.
di soli 48. anni, e così non toccogli,
come altrimenti pareva, che il voles-
se la sua fresca età, di vedere priva-
ta la sua famiglia del Ducato Ferra-
rese. Le sue copiose limosine e le
sue liberalità lo fecero mancare con
dugento e più mille scudi di debiti,
quantunque fosse bene approvvigiona-
to di Benefizj, e si fosse riservata la
pingue entrata della nostra Chiesa
col peso però di passare annualmente
a Monsig. Rossetti mille ducati d'oro
di Camera (a). Fu sepolto il suo cor-
po a Tivoli appresso a quello di suo
zio Ippolito in quella Chiesa di S.
Francesco con iscrizione, che riguarda
ambidue, fattavi apporre dal Marchese
Cesare suo erede ne'seguenti termini:
D. O. M.

Hippolito et Aloysio Principibus
Atestinis

S. R. E. Cardinalibus
Caesar Atestinus Marchio

Patruo et Patrueli

Bene de se meritis

[blocks in formation]

(a) Barotti Serie de' Vescovi ec. pag. 109.

(b) Muratori ibid. pag. 401.

Tomo IV.

6

G.E.

Al primo furon fatti gli Elogj fu- G.P. nebri da Ercole Cato, e poscia ancora dal celebre M. Antonio Mureto suo famigliare, i quali sono già pubblicati colle stampe; ed al nipote Card. Luigi dal Cavalier Batista Guarini, dal Cav. Leonardo Salviati, e Giangiacopo Orgeat Giurisconsulto Francei quali sono anch'essi stampa

se,

ti (a).

CAPO III.

Alfonso Vescovo LXV.

Alfonso II. Estense Duca V,

1. Erano

rano già dieci anni, che Mons. Alfonso Rossetti nobile Ferrarese, Vescovo di Comacchio, e Consigliero segreto del Duca amministrava la nostra Chiesa per il Vescovo Card. Lui1563 gi d'Este, quando nel 1563. passò ad essere suo proprio Vescovo per rinunzia fattagli dal predetto Cardinale . Ignorasi il giorno preciso di tale rinunzia, poichè nell' Archivio Arcivescovile si conserva una scrittura di contratto sotto li 25. Agosto di detto anno, nella quale non è nominato il

(a) Barotti ibid. pag. 112.

G.E. Vescovo Rossetti (a), ma certamente G.P. dev'essere seguita innanzi li 4. Dicembre dell'anno medesimo, imperciocchè in tal giorno, nel quale fu chiuso il sacrosanto Concilio di Trento vi è sottoscritto Alphonsus Rossettus Ferrarien. Epis. Comacl., nunc Ferrariensis, dalla quale sottoscrizione sembra doversi anche dedurre ch'egli ritenesse il Vescovado di Comacchio.

Al suo ritorno da Trento fece egli
pubblicare nella nostra Cattedrale li
5. Settembre dell' anno seguente le
dell'anno
Costituzioni di detto Concilio ordinan-
done l'osservanza a tutto il suo greg-
1564 ge (b). Nel 1566. fece eseguire la

(a) Catastro CC. pag. 318. presso il Barotti ib.
pag. 112.
(b) Durò diciotto anni questo sacrosanto Conci.
lio, poichè varie volte venne interrotto per
le discordie, e le guerre de' Principi ed
ebbe il suo fine sotto il Pontefice Pio IV.
per opera singolarmente del suo nipote S.
Carlo Cardinal Borromeo. Questo Papa lo
confermò con sua Bolla delli 26. Gen-
najo del 1564. Fra Paolo Sarpi ne pubblico
una Storia in più e più luoghi infedele, ma
il Padre Pallavicini Ġesuita, e poi Cardinale
gliene oppose uu' altra così veridica ed esatta,
che meritò gli applausi comuni. Cinque no-
stri Ferraresi intervennero al detto Concilio
e furono il Card. Ippolito II. d' Este Arcive-
scovo di Milano, Alfonso Rossetti Vescovo di
Comacchio e di Ferrara, Scipione Estense Ve-

[ocr errors]

G.E. Constituzione di S. Pio V. succeduto G.P. a Pio IV. per la demolizione de' Mausolei, che l'ambizione avea fatto sovente erigere nelle Chiese senza alcun merito de' defunti, e conseguentemente ne furon distrutti molti, che eran di legno, o di mattoni, coperti di panni neri, con disegno forse di fare un più superbo deposito (a).

[ocr errors]

scovo di Casale, Lattanzio Roverella Vescovo
d'Ascoli, e Giulio Cauani Vescovo d' Adria.
Furono 25. le sessioni del detto Concilio, e
quanto era controverso tra i Cattolici ed i No-
vatori, venne in esse dichiarato e definito.
Rimase quindi fissato il canone de'Libri divi-
ni dell' uno e dell' altro Testamento il dog-
ma delle Tradizioni apostoliche, l'autorità
della Chiesa, la dottrina della colpa origina-
le, della grazia, della giustificazione, e del libe-
ro arbitrio, il numero e gli effetti de' Sacramen-
ti, le parti della Penitenza, la Transustanzia-
zione Eucaristica, il Sacrifizio della Messa, la
santità e il rito sacro del Matrimonio, l'uso delle
sacre Immagini e delle Reliquie de'Santi col lo-
ro culto, e le Indulgenze, e vi fu con sante
leggi stabilita la riforma de' Vescovi, de' Ca-
pitoli, de' Preti, de' Monaci, de' Regolari,
delle Monache, e di tutti i Fedeli.
(a) Frizzi T. IV. pag. 369.

conse

Senza dubbio questo nostro Vescovo avrà pubblicata un' altra Bolla dello stesso Santo Pontefice, perchè Bolla dogmatica, e guentemente instruttiva di tutte le Chiese. Michele Bajo, Dottore in Teologia, Decano dell' Università di Lovanío, che era intervenuto come Teologo al Concilio di Trento, insegnò a suoi Scolari molte dottrine erronee su

G. E. Si trovò presente in S. Domenico al-G.P.
la pubblicazione d' una sentenza con-
tro di sedici Settarj, che furono qui
arrestati per ordine dell' Inquisizione,
e condannati altri al remo, altri alla
carcere, ed altri al taglio della te-

la libertà dell' uomo, il peccato, la grazia, e
il merito. Quel santo Pontefice le fece esami-
nare; le esaminò egli stesso; indi con sua Bol-
la del 1567. vi estrasse 79. proposizioni, e le
condannò senza però nominarvi l'Autore
soggiunse ancora, che sebbene alcune di esse
possono essere sostenute in qualche modo
nondimeno nel rigore e nel senso proprio de
termini, che ebbero in vista quei, che le a-
vanzarono, Noi le condanniamo, disse, co-
me eretiche, erronee sospette, temerarie 9
scandalose ecc. perchè appunto altre di esse
erano tali nel senso proposto da quegli Auto-
ri, e altre scandalose ed ingiuriose per il mo-
do ardito e ingiurioso in cui erano avanzate.
Bajo si sottomise al giudizio della Santa Sede
confessando i suoi errori al Padre Toleto della

[ocr errors]
[ocr errors]

Compagnia, poi Cardinale (Veggasi il
Padre Natale Alessandro nella sua Istoria
Eccl. al secolo XV., e XVI., o il Padre Fi-
lippo di Carbognano nel Capo XV. della sua
Appendice su le proposizioni condannate, che
leggesi nell' ultimo Tomo della Teologia Mo-
rale del Padre Antoine )

Quando furono poi condannate, un secolo
e più dopo, dal Pontefice Clemente XI. le
101. proposizioni del Padre Quesnello su le
stesse materie ed altre ancora si mend da
alcuni molto strepito, perchè erano state con-
dannate in unum o sia in globo calle stesse
generali censure date a quelle di Bajo e

[ocr errors]
[ocr errors]

+

« ÖncekiDevam »