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secoli; vegliato dall'immagine di Maria, che egli stesso avea collocata sull'altare in una tavola di Cimabue, alla quale successero, ne'tempi, prima una Nunziata di Andrea del Castagno, poi di Alessandro Allori una Vergine madre circondata da Sante. Oggi nè la cappella nè il primitivo spedale, che finì col nome di Spedale di San Matteo, più non esistono; e sull'uno e sull'altra, e sulle ossa di Folco e della moglie e de' figliuoli di lui, si è adagiato co'suoi innumeri e farraginosi protocolli l'Archivio notarile de' Contratti. Ma delle tombe di essi Portinari, quella di Folco è, non senza giusto destino, sopravvissuta; e fu modernamente trasportata e ricomposta, con pietosa industria, nella chiesa di Sant'Egidio, cioè nell'attual chiesa dell'Arcispedale di Santa Maria Nuova. Così al pio luogo non è venuta meno la presenza del genio suo tutelare. Tuttavia pochi sanno di quel monumento o, come può

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dirsi ormai, cenotafio, sul quale si seguita a leggere: «Hic iacet Fulchus de Portina« riis qui fuit fundator et edificator [h]uius << ecclesie et ospitalis S. Marie Nove et << decessit anno MCCLXXXIX die XXXI << decembris. Cuius anima pro Dei miseri<< cordia requiescat in pace ». Non sono pervenute fino a noi, ma durarono qualche secolo, le sepolture, che erano pure in San Matteo, del figliuol suo Manetto, morto il 28 agosto del 1334, e di Accirito figliuol di Manetto, morto il 17 giugno 1358.2)

Alla vita di Folco, che dalle cose accennate può indursi non lunga, darebbero già altissima lode la carità e la bontà, che informano i suoi estremi voleri: ma altri atti ci attestano altre sue civili benemerenze. Il suo nome è nei ruoli d'ambedue i magistrati, coi quali, fra il 1 280 e l'82, si fondò saldamente la democrazia fiorentina: prima i Quattordici buoni uomini, insediati dal cardinale Latino a suggello della pace fra

Ghibellini e Guelfi; e poi i Priori delle Arti, coi quali il popolo artigiano incominciò il suo sormontare nello Stato. In ambedue i magistrati è Folco: *) de' Quattordici, nel marzo dell'82; de' Priori, nell'agosto con la prima normale elezione che ne fu fatta in numero di sei, uno per Sesto e per una delle Arti maggiori. Falco vi era pel Sesto di Porta San Piero, e per l'Arte de' Mercatanti. Il nome di Folco in coteste liste, e così in altri due priorati de' quali egli fece parte, del 1285 e dell' 87, è uno di quei nomi che rappresentano sì l'elemento magnatizio, il quale si acconciava come alla mercatura così ai magistrati della città, e sì l'elemento ghibellino, che modificatosi progressivamente nella seconda metà del secolo, anche innanzi allo stabile trionfo guelfo del 1 267, venne in quell'ultimo trentennio sceverandosi fra Ghibellini puri e

*) Vedi Documenti, III.

avversi al reggimento popolare, e Ghibellini moderati che accettavano del reggimento e della mercatura la utile comunanza col popolo e coi Guelfi. Su tale terreno si disegnava la nuova divisione della cittadinanza. Popolani e Grandi « purchè fossero mercatanti », 3) dall'una parte; e Grandi inflessibili e intransigenti, dall'altra: e questa partizione gli Ordinamenti della Giustizia nel 1 293 statuirono, consacrarono. E parimente ed insieme: dall' una parte, Ghibellini condiscendenti ai Guelfi, Guelfi benevoli ai Ghibellini, perchè concordi Guelfi e Ghibellini nell'amare o nell'accettare reggimento di popolo: e dall'altra, Ghibellini immutati, e questi ebbe dispersi l'esilio; o Guelfi radicali, e questi, l'anno 1300, furono i Guelfi Neri, nel nome di Guelfi Bianchi confondendosi quei Guelfi e Ghibellini sotto l'auspicio popolare amicatisi. Dei Guelfi Bianchi non fu a tempo, morendo nell'89, ad essere Folco: ma tra i Guelfi

Bianchi rimase, co' suoi figliuoli e consorti, il suo nome; vi rimase, anche tra le vittime della violenza e del trionfo dei Neri. Il giovinetto Pigello morì avvelenato dai Neri, da un prete;) e nella Riforma di messer Baldo d'Aguglione, del 1311,5) fra i reietti dalla cittadinanza, ristrettasi a Guelfa Nera, sono i Portinari: vi sono con Dante.

Basta, del resto, quanto siam venuti dicendo (se pur non fosse stato altrove dimostrato ampiamente),) per comprendere che Parte Bianca preesistè, in fatto, di alquanti anni al proprio battesimo: e il testamento stesso di Folco non è senza importanza per cotesta, direi quasi, preistoria delle due fazioni. La tutela de' figliuoli egli commette con pari fiducia a' consorti suoi Portinari e ai Cerchi, i futuri capi di Parte Bianca; e fra i designati tutori è messer Vieri di Torrigiano, quello stesso che nelle gare tra Cerchi e Donati bilancerà, con la potenza mercantile e l'autorità di gran cit

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