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V

(Pag. 58-62, e 51-52)

Dai Libri mercantili dei Bardi

Di questi libri della grande casa di commercio, il cui denaro e il credito circolavano per tutto il mondo, massicci volumi, scritti in pergamena, muniti di assi, legati in pelle e bene chiovati, che si conservano nell'Archivio Ginori in Firenze, due, segnati anticamente 183 e 184 1), hanno offerto alle mie ricerche quanto ho esposto a'luoghi qui sopra richiamati. Produco integralmente e nel

1) Il vol. 183 contiene partite dal 1310 sin oltre al 40, ed ha carte numerate 158; e dal 1337 al 46, salvo errore, vanno le partite del vol. 184, mutilato in fine e che ha carte numerate 64.

Nella prima carta del vol. 183 si legge:

MCCCX. Al nome di Dio Padre e del suo santissimo Figliuolo Gieso Cristo e de lo Spirito Santo Amen, e di guadagnio e di buona ventura e d'acrescimento d'ogni bene che Dio dea a noi e a tutti coloro a chui s'aparterrà questo libretto, il quale si

proprio testo i passi respettivi, novamente esprimendo il desiderio e l'augurio che questi singolari e preziosi documenti siano fatti oggetto d'uno speciale studio, meglio ancora se coordinatamente ai molti altri, che negli archivi e biblioteche nostre si conservano, illustranti la storia mercantile dell'antica Firenze.

I

(Vedi qui a pag. 58-62)

Testimonianze concernenti Simone di messer Iacopo de' Bardı e la sua figliolanza, e messer Simone di Geri de' Bardi.

Vol. 183, c. XXVIIJt:

MCCCX. Madonna Nente, figliuola cheffue di messer Nepo de Bardi, e moglie di Lapo di Spinello Girolami, dee avere lb. cccxxv a fiorini, dì venticinque di gie

chiamerà Libretto segreto nuovo, ed è de la Compangnia di messer Lapo e di Doffo de' Bardi e de'compangni.

Lo stesso, a parola, nella prima carta del vol. 184, salvo in fine:

.....

il quale si chiama Libretto segreto nuovo sengnato A, ed è de la Compangnia di messer Ridolfo de' Bardi e di compangni.

I due libretti misurano l'uno 45 X 25, l'altro 45 X 27; a edificazione nostra, che consumiamo tanti nomi grossi per tante cose piccine.

naio trecientocinque, levammoli di R, ove li dovea avere al libretto segreto del C, nel sei undici quaderno, che fuoro denari che si ricievettero per lei il detto dì da messer Nestagio di Bardo e da messer Simone di Gieri e da Simone di messer Iacopo e da Ricco Salvaterra, manovaldi de' figliuoli di messer Nepo, che le le vollero dare a le 'nfrascritte condizioni, per compimento di seciento fiorini d'oro, per sua parte de la eredità del detto messer Nepo suo padre, rabattutone lb. cinqueciento quarantacinque a fiorini, che ne diedero per lei al detto Lapo suo marito per sua dote e donagione, sicome appare per carta fatta per mano di ser Giunta Ispigliati il detto dì: e questi seciento fiorini d'oro confessò da loro la detta madonna Nente questo dì, per carta fatta per mano del detto ser Giunta, e fecie loro gienerale fine. E questi denari non dee avere la detta madonna Nente, nè tutti nè parte, vivendo il detto Lapo suo marito, se non in caso di neciessità, il quale debbia diciernere Cino 1), Bartolo, Gualtieri e messer Lapo fratelli, figliuoli che fuoro di messer lacopo, messer Nestagio di Bardo, messer Simone di Gieri, e Puccino di Simone, o la magiore parte di loro che allora fossoro vivio che allora fossoro in Firenze. E se caso intervenisse che la detta madonna Nente sopravivesse al detto Lapo suo marito, in questo caso deon essere liberi e ispediti de

1) Questo Cino nello stesso anno 1310 era già morto, e in un suo figliuolo avea rinnovato il nome di Simone : « MCCCX. << Simone figliuolo che fue di Cino di messer Iacopo dee << avere ec. », con continuazione di partite sino a luglio 1320. (vol. 183, c. 12).

la detta madonna Nente, sanza null'altra condizione. E se intervenisse che 'l detto Lapo sopravivesse a lei, e di lei non rimanesse figliuoli, uno o più, maschi o femmine, o se ne rimanessero morissoro tutti in pupillare età, in questo caso deon essere i detti denari, o i' rimanente di questi denari se niuno n'avesse avuto la detta madonna Nente per caso di neciessità come dicie di sopra, l'una metà di Tommaso e di Riccardo e di Ciampi e di Nepo suoi fratelli, e figliuoli che fuoro del detto messer Nepo, per igual parte, o di loro rede, e l'altra metà si dee dare per Dio ad arbitrio e volontà del Guardiano de' Frati Minori che in quello tempo fosse, e di Cino e di Bartolo di messer Iacopo e di Ricco Salvaterra. E se caso intervenisse che ne rimanessero figliuoli, o maschi o femmine, uno o più, e non morissero tutti in pupillare età, deon essere la terza parte de' detti suoi figliuoli, maschi o femmine uno o più che fossoro, per igual parte; e l'altra terza parte, del detto Tommaso, Riccardo, Ciampi e Nepo, per igual parte, e di loro rede; e l'altra terza parte si dee dare per Dio ad arbitrio e volontà de' sopradetti, cioè del Guardiano de' Frati Minori che in quello tempo fosse e di Cino e di Bartolo di messer Iacopo e di Ricco Salvaterra.

Seguono partite di pagamenti fatti a tenore di quanto sopra. Poi:

Ricordanza che il sopradetto Lapo di Spinello Girolami marito de la sopradetta madonna Nente passò

di questa vita di

1) di diciembre trecientoven

tiquattro; sì che i sopradetti denari rimagnono liberi e ispediti, sanza niuna condizione, de la detta madonna Nente, come si può vedere di sopra.

E in un foglietto volante:

Dicie monna Nente che Lapaccio de' Girolami, il qual era suo marito, passò di questa vita, secondo che a lei vuole ricordare, a dì xx overo a xxл di diciembre 324.

Seguono altre partite di pagamenti, per tutta la c. xviij del vol. 183; ed altre a c. xj del volume 184 (che arrivano sino al febbraio del 1341), dove poi è segnato il seguente

Ricordo, che la detta madonna Nente è passata di questa vita e fecie suo testamento inbreviato dì 2) per mano di ser Caciotto di ser Giovanni, e lasciò c'ongni danaio ch'ella dovesse avere dalla nostra Conpangnia s'apartenessono e avere gli dovessono, sicome avere doveva ella, messer Nepo e Cianpi frategli e figliuoli che furono del detto messer Nepo di Cione, catuno per metà. Onde, dì primo di settembre ccCXLV, il detto Cianpi confessò d'avere ricivuto da noi, in presenza di Giovanni di Lapaccio Girolami reda di mona Nente moglie che fu del detto Lapaccio, la sua parte per metà del lascio che

1) Lasciato in bianco. 2) Lasciato in bianco.

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