Sayfadaki görseller
PDF
ePub

freddo disanimante pensiero d'una vicenda alterna e fatale di vita e di morte, di trionfo e rovina: corruppe il santo concetto Dantesco dell'amore in basso appetito, e il severo costume degli avi in un libertinaggio sfrontato che contamina pur troppo anch'oggi moltissimi fra i nostri giovani e cancella dal mondo sociale la donna per sostituirle la femmina. Or dove non è culto della donna, nè speranza d'avvenire, nè coscienza di dovere verso tutto un popolo, non può esistere Letteratura.

E sotto l'azione dissolvitrice del Materialismo e dell'altre cagioni indicate, la Letteratura sparì, la Poesia Italiana si spense. Ben rimasero letterati e poeti, ma isolati dalla nazione, senza concetto generale predominante, ascoltati unicamente da un ristretto pubblico d'altri letterati, dei loro mecenati e delle loro accademie. L'Italia vide scrittori di pedanterie erudite su reliquie d'antichità o su varianti di versi classici senza una parola che connettesse quei lavori alla vita italiana nel passato, e commenti senza fine intorno all'Allighieri o ad altri dei nostri Grandi, senza una sola allusione alle loro profezie della nostra vita avvenire: vide scrittori di novelle poetiche oscene, genere ignoto all'Inghilterra e alla Germania, Casti, Baffo, Batacchi e altri:

vide rimatori d'amore a diluvio senza scintilla di genio o indizio d'affetti sentiti, e panegiristi di chiome, d'occhi o di mani, e ritrattisti di donne ridotte a forme senz'anima; e vide i più potenti fra' suoi ingegni guardare, come Leopardi, alla terra quasi a soggiorno di dolore senza scopo, al popolo quasi a volgo profano, al cielo come a deserto senz'oasi o rifugio all'anime stanche, senza ispirazione ai viventi, senza provvidenza educatrice, senza vincolo coi fati dell'Umanità - o prostituire, come Monti, alternativamente la poesia alla persecuzione cattolica e al terrorismo repubblicano

[ocr errors]

maledire, come Alfieri, a popoli e governi, a schiavi e oppressori. Smarrita la tradizione e rinegato l'Ideale, la Letteratura non ebbe più guida o fine o norma morale.

Ricongiungere gli intelletti alla Tradizione Nazionale e avviarli, attraverso la Nazione, all'ideale Europeo: è questa in oggi la missione della Letteratura in Italia. Dal grado di compimento dato o tentato a quella missione, l'avvenire giudicherà il Letterato e il Poeta.

Dissotterrare, dai ricordi storici, dagli scritti dimenticati o fraintesi dei nostri Sommi, dalle manifestazioni degli istinti popolari nel passato, il Pensiero Italiano insegnarlo a tutti e infervorarli a tradurlo in

[ocr errors]

pro

azione narrare ai nostri giovani come i loro padri furono grandi e perchè, come caddero e quali ne furono le cagioni - richiamarli dalla smembrativa analisi alla sintesi creatrice, dall'abitudine di guardare l'universo a frammenti al concetto e al sentimento dell'unità di vita che lo anima, dal materialismo che non vede oltre i fatti allo studio delle idee che li generano porre alla loro venerazione gli uomini che pugnarono e patirono per la bandiera del Dovere, e al loro biasimo quei che abusarono dei doni di Dio per negarla o tradirla e servire all'egoismo e al piacere istillar nell'anime loro il principio che solo le grandi virtù fanno i grandi popoli educarli alla costanza negli ostacoli, alla speranza nel dolore, alla fede in mezzo ai trionfi del Male, all'affetto e alla benevolenza nelle delusioni

innalzare un altare all'Amore e unire su quell'altare in accordo d'eguaglianza le destre della Donna e dell'Uomo- levare in alto la bandiera dell'emancipazione e della fratellanza dei popoli e infondere nell'Italia il desiderio di farsene iniziatrice è questo oggi debito sacro per ogni Scrittore. Noi vegliamo un segreto di vita nascente, la culla d'un Popolo; e chi può essere scettico o im

morale dinanzi a una culla?

[ocr errors]

questa la tendenza di tutti i miei scritti:

fiacchi e inferiori nessuno può dirlo più ch'io nol dico a me stesso all'intento. Pur

[ocr errors]

la tendenza è buona e l'unica dalla quale possa venir salute alla Patria. Però lascio che si ristampino. Altri possa far sì che siano rapidamente dimenticati.

GIUSEPPE MAZZINI.

Mazz. Up. Vol. IV.

2

« ÖncekiDevam »