Sayfadaki görseller
PDF
ePub

vecchio, terra o castello, ch' era un tempo la sede dei conti, da cui prese il nome, sono i cappuccini ; in Monterubbio è un convento di osservanti; in santa Vittoria un ospizio di conventuali, non lungi dakła terra di Fratte. Nè finalmente devo tacere i due conservatorii delle orfane e delle esposte, e il conservatorio degli orfani piantato nel 1845 per beneficenza e merito dell'attuale vescovo, il quale anche a miglior forma e disciplina ridusse il, civico ospitale.

Da queste brevi e compendiose notizie passerò ora ad enumerare i sacri pastori, che ne governarono il gregge.

[blocks in formation]

XXV.

XXVI.

XXVII.

XXVIII.

XXIV. Nell' anno 1572. Odone.

1408. Roello Roelli.

1420. Giovanni II da Verruculo.
1455. Dolfino Gozzadini.
1454. Andrea da Monticolo.

[blocks in formation]

MONTEFELTRO

Col ol semplice nome di castello conoscevasi un tempo MONTEFELTRO, ma in progresso sali al grado di città, e di città vescovile. Tra gli scrittori antichi, il primo che ne abbia parlato è Procopio, il quale nominando alcuni luoghi da Vitige fortificati con militari guarnigioni, dice che uno di essi fu Monsferetrus, siccome di quelli, in cui pose a custodia non meno di cinquecento soldati: nel sesto secolo adunque Montefeltro era un castello. Nè di esso trovasi memoria, che ce lo mostri città prima del secolo ottavo, nel qual tempo soltanto ci fa sapere Anastasio Bibliotecario, essersi il re Desiderio, tra le altre città di questi dintorni, impadronito anche della città di Montefeltro. Ciò è quanto posso dire sull' antichità o sull'origine di essa: chi ne desiderasse di più consulti gli scrittori, che vi si occuparono di proposito, ma che per altro si diffusero in conghietture, e in dispute accanite, senza conchiuder nulla di certo (1). V'ha chi volle derivarne l'etimologia dal culto, che dicono qui prestato anticamente a Giove Feretrio ; ma se ciò fosse, vi si troverebbero memorie ben più antiche del sesto secolo cristiano. Certo è per altro, che Montefeltro è veramente il nome della provincia, da cui lo prese in seguito anche la città. Pare anzi, che il suo primo nome fosse SAN LEO; e quelli del luogo ne derivano l'origine da esso santo, il quale era un dalmata scalpellino di

(1) Scrissero del Montefeltro il domenicano Giambattista Contarini, De episcopatu feretrano dissertatio, stampata in Venezia nel 1753; Giambattista Marini, Saggio delle ragioni della città di Sanleo, detta già Monteferetro, Pesaro 1758;

e questo medesimo scrittore aveva pubblicato ventisei anni avanti il suo 'Apologeticum Feretranum, contro cui Pier-Antonio Calvi stampò alcune risposte in Venezia nel 1739.

professione, venuto a questi paesi insieme con Marino, che diede il nome al monte, ove ha sede presentemente la repubblica, che da lui prese il nome e che forma parte della stessa diocesi del Montefeltro. San Leo fu consecrato sacerdote dal vescovo di Rimini s. Gaudenzo; Marino fu consecrato diacono. Si sforzano a dimostrare i monteferetrani, che questo Leone sia stato il loro primo vescovo, ed hanno scritto su ciò lunghe dissertazioni. Io non vo' entrare in questa controversia; dirò soltanto, che gli argomenti addotti dai favorevoli a siffatta opinione non mi convincono punto; benchè si voglia sostenere, che l' avere avuto seco il diacono Marino debba persuaderci a dirlo vescovo; benchè si voglia dimostrare, che la parola PRESBYTER, scolpita sul coperchio dell' urna, ove se ne conservava il corpo, s' abbia ad interpretare per vescovo; benchè si adduca un sigillo di un posteriore vescovo del Montefeltro, ove scorgesi raffigurato un santo, vestito di abiti pontificali e in atto di benedire, sicchè non altri possa essere questo santo, fuorchè s. Leo protettore e titolare della città. Argomenti di convenienza, di conghiettura, di probabilità; non di certezza. Questo santo viveva nel secolo quarto; « della sua preziosa » morte, dice il Marini (1), è ignoto l'anno preciso ; ma per antichissima » tradizione si ha, che seguisse il di primo di agosto, poco dopo l'anno » di nostra salute 560. » Supposto adunque, che foss' egli stato vescovo di Montefeltro, converrebbe fissare il principio di questa sede in sulla metà, poco più poco meno, del secolo quarto. Ma, oltrecchè l'iscrizione scolpita sull' urna, dove se ne conservava il corpo, non gli attribuisce altra qualificazione che quella di prete (presbyter) ; la chiesa di Voghenza, ove nel 4014 l'imperatore Arrigo ne trasferì le sacre ossa, e la chiesa ferrarese, che a quella di Voghenza ossia Vigovenza successe, nei loro calendari, nei martirologii, nelle leggende, nell' orazione della sua festa non lo nominano più di prete, di confessore: anzi nel sinodo ferrarese del vescovo Fontana, tenuto nel 1592 è detto: « Die 14 februarii s. Lei Con»fessoris non Pontificis, cujus corpus requiescit in parochiali villae Vi» guentiae dioecesis nostrae. Duplex. » Quando parlerò delle chiese suindicate avrò occasione di dire del culto colà prestatogli e delle varie ricognizioni delle sue reliquie. Qui soltanto ho voluto accennare ciò alla sfuggita, per far conoscere a quanta incertezza sia appoggiata l'opinione di

(1) Cap. VIII, pag. 169.

« ÖncekiDevam »