che la sola almuzia. Il primo dei canonici ha il titolo di arciprete, ma non è dignità. All' uffiziatura corale assistono anche sei mansionarii e sei cappellani. Qualche parola adesso del seminario. Altrove (4) ho già narrato, che, anche prima di avere l'onore della cattedra vescovile, il castello di San Severino aveva il suo seminario dei cherici. Ma dopo l' erezione della diocesi vieppiù prosperò per la beneficenza di pii testatori, particolarmente del marchese Pier Jacopo Scina-Gentili, il quale nell' anno 1802, addi 5 maggio, donò ad uso di seminario un ampio e maestoso palazzo, concedendo al vescovo, se così gli fosse piaciuto, l'uso dell' appartamento nobile per abitazione episcopale. E di fatto il vescovo anche al giorno d'oggi vi fa la sua residenza. La diocesi non è vasta: è composta complessivamente di venticinque parrocchie, delle quali quattro sono in città, compresa la cattedrale. Ciascheduna ha il proprio fonte battesimale. A gloria della chiesa e della città di San Severino ricorderò qui da ultimo, prima di passare alla serie de' suoi sacri pastori, i primarii dei santi che colle loro virtù la illustrarono, e ch'essa con particolar culto onora o come suoi concittadini o come suoi protettori (2). Primo di essi è il santo vescovo Severino, di cui abbastanza ho parlato : quindi i santi martiri Ippolito e Giustino, le cui ossa riposano nella chiesa di s. Lorenzo. Nominai poco dianzi s. Domenico Loricato, e dalle frequenti ricognizioni, che ne fecero i vescovi di San Severino, si può evidentemente conchiuderne la venerazione in cui è tenuto: qui aggiungerò soltanto, ch' egli era monaco di Fonte Avellana, che di lui parlò ne' suoi opuscoli s. Pier Damiano, che la sua morte avvenne nell'anno 1060, e, secondo il Baronio, nel dì 14 ottobre, che il suo corpo riposava nella chiesa della santissima Trinità, ed ora è nella chiesa di sant' Anna in Frontale, castello della diocesi. Dopo questi sono venerati i seguenti: il beato Bentivoglio francescano, morto nel 1252; la santa vergine Filomena, il cui corpo fu trovato incorrotto nell'anno 1526, e riposa nella chiesa di s. Lorenzo; la beata Marsilia Pupilli, terziaria agostiniana, morta nel 1298, ed onorata dai sanseverinali (1) Nella pag. 735. (2) Chi amasse di avere più circostanziate notizie di ciò, legga il libretto che ha il titolo: Un giorno di devozione in San Severino, ossia la visita dei corpi santi e di altri oggetti di culto descritti dal conte Severino Servanzi-Collio, ec. Macerata 1843. con immemorabile culto; il beato Pietro francescano, che il Wadingo commemora nell'anno 1507; il benedettino sant' Illuminato; il beato Jacopo dell' ordine dei crociferi; santa Margherita vedova; l'agostiniana beata Marchesina Luzio; la beata Angela domenicana; i tre francescani beato Masseo, beato Pacifico e beato Domenico, detto da Leonessa, che mori in Urbino ; tutti nati nel seno della chiesa sanseverinate. Ed inoltre hanno culto particolare il beato Pellegrino da Falleroni, francescano, che mori in San Severino, e riposa nella chiesa de' conventuali; e la beata Camilla Gentili, matrona sanseverinate, il cui culto non si sa quando incominciasse e fu approvato dal vescovo Dionisio Pieragostini nel 1736 con apposito decreto: se ne venera il corpo nella chiesa di s. Domenico fuor delle mura di s. Severino. Taccio i nomi di molti altri portati dalle catacombe di Roma. Da queste notizie storiche si passi ora all' enumerazione dei vescovi che si conoscono. SERIE DEI VESCOVI 540. San Severino. 1586. Orazio Marzari. 1607. Ascanio Sperelli. 1757. Francesco-Maria Forlani. 1858. Filippo Saverio Grimaldi. FINE DEL VOLUME TERZO. |