Vita e poesie di Messer Cino da PistoiaN. Capurro, 1813 - 388 sayfa |
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Sayfa 150 - Amor mi giura e dice d'una donna gentil, s'i' la riguardo, che per vertù de lo su' novo sguardo ella sarà del meo cor beatrice. Io, c'ho provato po' come disdice, quando vede imbastito lo suo dardo, ciò che promette, a morte mi do tardo, ch'i' non potrò contraffar la fenice.
Sayfa 82 - E ch'el sia da magisterio innalzato, si vede, essendo egli di tanti rozzi vocaboli italiani, di tante perplesse costruzioni, di tante difettive pronunzie, di tanti contadineschi accenti, così egregio, così districato, così perfetto e così civile ridotto, come Cino da Pistoia e l'amico suo nelle loro canzoni dimostrano.
Sayfa 108 - Ne le man vostre, gentil donna mia, raccomando lo spirito che more : e' se ne va sì dolente, ch'Amore lo mira con pietà, che '1 manda via. Voi lo legaste a la sua signoria, sì che non ebbe poi alcun valore di poter lui chiamar se non : « Signore, qualunque vuoi di me, quel vo...
Sayfa 15 - Amor e gioia ugualmente in lor hanno; Poi , per mio grave danno , S' un punto sto che fisso non li miri , Lagriman gli occhi...
Sayfa 114 - Dante è una bella scisma di Poeti, che con leggiadro e vago consonante tira le cose altrui ne le sue- reti. Ma pur tra Gioviali, e tra Cometi, riverscia il dritto, e '1 torto mette avante : alcuni esser fa grami, alcuni lieti, com'Amor fa di questo e quello amante.
Sayfa 102 - Et io , per quel ch' i' sento , Non deggio mai se non viver dolente . Non mi fora pesanza Lo viver tanto , se gaia, et allegra , Vedess'io questa gente d'un cor piano ; Ma ella è Bianca, e Negra, E di tal condizion , che ogni strano , Che del suo stato intende , n' ha pesanza , E chi l'ama non sente riposanza , Tanto n'ha coral duolo.
Sayfa 183 - Dolci ire, dolci sdegni e dolci paci, Dolce mal, dolce affanno e dolce peso, Dolce parlar e dolcemente inteso, Or di dolce óra, or pien di dolci faci. Alma, non ti lagnar, ma soffri e taci, E tempra il dolce amaro che n' ha offeso , Col dolce onor che d' amar quella hai preso, A cu
Sayfa 85 - n su l'alto e 'n sul beato monte Ove adorai baciando il santo sasso, E caddi 'n su quella pietra, ohimè lasso! Ove l'Onesta pose la sua fronte, E ch'ella chiuse d'ogni virtù '1 fonte, Quel giorno che di morte acerbo passo Fece la donna dello mio cor lasso, Già piena tutta d'adornezze conte. Quivi chiamai a questa guisa Amore: — Dolce mio Dio, fa che quinci mi traggia La morte a sé, che qui giace il mio core.
Sayfa 158 - Per soverchianza di molto dolore . Amor , che sa la sua virtù , mi conta Di questa Donna sì alta valenza, Che spesse volte lo suo saver monta Di sopra sua natural conoscenza : Ond...
Sayfa 108 - E maladico la mia mente dura, Che ferma è di tener quel che m' uccide; Cioè la bella e rea vostra figura, Per cui Amor sovente si spergiura ' ; Sicchè ciascun di lui e di me ride; Che credo tor la ruota alla ventura2.