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E così par ciascun viver contento:
Ma io (lasso) tormento

E mi distruggo come al sol la neve
Perchè lontan mi trovo dalla luce
Che ogni sommo piacer da se conduce.
Simil con simil per le folte selve

Si trovano i serpenti a suon di fischi,
E i crudi basilischi

Seguon l'un l'altro con benigno aspetto;
Ei gran dragoni, e l'altre fere belve
Che sono a riguardar sì pien di rischi
D' Amor sì punti e mischi

D'un natural piacer prendon diletto
E così par costretto

Ogni animal

che in sulla terra è scorto In questo allegro tempo a seguir gioja : Sol io ho tanta noja

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Che mille volte il dì son vivo e morto
Secondo che mi sono o buoni o rei
I subiti pensier, ch' io fo per lei .

Surgono chiare e fresche le fontane L'acqua spargendo giù per la campagna, Che rinfrescando bagna

Tutte l'erbette e gli arbori, che trova ;
Ei pesci, che rinchiusi per le tane
Fuggendo del gran verno la magagna,
A schiera ed a compagna

Giuocan di sopra sì, ch' altrui ne giova..
E così si rinnuova

Per tutto l'alto mare e per gli fiumi,
Fra loro un disio dolce, che gli appaga ::
E la mia crudel piaga

Ognor crescendo, par che mi consumi :
E farà sempre, sin che il dolce guardo

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Ne la risanerà d' un altro dardo.
Giovani donne e donzellette accorte
Rallegrando sen vanno alle gran feste,
Tanto leggiadre e preste

Che par ciascuna

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che d' Amor s' appaghi :

Ed altre in gonnellette appunto corte
Giuocano all' ombra delle gran foreste.
D' Amor sì punte e deste

Qual soglion Ninfe stare appresso i laghi :
E giovinetti vaghi

Veggio seguire e donnear costoro

E talora danzare a mano a mano
Ed io ( lasso ) lontano

Da quella, che parrebbe un Sol tra loro
Lei rimembrando, tale allor divegno
Che pianger fo qual vede il mio contegno
Canzone assai dimostri apertamente
Come natura in questa primavera
Ogni animale e pianta fa gioire :

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E ch' io son sol colui, che la mia mente Porto vestita d'una veste nera

In segno di dolore e di martire;

Poi conchiudi nel dire

Che allor termineran queste mie pene,

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Che a occhio a occhio vederò il bel volto. Ma vanne omai ch' io ti conforto bene . Che a ciò non starò molto "

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Se gran prigione o morte non mi tiene .

INDICE

E a

dio

d io Accidia son tanto da nulla Ed io Invidia quando alcuno guardo

Io guardo infra l'erbette per li prati .

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Io son la Gola che consumo tutto
Io son la mala pianta di Superba
lo son la magra lupa di Avarizia .
In son la scelerata di Lussuria
Ira son io senza ragione e regola

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Lasso che quando immaginando vegno

243

Per me credea, che il suo forte arco Amore 242

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BUONACCORSO DA MONTEMAGNO.

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