Sayfadaki görseller
PDF
ePub
[blocks in formation]
[ocr errors]

Gli uomini ciò che non intendono, o ammirano o disprezzano. Dante da pochissimi inteso è sempre stato, ed è da tutti ammirato; perchè le sue bellezze sono tanto sfolgoranti, che, mentre abbagliano i lettori, li colpiscono di stupore e ne emungono ogni orgoglio; onde salvo pochissimi mostri, che non potevano mancare nella generazione dei letterati, tutti l' ammiran, tutti onor gli fanno. Ma Dante si ammira per la Commedia quasi esclusivamente; la Vita Nuova, le Canzoni, il Convito pochi le leggono; e molti ammiratori di Dante non sapranno che egli sia autore di queste opere; eppure senza queste non intende quella, perchè questo è il concetto di quel grand' uomo: cominciare nella Vita Nuova le lodi della Scienza Divina sotto il velo allegorico della bellissima e onestissima intra tutte le donne, nomata Beatrice, perchè fa veramente beato l'uomo; conoscersi insufficiente all' arduo Tema, tralasciarlo, e studiare Filosofia per farsi sufficiente, e in quattordici filosofiche Canzoni cantare le bellezze della Scienza Umana sotto il velo allegorico di un' altra donna, la più gentile di tutte dopo Beatrice; levar poi il velo a queste due 'mistiche donne, e mostrare nudamente la verità in una prosa platonicamente intitolata Convito, dando in esso dottrina, che altri veramente dare non potesse. Con ciò fatto sè sufficiente a cantare, e altrui

ad intendere il suo canto; ripigliare da capo, e compiere nel Sacro Poema le lodi della gloriosa Beatrice, dicendo di lei quello che detto non fu d'alcuna mai nè in prosa, nè in rima.

Da ciò, Santissimo Padre, apparisce 1° che Vita Nuova, Canzoni, e Commedia non sono veramente tre opere, ma una, siccome principio, mezzo, e fine; 2° che lo studio di Dante dee cominciare dalla Vita Nuova, procedere alle Canzoni e al Convito insieme, e terminare nella Commedia, 5o che intra tutte le opere di Dante la più necessaria agli studiosi di lui è il Convito, siccome quello che per intenzione dell' autore spiega le due prime, e per conseguenté ajuta assai ad intendere la terza. Ma Dante non terminò il suo Convito, anzi lo tralasciò poco lontano dal suo principio: e pazienza di ciò, perchè il poco che ne scrisse, se è poco quanto alla dottrina, che in esso ci voleva dare, è tuttavia sufficiente a far comprendere lo spirito e il senso delle sacre sue poesie: il peggio è che questo poco ci fu tramandato dagli amanuensi tanto confuso e guaslo, che riuscì sempre più oscuro di quelle opere, alle quali spiegare era ordinato. Vero è che sursero a quando a quando in Italia e fuori di essa sommi letterati delle cose di Dante passionatissimi, che posero loro ingegno a migliorare la condizione di questa prosa intra tutte quelle dell' aureo secolo di nostra lingua improporzionalmente prima; siccome uno Scolari, un Vaccolini, un Perazzini, un Torquato Tasso, un Perticari, un Vitthe; ma quello che fecero fu poco assai verso il molto ch' era a farsi, e non fu tutto ben fatto. Poco lontano dal principio del nostro secolo il celebre Vincenzo Monti e suoi Socj intesi sotto la denominazione di Editori Milanesi si accinsero a compiere la emendazione del Convito; e certamente erano uomini da ciò: ma sia che confidassero troppo nel loro ingegno e sapere, sia che difettassero di pazienza; certo è che fecero più male che bene al Convito: e sia detto con tutto il rispetto

dovuto alla loro riputazione, e con tutta la riconoscenza dovuta alla loro buona intenzione, e con tutta la lode dovuta alla loro modestia, onde accolsero sempre i dubbi mossi contro le loro correzioni; ma pur sia detto per amore della verità, che ogni amore dee vincere: essi levando, aggiungendo, cangiando, e spesso sostituendo parole, che non hanno alcuna somiglianza con quelle dei testi, fecero più male che bene al Convito di Dante. E perocchè altissima era, ed è tuttavia la loro riputazione, non solamente la loro Edizione fu con applauso accolta, ma le Edizioni del Convito posteriormente fatte, furono tutte modellate sulla loro. Nel 1831 il Sig. Fortunato Pederzini Cavazzoni di Modena dava in luce una pregiatissima Edizione del Convito corredata di molle contronote alle correzioni degli Editori Milanesi, e tutte giuste; corredata di altre sue osservazioni, e tutte, ad eccezione di due o tre, sensate, e profonde: ma stampava intatto il testo dei Milanesi. Nel 1859 il Sig. Pietro Fraticelli di Firenze diede una nitidissima Edizione del Convito inserendo nel suo testo molte correzioni del sullodato Emendatore Modenese, e d'altri; e altre prese da buoni testi, e altre tratte dal suo ingegno; ma il suo testo in fondo è quello degli Editori Milanesi. Esiste un altro lavoro sul Convito, manoscritto del Sig. Pietro Guerra di Modena morto nello scorso anno 1861; manoscritto che io ho potuto leggere per gentilezza del Sig. Cav. Prof. Bartolomeo Veratti; lavoro di molto pregio; se non che essendosi il Sig. Guerra proposto non già di emendare il Convito, ma di difendere la fiorentina Edizione contro la padovana; doveva di necessità cadere in più errori, essendo certo da una parte che la Edizione fiorentina è in moltissimi luoghi guasta, ed essendo certo dall' altra parte che tra le moltissime correzioni degli Editori Milanesi molte sono giuste.

Santissimo Padre! A compiere la emendazione del Convito ho pensato e studiato anch' io più che non voleva e

credeva. Non che io abbia mai sognato di avere ingegno più sottile dei sullodati Emendatori: ben son certo d'aver io posto più studio che tutti gli altri alla difficile impresa: chè per dieci mesi continui non ho tocco altro libro che il Convito, nè ho pensato ad altro, che al Convito: e con tanta tensione, e con tanto sforzo di mente vi ho pensato, che a quando a quando mi prendeva forte dolore al capo, e denso velo agli occhi: il qual dolore, e il qual velo fecero cessare l'occhio dal leggere, e la mano dallo scrivere, ma non la mente dal pensare al Convito: di che mi rimase non so qual malanno agli occhi, che di giorno in giorno mi limava la vista, la quale sarebbe già in me del tutto spenta, se il celebre Oculista Sig. Prof. Floriano Ponti di Parma con operazione ad entrambi gli occhi eseguita con maestria, celerità, e delicatezza pari alla sua fama non avesse non pure arrestato il processo del male; ma, come spero, rimesso l'occhio nella via di ricuperare alquanto della perduta sua virtù visiva.

Se pertanto io ho fiducia d' aver fatto quello, che far non hanno potuto gli altri; la mia fiducia non move da orgoglio, nè da presunzione, nè da temerità; ma move da coscienza d'indomato amore, d' instancabile pazienza, d' indefesso studio, d' indicibile e incredibile pensamento. Accettate dai sullodati Emendatori quelle correzioni, che ho giudicate vere, mi sono abbandonato a corpo morto sulla Edizione Fiorentina del Biscioni, perchè è quella dei Testi, persuaso che non si possa bere l'acqua pura se non si purifica la fonte: come ci sia riuscito, ai savii lettori l' ardua sentenza: io dirò solamente due parole sul metodo da me praticato nel purificarla. Nel Convito sono molte parole corrotte o perchè l' amanuense errò nel leggere il manoscritto di Dante, o perchè errò nel copiare le parole ben lette. Per emendare si fatti guasti non basta certo trovare e sostituire una parola qualunque, la quale sani il passo quanto al senso, il che sarebbe molto facile; ma

« ÖncekiDevam »