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PROGRESSO

DELLE SCIENZE,

DELLE LETTERE E DELLE ARTI

OPERA PERIODICA

Compilata per cura di L. B.

VOLUME XIII.

ANNO V.

NAPOLI

DALLA TIPOGRAFIA FLAUTINA.

1836.

MEMORANDUM

Ossia Discorso in nome de Compilatori del Progresso intorno al fine ed al metodo di questa Opera perio dica.

I. Stolta opera senza alcun dubbio farebbe colui, il quale entrasse in mare, desideroso di trovar nuove regioni, ed al tempo medesimo ignorasse la terra antica o quella stata scoperta prima di lui da arditi navigatori; anzi non fosse nè eziandio ben certo del luogo ond' egli prende le mosse. Ora ciò, che universalmente vien reputata stoltezza in tal caso, incontra sovente nell' indagine della scienza, la quale troppo bene si potrebbe ad una navigazione comparare, come a Giordano Bruno già piacque di compararla a una caccia. La notizia intera e compiuta delle verità trovate dall'intelletto sarebbe pur necessaria a coloro che si mostrano vaghi di allargare l'impero dello scibile umano: la qual notizia mancando, tutte quante le discipline, in cui si divide il nostro sapere, ne rimangono incerte e turbate. E continuandoci nella nostra figura o immagine, vediamo spesso la nave tornar vanamente al luogo onde s'era partita, anzi talvolta non tornare neppure, e rompere agli scogli, o affondar nelle secche, già state da parecchi descritte, appunto perchè altri per tal modo potesse que' pericoli schifare, ed oltre con buona ventura procedere.

II. Ad ovviare a tali difficoltà sono precisamente instituiti i giornali scientifici e letterarii, siccome quelli che, dandoci notizia di ciò che per varie vie e modi si opera da diversi ingegni in diversi paesi, ci porgono come una norma ai nostri studii, o per associarci alle altrui fatiche, o per tentar metodi affatto novelli e più spediti, combattendo gli errori ed evitando le ambagi nelle quali altri smarrisce il retto sentiero. Ne basta conoscere le cose che accadono, per così dire, sugli occhi nostri, ma vuolsi premettere una notizia delle cose operate innanzi; imperocchè assai volte è avvenuto che l'umano intelletto ha dovuto rifarsi da capo a ricalcare certe orme, le quali con poca gravità avea creduto di potere