Tutte le opere di Dante AlighieriStamperia dell'Università, 1904 - 490 sayfa |
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Sayfa 80
... quod ego fui successor Petri . Intra Siestri e Chiaveri si adima Una fiumana bella , e del suo nome Lo titol del mio sangue fa sua cima . Un mese e poco più prova ' io come 100 103 Pesa il gran manto a chi dal fango il guarda , Che ...
... quod ego fui successor Petri . Intra Siestri e Chiaveri si adima Una fiumana bella , e del suo nome Lo titol del mio sangue fa sua cima . Un mese e poco più prova ' io come 100 103 Pesa il gran manto a chi dal fango il guarda , Che ...
Sayfa 185
... Ni canis haec , alios a te pendendo poeta , Omnibus ut solus dicas indicta manebunt : Si tamen Eridani mihi spem mediane dedisti , Quod visare , notis me dignareris amicis , Nec piget enerves numeros legisse priorem , Quos strepit arguto.
... Ni canis haec , alios a te pendendo poeta , Omnibus ut solus dicas indicta manebunt : Si tamen Eridani mihi spem mediane dedisti , Quod visare , notis me dignareris amicis , Nec piget enerves numeros legisse priorem , Quos strepit arguto.
Sayfa 186
... quod respice tempus , Tityre , quam velox ; nam iam senuere capellae , Quas concepturis dedimus nos matribus hircos . Tunc ego : Quum mundi circumflua cor- pora cantu Astricolaeque meo , velut infera regna , patebunt , Devincire caput ...
... quod respice tempus , Tityre , quam velox ; nam iam senuere capellae , Quas concepturis dedimus nos matribus hircos . Tunc ego : Quum mundi circumflua cor- pora cantu Astricolaeque meo , velut infera regna , patebunt , Devincire caput ...
Sayfa 187
... quod stes in tegmine scabro , Et merito indignans singultes pascua Sarni Rapta tuisgregibus , ingratae dedecus urbi ! Humectare genas lacrymarum flumine Mopso Parce tuo , nec te crucia crudelis et illum , Cuius amor tantum , tantum ...
... quod stes in tegmine scabro , Et merito indignans singultes pascua Sarni Rapta tuisgregibus , ingratae dedecus urbi ! Humectare genas lacrymarum flumine Mopso Parce tuo , nec te crucia crudelis et illum , Cuius amor tantum , tantum ...
Sayfa 189
... Quod mentes hominum , fabatur , ad astra ferantur , Unde fuere , novae cum corpora nostra subirent ; Quod libeat niveis avibus resonare Cays- trum Temperie coeli laetis , et valle palustri ; Quod pisces coëant pelagi , pelagusque ...
... Quod mentes hominum , fabatur , ad astra ferantur , Unde fuere , novae cum corpora nostra subirent ; Quod libeat niveis avibus resonare Cays- trum Temperie coeli laetis , et valle palustri ; Quod pisces coëant pelagi , pelagusque ...
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Sayfa 147 - Se quanto infino a qui di lei si dice Fosse conchiuso tutto in una loda, Poco sarebbe a fornir questa vice. La bellezza ch'io vidi si trasmoda Non pur di là da noi, ma certo io credo Che solo il suo Fattor tutta la goda.
Sayfa 1 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Sayfa 115 - Ch' io possa in te rifletter quel ch' io penso. Onde la luce che m'era ancor nuova, Del suo profondo, ond'ella pria cantava, Seguette, come a cui di ben far giova: In quella parte della terra prava Italica, che siede intra Rialto E le fontane di Brenta e di Piava, Si leva un colle, e non surge molt' alto, Là onde scese già una facella, Che fece alla contrada grande assalto.
Sayfa 148 - In forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s' adorna Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Sayfa 139 - Se mai continga che il Poema sacro, Al quale ha posto mano e Cielo e Terra, SI che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov...
Sayfa 127 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno ; Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso, in che si specchia, Nave che per corrente giù discende. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s
Sayfa 29 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. 1' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma...
Sayfa 34 - ... 1 tapin che non sa che si faccia; poi riede, e la speranza ringavagna, veggendo il mondo aver cangiata faccia in poco d'ora, e prende suo vincastro, e fuor le pecorelle a pascer caccia...
Sayfa 240 - ... è dato), per le parti quasi tutte alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà.
Sayfa 240 - Legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...