Opere di Giacomo Leopardi da lui approvate: Canti--Paralipomeni--Operette morali--Successori Le Monnier, 1906 - 706 sayfa |
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Sayfa 84
... Altri che noi , già senza tedio e pena Non adempiam : necessitate , io dico , Di consumar la vita : improba , invitta Necessità , cui non tesoro accolto , 45 50 Non di greggi dovizia , o pingui campi , Non 84 AL CONTE CARLO PEPOLI.
... Altri che noi , già senza tedio e pena Non adempiam : necessitate , io dico , Di consumar la vita : improba , invitta Necessità , cui non tesoro accolto , 45 50 Non di greggi dovizia , o pingui campi , Non 84 AL CONTE CARLO PEPOLI.
Sayfa 103
... Dico : o Nerina , a radunanze , a feste Tu non ti acconci piú , tu piú non movi . Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle , Dico : Nerina mia , per te non torna Primavera giammai , non torna amore ...
... Dico : o Nerina , a radunanze , a feste Tu non ti acconci piú , tu piú non movi . Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle , Dico : Nerina mia , per te non torna Primavera giammai , non torna amore ...
Sayfa 108
... Dico fra me pensando : 85 A che tante facelle ? Che fa l'aria infinita , e quel profondo Infinito seren ? che vuol dir questa Solitudine immensa ? ed io che sono ? Cosí meco ragiono : e della stanza Smisurata e superba , E dell ...
... Dico fra me pensando : 85 A che tante facelle ? Che fa l'aria infinita , e quel profondo Infinito seren ? che vuol dir questa Solitudine immensa ? ed io che sono ? Cosí meco ragiono : e della stanza Smisurata e superba , E dell ...
Sayfa 210
... Dico a colui che la sua parte aggreva , E tagliandogli i piè , la coda o l'ali Far le bilance ritornare uguali . 35 . Queste membra tagliate a quei son porte Che dimagrando scemo era di peso , O le si mangia un animal piú forte , Ch'a ...
... Dico a colui che la sua parte aggreva , E tagliandogli i piè , la coda o l'ali Far le bilance ritornare uguali . 35 . Queste membra tagliate a quei son porte Che dimagrando scemo era di peso , O le si mangia un animal piú forte , Ch'a ...
Sayfa 223
... ; Tedio il resto ed obblio , salvo quest ' uno Sol degli eroici fatti alfin ricopre , Del cui santo splendor non è beato Il deserto ch ' io dico in alcun lato . 27 . Maraviglia è colà che s ' appresenti Maurizio CANTO TERZO . 223.
... ; Tedio il resto ed obblio , salvo quest ' uno Sol degli eroici fatti alfin ricopre , Del cui santo splendor non è beato Il deserto ch ' io dico in alcun lato . 27 . Maraviglia è colà che s ' appresenti Maurizio CANTO TERZO . 223.
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affanno alcun allato allor altra altre amor anco animali animi antichi anzi appo aprica asini d'oro assai avea avrian bella beltà Belzebú Brancaforte buon canto CANTO QUINTO certo ciascun cielo Ciriatto colla cotesto credo Crisippo d'ogni Dedalo dico diletto dire dolce dolore effetto età eterno eziandio Farfarello fato felicità figliuoli filosofia forza fuggir genere umano gente giorno Giove gnomi gran granchi immaginar immortali infelice insino intendo l'uomo LEOPARDI lode luna lunga luogo maggior male maraviglia medesimo mente mille miseria mondo mortali morte natura nessun niuno notte novo occhi oggi omai Opere approvate OPERETTE MORALI parea parve passato patria pensi pensiero petto piagge pianto poco popolo possa potere pria Prometeo propria ragione Recanati regno Rodipan Rubatocchi sento sieno Simonide sogno speme spento stelle terra Topaia topi torna trova uomini vede veder veggo vero virtú viva volgo volte
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Sayfa 93 - O Nerina! E di te forse non odo questi luoghi parlar? Caduta forse dal mio pensier sei tu? Dove sei gita, che qui sola di te la ricordanza trovo, dolcezza mia?
Sayfa 60 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 120 - E mai non sento mover profumo di fiorita piaggia, né di fiori olezzar vie cittadine, ch'io non ti vegga ancor qual eri il giorno che ne' vezzosi appartamenti accolta, tutti odorati de...
Sayfa 116 - Mortali, destatevi. Non siete ancora liberi dalla vita. Verrà tempo che niuna forza di fuori, niuno intrinseco movimento, vi riscoterà dalla quiete del sonno; ma in quella sempre e insaziabilmente riposerete.
Sayfa 132 - Ridendo dei nostri mali, trovo qualche conforto; e procuro di recarne altrui nello stesso modo. Se questo non mi vien fatto, tengo pure per fermo che il ridere dei nostri mali sia l'unico profitto che se ne possa cavare, e l'unico rimedio che vi si trovi.
Sayfa 59 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 118 - Me certo troverai, qual si sia l'ora Che tu le penne al mio pregar dispieghi, Erta la fronte, armato, E renitente al fato, La man che flagellando si colora Nel mio sangue innocente Non ricolmar di lode, Non benedir, com'usa Per antica viltà l'umana gente...
Sayfa 57 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 40 - In sempiterno? ed anco, Primavera odorata, inspiri e tenti Questo gelido cor, questo ch'amara Nel fior degli anni suoi vecchiezza impara?
Sayfa 56 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri...