Sayfadaki görseller
PDF
ePub

forni sieno, tra le nazioni conosciute, la più lontana dalla civiltà, e la più indocile alla medesima.

Pag. 168,9. Plusieurs d'entre eux, (parla di una delle nazioni erranti dell'Asia) " passent la nuit assis sur une pierre à regarder la lune, et à improviser des paroles assez tristes sur des airs qui ne le sont pas moins,. Il Barone di Meyendorff Voyage d'Orenbourg à Boukhara, fait en 1820, appresso il giornale des Savans 1826, septembre p. 518.

Pag. 172,10. Il signor Bothe, traducendo in bei versi tedeschi questo componimento, accusa gli ultimi sette versi della presente stanza di tautologia, cioè di ripetizione delle cose dette avanti. Segue il pastore: ancor io godo pochi piaceri (godo ancor poco); nè mi lagno di questo solo, cioè che il piacere mi manchi; mi lagno dei patimenti che provo, cioè della noia. Questo non era detto avanti. Poi, conchiudendo, riduce in termini brevi la quistione trattata in tutta la stanza; perchè gli animali non s'annoino, e l'uomo sì: la quale se fosse tautologia, tutte quelle conchiusioni dove per evidenza si riepiloga il discorso, sarebbero tautologie.

Pag. 192, 4. Pelliccia in figura di serpente, detta dal tremendo rettile di questo nome, nota alle donne gentili de' tempi nostri. Ma come la cosa è uscita di moda, potrebbe anche il senso della parola andare fra poco in dimenticanza. Però non sarà superflua questa noterella.

Pag. 201, 12. Parole di un moderno, al quale è dovuta tutta la loro eleganza.

ILLUSTRAZIONI

LE DUE PRIME CANZONI.

[ocr errors]

I.

[ocr errors]

Le canzoni All'Italia e Sopra il monumento di Dante furon composte nel 1818; anzi della prima di esse il poeta medesimo precisò: " composta il settembre del 1818 e della seconda: " opera di dieci o dodici giorni, settembre-ottobre 1818 Il 28 giugno di quell'anno, ancor l'animo e la fantasia vibranti di quelle prime impressioni amorose che cantò nel Primo Amore e nelle altre Elegie, egli buttava giù questa traccia, che ha una mossa affatto trovatoresca (è stata pubblicata integralmente dal Chiarini, nella Rivista d'Italia a. III, f. I, p. 15):

[ocr errors]

66

Oggi finisco il ventesim'anno. Misero me; che ho fatto? Ancora nessun fatto grande. Torpido giaccio fra le mura paterne. Ho amato te sola. O mio core, sento gli urti tuoi ecc., non ho sentito passione, non mi sono agitato ecc., fuorchè per la morte che mi minacciava ecc. Non so che vogli, che ni spingi a cantare, a fare, nè so che ecc. Che aspetti? Passerà la gioventù e il bollore ecc. Misero ecc. E come piacerò a te senza grandi fatti? ecc. ecc. ecc. O patria, o patria mia, ecc., che farò? non posso spargere il sangue per te che non esisti più, ecc. ecc. ecc. Che farò di grande? Come piacerò a te? In che opera, per chi, per qual patria, spanderò i sudori, i dolori, il sangue mio?

Esse nacquero a un parto, gemelle. Riferisce il Car

« ÖncekiDevam »