I canti di Giacomo Leopardi: illustrati per le persone colte e per le scuole e con la vita del poeta narrata di su l'epistolarioU. Hoepli, 1900 - 324 sayfa |
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Sayfa 15
... guardo alle inclinazioni mie , che ora non sono più mutabili na- turalmente , e contrariate mi faranno infelice fin ch'io viva , e forse peggio ch ' infelice . 1 1 Questa lettera , per riguardi verso la famiglia superstite , non fu ...
... guardo alle inclinazioni mie , che ora non sono più mutabili na- turalmente , e contrariate mi faranno infelice fin ch'io viva , e forse peggio ch ' infelice . 1 1 Questa lettera , per riguardi verso la famiglia superstite , non fu ...
Sayfa 98
... , e mi c'intenerivo .... E mi ricordo che , per un delicato riguardo alle signorine , dove il poeta diceva bacio , io mettevo guardo . Poco poi seppi che il gran poeta era morto . Come , quando , dove , non si 98 LA VITA DEL POETA .
... , e mi c'intenerivo .... E mi ricordo che , per un delicato riguardo alle signorine , dove il poeta diceva bacio , io mettevo guardo . Poco poi seppi che il gran poeta era morto . Come , quando , dove , non si 98 LA VITA DEL POETA .
Sayfa 128
... guardo La faretrata Diva Scendea ne ' caldi flutti , e dall'immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe , Vissero i boschi un di . Conscie le molli Aure , le nubi e la ...
... guardo La faretrata Diva Scendea ne ' caldi flutti , e dall'immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe , Vissero i boschi un di . Conscie le molli Aure , le nubi e la ...
Sayfa 139
... guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti , Dopo il giorno sereno , Cadendo si dilegua , e par che dica Che la beata gioventù vien meno . Tu , solingo augellin , venuto a sera Del viver che daranno a te le ...
... guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti , Dopo il giorno sereno , Cadendo si dilegua , e par che dica Che la beata gioventù vien meno . Tu , solingo augellin , venuto a sera Del viver che daranno a te le ...
Sayfa 144
... guardo traballava il giorno . Quando colei teneramente affissi Gli occhi negli occhi miei , già scordi , o caro , Disse , che di beltà son fatta ignuda ? E tu d'amore , o sfortunato , indarno Ti scaldi e fremi . Or finalmente addio ...
... guardo traballava il giorno . Quando colei teneramente affissi Gli occhi negli occhi miei , già scordi , o caro , Disse , che di beltà son fatta ignuda ? E tu d'amore , o sfortunato , indarno Ti scaldi e fremi . Or finalmente addio ...
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Sayfa 136 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 158 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle Fole e strani pensieri Si componea l'umana vita: in bando Li cacciammo: or che resta? or poi che il verde È spogliato alle cose ? Il certo e solo Veder che tutto è vano altro che il duolo.
Sayfa 158 - Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Sayfa 168 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 134 - Questo giorno ch' omai cede alla sera, Festeggiar si costuma al nostro borgo. Odi per lo sereno un suon di squilla, Odi spesso un tonar di ferree canne, •Che rimbomba lontan di villa in villa. Tutta vestita a festa La gioventù del loco Lascia le case , e per le vie si spande ; E mira ed è mirata, e in cor s
Sayfa 164 - Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli?. Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli?
Sayfa 161 - Né mi diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio, intra una gente Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Sayfa 102 - Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Sayfa 135 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei.