I canti di Giacomo Leopardi: illustrati per le persone colte e per le scuole e con la vita del poeta narrata di su l'epistolarioU. Hoepli, 1900 - 324 sayfa |
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Sayfa 8
... mondo . In tanta solitudine la vita diviene un dialogo dell'uomo con la sua anima , e gl'interni colloquii rendon più acerbi ed intensi gli affetti rifuggitisi ama . ramente nel cuore , poi che loro mancò nutrimento in terra . Tristi ...
... mondo . In tanta solitudine la vita diviene un dialogo dell'uomo con la sua anima , e gl'interni colloquii rendon più acerbi ed intensi gli affetti rifuggitisi ama . ramente nel cuore , poi che loro mancò nutrimento in terra . Tristi ...
Sayfa 11
... mondo il prezioso dono del grande poeta ! In verità chi indicò Monaldo alla esecrazione pub- blica fu Giacomo medesimo . Scrivendo al Perticari , il 9 aprile 1821 , una di quelle sue lettere disperate , diceva ( Epist . I , 329-30 ) ...
... mondo il prezioso dono del grande poeta ! In verità chi indicò Monaldo alla esecrazione pub- blica fu Giacomo medesimo . Scrivendo al Perticari , il 9 aprile 1821 , una di quelle sue lettere disperate , diceva ( Epist . I , 329-30 ) ...
Sayfa 13
... mondo . Giacomo , scontento degli altri e di sè stesso , riscrisse al Broglio scusandosi pel tranello tesogli e denunziando fieramente il pre- sunto suo persecutore . E confessa ( 222-3 ) : 66 999 La risoluzione ch'io aveva presa non ...
... mondo . Giacomo , scontento degli altri e di sè stesso , riscrisse al Broglio scusandosi pel tranello tesogli e denunziando fieramente il pre- sunto suo persecutore . E confessa ( 222-3 ) : 66 999 La risoluzione ch'io aveva presa non ...
Sayfa 21
... mondo le cose si ostinano a non andare com'egli vorrebbe : ha pure una sua propria e non piccola importanza , quale rappresentante tipico d'una molto caratteristica classe di ritardatarii . Egli fu , come lo definì con l'usata felicità ...
... mondo le cose si ostinano a non andare com'egli vorrebbe : ha pure una sua propria e non piccola importanza , quale rappresentante tipico d'una molto caratteristica classe di ritardatarii . Egli fu , come lo definì con l'usata felicità ...
Sayfa 24
... mondo perdette ohimè un dotto , ma , a sentir lui , guadagnò in compenso un uomo assennato e pratico . Non si può non sorridere leggendo : Ho aperto infinità di libri , ho studiato infinità di cose , ma tutto senza scopo , senza guida e ...
... mondo perdette ohimè un dotto , ma , a sentir lui , guadagnò in compenso un uomo assennato e pratico . Non si può non sorridere leggendo : Ho aperto infinità di libri , ho studiato infinità di cose , ma tutto senza scopo , senza guida e ...
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Sayfa 136 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 158 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 113 - O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle Fole e strani pensieri Si componea l'umana vita: in bando Li cacciammo: or che resta? or poi che il verde È spogliato alle cose ? Il certo e solo Veder che tutto è vano altro che il duolo.
Sayfa 158 - Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Sayfa 168 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 134 - Questo giorno ch' omai cede alla sera, Festeggiar si costuma al nostro borgo. Odi per lo sereno un suon di squilla, Odi spesso un tonar di ferree canne, •Che rimbomba lontan di villa in villa. Tutta vestita a festa La gioventù del loco Lascia le case , e per le vie si spande ; E mira ed è mirata, e in cor s
Sayfa 164 - Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli?. Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli?
Sayfa 161 - Né mi diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio, intra una gente Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Sayfa 102 - Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Sayfa 135 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei.