Canti di Giacomo Leopardi, 2. ciltL. Cappelli, 1927 |
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... festa La gioventù del loco Lascia le case , e per le vie si spande ; E mira ed è mirata , e in cor s'allegra . lo solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo , Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo e intanto il guardo ...
... festa La gioventù del loco Lascia le case , e per le vie si spande ; E mira ed è mirata , e in cor s'allegra . lo solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo , Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo e intanto il guardo ...
Sayfa 402
... pensier [ s ' annega , ] Infinità s'annega il [ Immensità ] Infinità Av mio [ ; ] : An 11. comparando [ . ] : [ E ] 13. e ' l An 15. E ' l An e An e il N E il N XIII . LA SERA DEL DÌ DI FESTA . 3 402 XII . L'INFINITO.
... pensier [ s ' annega , ] Infinità s'annega il [ Immensità ] Infinità Av mio [ ; ] : An 11. comparando [ . ] : [ E ] 13. e ' l An 15. E ' l An e An e il N E il N XIII . LA SERA DEL DÌ DI FESTA . 3 402 XII . L'INFINITO.
Sayfa 402
... pensier [ s ' annega , ] Infinità s'annega il [ Immensità ] Infinità Av mio [ : ] : An 11. comparando [ . ] : [ E ] 13. e ' l An 15. E ' l An e An e il N E il N XIII . LA SERA DEL DÌ DI FESTA . Dolce 402 XII . L'INFINITO.
... pensier [ s ' annega , ] Infinità s'annega il [ Immensità ] Infinità Av mio [ : ] : An 11. comparando [ . ] : [ E ] 13. e ' l An 15. E ' l An e An e il N E il N XIII . LA SERA DEL DÌ DI FESTA . Dolce 402 XII . L'INFINITO.
Sayfa 403
Giacomo Leopardi Francesco Moroncini. XIII . LA SERA DEL DÌ DI FESTA . Dolce e chiara è la notte e senza vento , E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna , e di lontan rivela Serena ogni montagna . O donna mia , 5 Già tace ...
Giacomo Leopardi Francesco Moroncini. XIII . LA SERA DEL DÌ DI FESTA . Dolce e chiara è la notte e senza vento , E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna , e di lontan rivela Serena ogni montagna . O donna mia , 5 Già tace ...
Sayfa 404
... canto che s'udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco , Già similmente mi stringeva il core . 40 45 " Valgono per quest'idillio le notizie generali date innanzi a L'infinito 404 XIII . LA SERA DEL DI DI FESTA.
... canto che s'udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco , Già similmente mi stringeva il core . 40 45 " Valgono per quest'idillio le notizie generali date innanzi a L'infinito 404 XIII . LA SERA DEL DI DI FESTA.
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Sayfa 430 - Talor m'assido in solitària parte, Sovra un rialto, al margine d'un lago Di taciturne piante incoronato. Ivi, quando il meriggio in ciel si volve, La sua tranquilla imago il Sol dipinge, Ed erba o foglia non si crolla al vento, E non onda incresparsi, e non cicala Strider, né batter penna augello in ramo, Né farfalla ronzar, né voce o moto Da presso né da lunge odi né vedi.
Sayfa 638 - L'uomo non pur, ma questo Globo ove l'uomo è nulla, Sconosciuto è del tutto; e quando miro Quegli ancor più senz'alcun fin remoti Nodi quasi di stelle Ch'a noi paion qual nebbia, a cui non l'uomo E non la terra sol, ma tutte in uno, Del numero infinite e della mole, Con l'aureo sole insiem, le nostre stelle O sono ignote, o così paion come Essi alla terra, un punto Di luce nebulosa; al pensier mio Che sembri allora, o prole Dell'uomo?
Sayfa 403 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate!
Sayfa 565 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passegger che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, si gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 430 - Era quel dolce E irrevocabil tempo, allor che s'apre Al guardo giovanil questa infelice Scena del mondo, e gli sorride in vista Di paradiso.
Sayfa 532 - Né mi diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio, intra una gente Zotica, vil; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge, Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Sayfa 579 - Ratto d'intorno intorno al par del lampo gli altri pensieri miei tutti si dileguar. Siccome torre in solitario campo, tu stai solo, gigante, in mezzo a lei.
Sayfa 404 - Or dov'è il suono di que' popoli antichi? Or dov'è il grido de' nostri avi famosi, e il grande impero di quella Roma, e l'armi, e il fragorio che n'andò per la terra e l'oceano? Tutto è pace e silenzio, e tutto posa il mondo, e più di lor non si ragiona.
Sayfa 403 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 533 - Qui non è cosa Ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro Non torni, e un dolce rimembrar non sorga. Dolce per se; ma con dolor sottentra Il pensier del presente, un van desio Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.