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BALLATA

Poichè saziar non posso gli occhi miei
Di guardar a Madonna il suo bel viso,
Mireròl tanto fiso,

Ch' io diverrò beato lei guardando.
A guisa d'Angel, che di sua natura
Stando su in altura,

Divien beato sol vedendo Iddio;
Così essendo umana criatura,
Guardando la figura

Di questa Donna, che tiene il cor mio,
Potria beato divenir qui io;

Tant'è la sua virtù, che spande e porge Avvegna non la scorge,

Se non chi lei onora desïando.

FEDERIGO SECONDO

Federigo II, re di Sicilia ed imperatore di Germania, nacque in Sicilia (1194 avanti Gesù Cristo) e morì nel 1250. Egli va annoverato tra gli scrittori d'Italia, sì perchè uno de' primi poeti della lingua volgare, e più ancora perchè fu grandissimo protettore de' letterati. Nelle novelle antiche si narra, che « lo imperadore Federigo fue nobilissimo signore, e la gente che avea bontade veniva a lui da tutte le parti, perchè l'auro donava molto volentieri, e mostrava bello sembiante; e chi avea alcuna speciale bontà, a lui venivano, trovatori, giostratori, sonatori e belli parlatori, uomini d'arte, schermitori, di ogni maniera genti. » Fra le vicende di guerra, di congiure, d'insidie, di persecuzioni, onde il suo regno fu a danno d'Italia contristato, egli coltivò la filosofia, la storia naturale, le lingue latina, greca, tedesca, araba, francese ed italiana; scrisse un libro di uccellagione, fondò l'università di Napoli, aperse scuole per le scienze e per le arti, restaurò la famosa scuola di medicina di Salerno, instituì una specie d'Accademia poetica a Palermo e cantò egli stesso in volgare. Le sue canzoni sono scritte in una lingua ancor bambina, mista d'idiotismi siciliani e di vocaboli d'impronta latina; esse, come dice un degno storico della nostra letteratura, ⚫ devono essere tenute in pregio come opera d'uno degli ingegni più benemeriti della nostra lingua e letteratura nascenti, ed a cui non solo l'Italia ma Europa tutta va in gran parte debitrice del rinnovamento degli studi. »

VINCENZO DE-CASTRO.

CANZONI

I.

Poichè ti piace, Amore,

Ch' eo deggia trovare,

Farò onne mia possanza

Ch' eo vegna a compimento.

2. Trovare: poetare, compor versi, dal provenzale trobar, donde

trobadours, trovatori, cioè inventori.3. Onne: ogni.

Dato aggio lo meo core
In voi, Madonna, amare,
E tutta mia speranza
In vostro piacimento.
E non mi partiraggio
Da voi, donna valente,

Ch' eo v'amo dolcemente :

E piace a voi ch' io aggia intendimento.
Valimento mi date, donna fina,

Che lo mio core adesso a voi s' inchina.

S'eo inchino, ragion aggio

Di si amoroso bene,

Chè spero, e vo sperando
Che ancora deggio avere
Allegro meo coraggio
E tutta la mia spene.
Fui dato in voi amando,
Ed in vostro volere.
E vejo li sembianti

Di voi chiarita spera,

Che aspetto gioia intera.

Ed ho fidanza che lo meo servere

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Aggia a piacere a voi, che siete fiore
Sor l'altre donne, e avete più valore.

Valor sor l'altre avete,

E tutta canoscenza:

Null' uomo non poria
Vostro pregio contare,
Di tanto bella siete!
Secondo mia credenza
Non è donna che sia

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5. Aggio: ho. 12. Inlendimento per intendenza, nel significato

d'amore, oggetto amato.

fina: di tutta bellezza.
15. Inchino: m'inchino.
19. Coraggio: per core.

13. Valimento: valore, virtù. - Donna

21. In voi amando: cioè in amar voi. Sembianti: per maniere.

23. Vejo: veggio. 24. Chiarita: chiara, splendente. 28. Sor per sopra.

26. Servere per servire. per conoscenza: qui vale sapienza.

30. Canoscenza

34. A mio credere.

Alta, si bella, e pare:
Nè ch'aggia insegnamento
Di voi, donna sovrana.
La vostra cera umana

Mi dà conforto, e facemi allegrare:
Allegrare mi posso, donna mia:
Più conto mi ne tegno tuttavia.

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della vita mia.

Che tanto mi strignesse,
Quanto temesse

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Perchè si converria.
Che tal gioia si desse,

Che s' altri la prendesse
Dir non potesse

Farò come l'augello,

che li fosse ria.

Quand' altre lo distene,

36. Alta: sublime, eccellente, egregia. 37. Insegnamento: educazione, dottrina.

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45. Fallio e più sotto sentio, e partio invece di fallii, sentii e artii; così dissero frequentemente gli antichi scrittori.

47. Gio': gioja. 48. Dubitanza: dubbio.

52. Porea: potria.

56. Intendi: che mi lui.

53. Comportaria: comportería, sopportería: stringesse mortalmente. 60, Li: per gli,

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Distene: ritiene, tiene con violenza.

62. Altre per altri.
PETRARCA. Poesie liriche.

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A voi, donna d'amare,

E'l grand' ardore,

Di tutte gioi' compita,

Che avete la mia vita

Da gioja dipartita e da allegranza.

E mille anni mi pare

Che fu la dipartita;

E parmi la reddita

Quasi fallita per la distanza.

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69. Fino: fedele; al modo de' provenzali che dicevano fin amors. fedele amore, e amar finamen, amar fedelmente. 71. Donna d'amare, per d'amore, amorosa. visa.

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–74. Dipartita: di

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