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quando l'animo umano desidera un nutrimento ideale; la vita umana ha bisogno di un giorno d'intimo raccoglimento; altrimenti non si potrebbe sopportare l'urto continuo delle forze ricalcitranti della concorrenza universale nella lotta per l'esistenza. Monoteismo o Politeismo, Religione cattolica o protestante, greca o ebraica, culto di Maometto o Paganesimo, Manicheismo o Magismo, Religione di Confucio, Buddismo o Bramismo, sono parole e sono idee, che affermano una grande verità storica: tutti i popoli hanno avuto sempre una Religione. Lo spirito innovatore dell'ateo può abbattere le credenze di un Popolo e sostituirvene altre; ma renderlo ateo, ciò è impossibile. « Diciamolo altamente al cospetto di tutti i popoli, di tutte le nazioni, esclamava Mirabeau, Dio è tanto necessario, quanto è necessaria la libertà ». E Robespierre, il gran sacerdote, il gran ministro della Dea Ragione, nella seduta del Comitato di salute pubblica, il 18 ottobre dell'anno II, ebbe a confessare che,« se l'esistenza di Dio e l'immortalità dell'anima non fossero, che un sogno, non per questo esse cesserebbero di essere le più belle concezioni dell' Umanità ». Lo scoppio della Rivoluzione francese avvenuto al grido del materialismo e dell'ateismo, fu efficace a distruggere il privilegio contenuto nello stato ecclesiastico; ma, ottenuto quello scopo, Robespierre offrì alla plebe plaudente la festa dell'Ente supremo; e Napoleone I stipulò il Concordato col Pontefice. E bene potè scrivere. il Thiers raccontando le fasi della Rivoluzione: « Cette croyance avait disparu un moment dans une grande tempête de l'esprit umain; mais, la tempête passée, le besoin de croire revenu, elle s'était retrouvée au fond des âmes » (1).

Portando sul medesimo subbietto la sua attenzione, il Laurent scrisse degli Eroi della Convenzione: En réalité, ces destructeurs des autels préparaient la religion de l'avenir. L'ambition de la Convention fut de fonder une societé nouvelle tout ensemble et une nouvelle religion. Entrepise gigantesque, mais jusque dans son audace la plus téméraire. On n'élève pas d'édifice sans fondement. On ne batit pas de société sans religion. La société démocratique ferait-elle exception à cet axiome? » (2).

Il celebre Portalis nel Corpo legislativo francese, dopo avere stabilito il principio che nessuna società potrebbe vivere senza Mo

(1) Thiers: Histoire de la Revolution.
(2) Laurent: Religion de l'avenir. p. 392.

rale, aggiungeva: «Or l'utilité on la nécessité même de la religion ne dérive-t-elle pas de la nécessité même d'avoir une morale? L'idée d'un Dieu législateur n'est-elle pas aussi essentielle au monde intelligent que l'est au monde physique celle d'un Dieu créateur et premier moteur de toutes les causes secondes? L'athée, qui ne reconnaît aucun dessein dans l'univers et qui semble n' user de son intelligence que pour tout abandonner à une fatalité aveugle, peut-il utilement prêcher la régle des mœurs en desséchant, par ses désolantes opinions, la source de toute moralité?.. Les lois et la morale ne sauraient suffire. Les lois ne règlent que certaines actions; la religion règle le cœur. Les lois ne sont relatives qu'au citoyen; la religion s'empare de l'homme.... La morale sans préceptes positifs laisserait la raison sans règle; la morale sans dogmes religieux ne serait qu'une justice sans tribunaux ».

La storia ci dimostra che, se l'indifferentismo e l'ateismo possono essere condizioni di vita per un uomo singolo, tutti i popoli hanno avuto ed hanno le proprie credenze religiose, dalla più lontana antichità fino ai nostri giorni, dallo stato di cretinismo, in cui vivono i Popoli barbari delle contrade inesplorate, fino alle condizioni di civiltà, in cui vivono gli Europei e gli Americani degli Stati-Uniti.

Non sono mancati, egli è vero, Scrittori autorevoli, i quali hanno sostenuto che si fossero verificati nella storia dell'Umanità esempii di popoli atei, e tra questi il Lubbock, il quale alle concezioni rozze e rudimentali di certi Selvaggi, incapaci perfino di contare le proprie dita, ha negato la caratteristica di religione. Ma gli studii antropologici hanno dimostrato la esistenza di un sentimento religioso in tutti i Popoli selvaggi, anzi proprio in questo hanno rinvenuto il punto di distinzione fra l'uomo e l'animale (1).

La Religione non è che una forma, in cui si manifesta la forza dell'Ideale delle popolazioni. La Scienza non sarà mai passione che per pochi individui. Vi sono esempii d'individui atei; ma le Popolazioni sono animate dal sentimento religioso e vi si attengono.

(1) Quatrefages: «Leçon sur l'homme, sa place dans la création et dans l'histoire de la terre ».

Canestrini: «Origine dell'uomo ». p. 22-28.

Contuzzi: La Questione Romana ed i Partiti Politici nel Diritto Costituzionale e nella Scienza Politica ». p. 18.

Il sentimento religioso è un fatto universale ed indistruttibile nell'umanità, uno dei principii costitutivi della natura umana, una delle condizioni essenziali della esistenza dell'uomo, un carattere indelebile della specie umana. Esso si mostra indistintamente in tutte le varie razze, in tutte le epoche, in tutti i gradi della civiltà ed anche in tutte le situazioni della esistenza della umana personalità. Padrone o servo, felice o sventurato, nella esaltazione dell'amore, negli slanci della gioia e nell'abbattimento della tristezza, l'uomo prova il bisogno di trasferirsi col pensiero oltre i limiti del mondo, per cui vive. Tutto ciò che è finito gli pesa e lo ferisce; malgrado i beni di ogni sorta, che lo legano alla terra, l'uomo vuol vivere in seno all'infinito, che egli intravede alle volte attraverso gli splendori della natura fisica e nelle facoltà dello spirito, nella grandezza e nella bellezza dell' ordine morale. La persistenza del sentimento del divino, in seno a tutti gli splendori di cui l'uomo è capace, attesta che il sentimento religioso è insito alla stessa natura umana. (1)

2.° Concetto generale del Culto.

Nel concetto unico e nell'unica parola Religione s'includono altre idee ed altre parole: fede, dogma, morale, culto, disciplina. Culto da cultum, da colere, onorare. Col termine Culto si esprime l'onore reso alla Divinità. Da una parte il pensiero si eleva alla Divinità; dall'altra è l'uomo che con certe pratiche speciali manifesta all'esterno il modo, con cui egli concepisce e si raffigura la Divinità stessa.

Il culto, propriamente detto, consiste in tutto il complesso di riti e di cerimonie ed in generale nella pratica pubblica e privata degli atti prescritti dalle norme delle singole credenze religiose.

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(1) Cependant, au milieu de ces succés et de ces triomphes, ni cet univers qu'il a subjuguè, ni ces organisations sociales qu'il a établies, ni ces lois qu'il a proclamées, ni ces besoins, qu'il a satisfaits, ni ces plaisirs, qu'il a diversifiés, në suffisent à son àme. Un désir s'éleve sans cesse en lui et lui demande autre chose. Il a examininé, parcouru, conquis, décoré la demeure qui le renferme, et son regard cherche une autre sphere. Il est devenu maître de la nature visible et bornée, et il a soif d'une nature invisible et sans bornes. Il a pourvu à des intérets qui, plus compliqués et plus factices, semblent d'un genre plus relevé. Il a tout connu, tout calculé, et il éprouve de la lassitude à ne s'être occupé que d' intérêts et de calculs. Une voix crie au fond de lui-même et lui dit que toutes ces choses ne sont que du mécanisme plus ou moins ingénieux, plus ou moins parfait, mais qui ne peut servir ni de terme ni de circonscription à son existence, et que ce qu'il a pris pour un but n'était qu'une série de moyens (Benjamin Constant: De la religion, considérée dans sa source, ses formes et ses développements ).

Questo complesso di riti, di cerimonie e di atti fa parte della Religione ed è la conseguenza dei dogmi o precetti, a cui la Religione s'informa, e della Morale in essa Religione racchiusa. Dal fatto stesso della esistenza del sentimento religioso nelle umane società deriva il fatto correlativo della esistenza di un Culto, in cui quel sentimento si riveste di forme sensibili. Ben diceva al proposito il celebre Portalis nel Corpo legislativo francese: « C'est en pratiquant les choses, qui mènent à la vertu, ou qui du moins ne rappellent l'idée; qu'on apprend à aimer et à pratiquer la vertu même... Comme dans l'ordre politique la justice ne peut être garantie que par des formes réglées qui prêviennent l'arbitraire, dans l'ordre moral la vertu ne peut être assurée que par l'usage et la sainteté de certaines pratiques qui préviennent la négligence et l'oubli La vraie philosophie respecte les formes autant que l'orgueil les dédaigne. Il faut une discipline pour la conduite, comme il faut un ordre pour les idées. Nier l'utilité des rites et des pratiques religieuses en matière de morale, ce serait nier l'empire des notions sensibles sur des êtres qui ne sont pas des purs esprits, la force de l'habitude... Une religion purement naturelle ou abstraite pourrait-elle jamais devenir nationale ou populaire? Une religion sans culte public ne s'affaiblirait-elle pas bientôt?

S'il faut juger du culte par la doctrine, ne faut il pas conserver la doctrine par le culte ? Si rien ne rêunissait ceux qui professent la même croyance, n'y aurait-il pas, en peu d'années, antant de systémes religieux, qu'il y a d'individus ?... S'il y a quelque chose de stable et de convenu sur l'existence et l'unité de Dieu, sur la nature et la destination de l'homme, n'est ce pas au milieu de ceux qui professent un culte et qui sont unis entre eux par les liens d'une religion positive ? ».

11 sentimento religioso, come tutti gli altri sentimenti dell'anima e più ancora degli altri sentimenti, a motivo della energia che gli è propria, non può non avere una espressione, non può non estrinsecarsi al di fuori; esso si compiace e vive nello spettacolo delle sue manifestazioni; ed in queste esterne manifestazioni il sentimento stesso acquista forza ed ardore. Quindi la necessità di essere rivestito di una forma. Ecco i dommi, i simboli, le cerimonie e le pratiche e le funzioni di ogni sorta, che si rincontrano presso tutti i popoli, e che sono come la lingua di ciascuna credenza. Ma non bisogna confondere la forma con la sostanza, cioè il culto con la religione. Tale confusione, che d'ordinario

ha luogo, è precisamente la sorgente di tutti gli errori e di tutti i crimini che gli uomini hanno formolati e porpetrati in nome del Cielo. La forma è temporanea, la sostanza è immanente. La forma è contingente e risponde al grado di coltura e si proporziona al livello intellettivo e morale delle popolaziani. Il sentimento religioso si sviluppa così come si sviluppano le nostre facoltà, come si svolge la società, in una serie indefinita di progressi successivi.

Se il culto non è che il complesso delle pratiche esteriori, mediante le quali la Fede religiosa si esplica, deriva di conseguenza che i Culti variano secondo variano le Religioni.

Non può essere al certo il culto di una Religione, in cui si ammetta contemporaneamente una pluralità di Dei, come il Politeismo, non può essere identico al culto di una Religione, che ha per dogma fondamentale l'unità e la spiritualità di Dio, come il Cristianesimo.

I dogmi della unità di Dio, della creazione, dell' unità della razza umana, della redenzione, della immortalità dell'anima, di una vita avvenire regolata dalla Giustizia divina, questi proprii attributi del Cristianesimo influiscono in un modo diretto sul Culto delle popolazioni cristiane. E, quando nell' orbita stessa del Cristianesimo si manifesta una varietà sul modo d'intendere ciascuno dei suddetti dogmi e di altri pronunziati della Fede cristiana, allora nel seno stesso del Cristianesimo si scorge una varietà secondo le diverse credenze. Inoltre è a considerare che il Culto, esplicandosi nella vita pratica delle popolazioni, si adatta alle abitudinì di ciascuna società.

3.° La Religione, il Culto e la Società civile.

L'uomo è un essere socievole e religioso ad un tempo. La socievolezza e la religiosità sono due attributi, due condizioni di vita per l'uomo, sono due caratteri dominanti della natura umana, che procedono simultaneamente e si sviluppano in egual grado. La società non è una mera astrazione, essa è una realtà, essa acquista corpo, organismo nello Stato; lo Stato è la società stessa organizzata, provveduta degli organi necessarii al suo perfezionamento ed alla sua conservazione. Similmente la Religione non è una idea fugace del nostro spirito, una vaga aspirazione della nostra sensibilità; essa vive nel Culto. E, manifestandosi e rivelanCONTUZZI-Istituzioni di Diritto Canonico.

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